lunedì 31 dicembre 2012

Grazie ancora e buon 2013!

Una buona partecipazione che fa delle nostra provincia una delle più importanti per il numero dei votanti in rapporto alla popolazione: è questo il risultato che più mi fa contento il giorno dopo le ''parlamentarie''. Avevo lanciato un appello alla partecipazione e mi fa piacere vedere che è stato raccolto: abbiamo dimostrato che come provincia contiamo, e non poco! 
Un obiettivo centrato anche grazie all'impegno di tutti i candidati nella mobilitazione, e mi congratulo con loro per i risultati raggiunti e per la (mini)campagna elettorale priva di colpi bassi e polemiche, ma anzi costruttiva e leale che abbiamo portato avanti in questi giorni. Ringrazio poi tutti i volontari che hanno prestato il loro aiuto in questo appuntamento, e naturalmente anche il mio partito, che mi ha permesso di prendervi parte.

Adesso ci aspetta il 2013. Le primarie di questi ultimi mesi sono state solo un assaggio, adesso si comincia a giocare la vera partita. Che cosa auguro per questo 2013? Soprattutto che sia l'anno della svolta, e che la guida del paese vada a persone che hanno veramente a cuore il futuro di tutti, in primo luogo i giovani. Tutti assieme, come siamo stati finora, sono sicuro che ce la faremo.



Buon 2013!

sabato 29 dicembre 2012

Ringraziamento!

Voglio rivolgere un ringraziamento a tutti i volontari che si sono impegnati in questa mini-campagna elettorale. Anche per rispetto al loro lavoro, vi invito a presentarvi numerosi ai seggi nella giornata di domani, per dimostrare ancora una volta che siamo forti perchè siamo uniti. Sappiamo che niente è scontato, e che il nostro territorio deve confermare continuamente il suo ruolo. Non lasciamoci scappare questa occasione di dimostrare ancora una volta il nostro senso di responsabilità.

venerdì 28 dicembre 2012

Primarie: dove votare

Ecco dal PdGo!  la lista dei luoghi dove votare il 30 dicembre dalle 9 alle 21.




Comune Luogo Indirizzo

Capriva e Moraro Sala Centro Civico c/o Municipio – p.zza Vittoria - CAPRIVA

Cormons e

Dolegna Sala Civica p.zza XXIV Maggio 22 - CORMÒNS

Doberdò e Savogna Sala Circolo Culturale "Jezero" Via Roma 24 - DOBERDÒ

Farra d’Isonzo Sala della Biblioteca Via Zorutti 1

Fogliano Redipuglia Sede PD Via Bersaglieri

Gorizia S.Floriano del Collio Kulturni Dom Via Italico Brass 20 - GORIZIA

Gradisca e Mariano Sede PD Piazza Unità - GRADISCA

Grado Saletta Auditorium B.Marin Via Marchesini 49

Medea Sala mostre Palazzo della Torre Largo Garibaldi

Monfalcone Sede PD Via Verdi 48

Ronchi dei Legionari Sede PD Via VII Giugno 8

Romans d’Isonzo Sala ex sede PD Via Sedima 7

Sagrado Sede PD Via Dante

S.Canzian d’Isonzo Sala Centro Civico Via Trieste

S.Lorenzo Isontino e Mossa Sala Comunale Via Boschetto 1 – SAN LORENZO

San Pier d’Isonzo Sede PD Via Sauro 19

Turriaco Sala Civica p.zza Libertà 34

Staranzano Sala Delbianco

(vicino alla Biblioteca) Via F.lli Zambon

Villesse Sede Pd p.zza S.Rocco

giovedì 27 dicembre 2012

Domenica 30 dicembre: dimostriamo di essere un territorio forte!

La mobilitazione per le primarie del 30 dicembre è già iniziata. Spero che saremo numerosi come nella precedente occasione. Io mi sono messo in gioco, perchè voglio riportare in primo piano le esigenze e le richieste della nostra provincia. Se volete sostenermi vi allego un piccolo volantino che vi prego di diffondere.

Vi aspetto il 30 dicembre. Partecipare è importante per dimostrare che siamo un territorio forte e responsabile.

mercoledì 26 dicembre 2012

Primarie del 30 dicembre: partecipiamo!


Solo un mese fa siamo stati chiamati a scegliere, tramite le primarie, il nostro segretario nazionale. Più di quattro milioni di persone si sono recati ai seggi tenuti da migliaia di volontari per esprimere la loro preferenza: una mobilitazione che, in questi momenti di ''antipolitica'', ci ha fatto capire che la voglia di partecipare c'è ancora. Dopo la sua elezione, Bersani ha mantenuto le aspettative e ha veramente ''aperto'' il partito alla gente.



Per questo, domenica prossima avremo la possibilità di scegliere il nostro rappresentante in parlamento. Un ruolo che porta grandi responsabilità in quanto rappresenta il collegamento diretto tra il nostro territorio e il governo nazionale. Mi auguro quindi che la partecipazione a questo momento sia ampia quanto (o più) di quella delle precedenti primarie. Rispondiamo ancora un volta numerosi, vi invito a coinvolgere quante più persone perchè si tratta di una scelta che riguarda il nostro futuro.

martedì 25 dicembre 2012


 
Buon Natale!

venerdì 14 dicembre 2012

Sul rigassificatore di Zaule Tondo avrà preso una decisione definitiva?

Il presidente Tondo ha finalmente dichiarato: «Sul rigassificatore di Zaule ci mettiamo una pietra sopra!». Ma... sarà veramente così?


Non si può, infatti, non pensare alle tante dichiarazioni e prese di posizione susseguitesi in quest’ultimo anno, che vanno dal piglio deciso del “si deve fare” al pilatesco “è una decisione presa dalla giunta Illy” al bonario “bisogna ascoltare gli enti locali” al sibillino “bisogna prendere atto del parere contrario dell’Autorità portuale di Trieste”, senza dimenticare anche che il partito di Tondo, il Pdl, a Trieste è spaccato tra favorevoli e contrari.

Già a febbraio 2012, infatti, il Pdl in consiglio comunale a Trieste aveva votato insieme alla maggioranza di centrosinistra il no al rigassificatore, irritando la giunta regionale a partire dal Vicepresidente Ciriani, che aveva parlato di scelta irresponsabile.

Nel marzo successivo, Tondo giudica “pregiudiziale” il parere contrario del comune di Trieste, annunciando un parere definitivo entro qualche settimana (vedi sopra come è andata a finire…), e comunque nega al Comune di Muggia la possibilità di far parte della Conferenza dei Servizi, ricorrendo al Tar, sapendo bene la contrarietà di quel Comune al progetto.

A maggio nuovo dietro front, con Tondo che conferma al ministro Passera la volontà di realizzare il rigassificatore: «siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità». Risultato: il consiglio comunale di Trieste a larghissima maggioranza riafferma il no al rigassificatore…

Poi, in barba ai propositi di arrivare ad una decisione in tempi stretti, si arriva ad agosto, quando in una bella intervista vacanziera Tondo dichiara sicuro che vanno realizzati elettrodotto, rigassificatore e Tav, salvo contraddirsi il giorno dopo affermando che la condivisione con gli enti locali è una priorità!

Alla fine, tra novembre e dicembre, tra ministri che la pensano diversamente sul tema (Passera e Clini), autorizzazioni che ballano tra competenza regionale e nazionale (con Tondo che alla fine sceglie di passare la palla al Ministero, anche se ci vorrà il parere della Regione) e pasticci sul parere stesso, basta il no dell’Autorità Portuale di Trieste, retta da persona della corrente vicina a quel senatore Camber da sempre ascoltato attore in merito al futuro di Trieste, a far finalmente (?) decidere Tondo: il rigassificatore non s’ha da fare.

O no? I cittadini di Trieste meritano innanzitutto di sapere con certezza quali rischi corrono con la presenza di un simile impianto, vista la incompletezza rilevata da più parti della documentazione progettuale, e di non veder giocare sulla propria testa una partita che sembra avere un sapore di gioco economico/politico più che di occasione di sviluppo per Trieste e il Friuli Venezia Giulia.

Giorgio Brandolin

Consigliere regionale PD

mercoledì 12 dicembre 2012

Legge di manutenzione? Sintomo della confusione della maggioranza

Legge di manutenzione? Piuttosto legge omnibus, visto che ancora una volta si è dovuto assistere a forzature e a disposizioni che sanno poco di manutenzione: sintomo di una confusione costante che regna la maggioranza, e di conseguenza nostro giudizio negativo soprattutto sulle modifiche operate su leggi di recente approvazione.
Il gruppo del Partito Democratico si è dichiarato contrario anche sulla norma che istituisce la possibilità di tre mandati consecutivi per i sindaci di tutti i Comuni della regione, unici esclusi i quattro comuni capoluogo, introducendo un inutile quanto dannoso motivo di specialità in più per la nostra regione.
Analogamente contrario il gruppo del Pd si è espresso sulla assurda modifica proposta da Asquini per limitare le decisioni dei sindaci in merito alle chiusure al traffico dei centri storici ponendosi in contrasto con la norma statale.
L’opera di convincimento del Pd ha inoltre indotto la maggioranza a soprasedere sulla questione della caccia rimandando la materia in commissione per i dovuti approfondimenti.
Di positivo invece ci sono alcune proposte migliorative introdotte per merito del gruppo del Pd, come ad esempio la semplificazione di alcune procedure nel settore delle attività estrattive e sull’attività di scavo, l’avvio della semplificazione nelle procedure burocratiche permettendo l’invio per via telematica di documentazione agli enti pubblici.
Il gruppo del Pd come di consueto è poi entrato nel merito delle questioni e ha accolto con favore alcune proposte positive dalla Giunta, come nel caso delle disposizioni per favorire il diritto all’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche, con una postilla negativa relativa alla vergognosa eliminazione della obbligatorietà di prevedere servizi igienici accessibili nelle stazioni di servizio carburanti, con ciò evidenziando per l’ennesima volta, se mai ce ne fosse bisogno, della evidente contraddittorietà delle norme approvate.

martedì 11 dicembre 2012

Appello all'unità in vista delle elezioni


Prepariamoci: la campagna elettorale che si preannuncia sarà dominata dal populismo e dal qualunquismo, e spetta a noi dimostrare quel senso di responsabilità che evidentemente non è caratteristica dei Berluscones. Per questo non posso che condividere le parole che il segretario Bersani ha espresso appena saputa la notizia (le peggiori previsioni sono state confermate dall'immediato crollo della borsa e la corsa dello spread): a questo punto, prima si va a votare e meglio è per questo nostro paese disastrato. E ci andiamo con l'augurio di vedere, ovviamente, Bersani primo ministro. Per arrivare a questo risultato dobbiamo però lavorare tutti assieme per rimediare al danno di immagine che il nostro paese sta subendo. Faccio quindi un appello a tutti: confermiamo, con questo nostro senso di responsabilità, la bellissima prova di democrazia e responsabilità dimostrata in occasione delle primarie.

martedì 4 dicembre 2012

Primarie: bel risultato, adesso avanti tutta!


A mente fredda, dopo un giorno dal ''responso'' delle primarie, non posso che confermare quanto detto al primo turno: si è trattato di un'esperienza molto positiva, conclusasi nel migliore dei modi, con i due ''sfidanti'' che hanno accettato i risultati senza polemica. Io ero per Bersani e quindi mi congratulo, ovviamente, con quanti hanno lavorato sodo per raggiungere la vittoria: ora bisogna fare lo stesso per la battaglia che ci aspetta, per le elezioni nazionali e regionali. Sono anche contento perchè il nostro territorio si è contraddistinto per il fairplay che ha evitato le polemiche avvenute in altre province. Mi complimento per la serenità con cui è stato accettato il responso, e sono certo che Bersani sarà un buon premier anche in questo momento molto difficile, e che saprà rappresentare i voti di tutti, anche quelli di Renzi. Adesso è il momento di lavorare tutti assieme, in modo convinto ma anche, seguendo quanto ha detto Bersani, con un sorriso.

martedì 27 novembre 2012

Primarie: adesso la partita ricomincia!


Non posso che definire ''eroico'' il popolo del centrosinistra per aver partecipato così in massa a questo appuntamento (nonostante la complessità di un'iscrizione che certo non facilitava...) e sono contento che abbia confermato la stima di Gorizia per il nostro segretario (Bersani oltre il 47 per cento su 7.200 votanti). Non dimentichiamoci però che, dopo il lunedì di riposo (come in campionato..) si deve ricominciare a pensare alla prossima partita, che è più che aperta. Una volta archiviato anche questo appuntamento resterà lo spazio per tutti i ragionamenti, anche se qualcosa già si può dire: e cioè che nonostante i comportamenti poco edificanti che la politica ha dato in più occasioni, il popolo di sinistra ha comunque dimostrato di voler partecipare quando è chiamato a farlo. Mi auguro quindi che alle prossime elezioni, nazionali e regionali, si faccia tesoro di questa ''domanda'' di partecipazione popolare.

lunedì 26 novembre 2012

Primarie: i risultati

I dati definitivi della provincia di Trieste: Bersani 45,2%, Renzi 28,6%, Vendola 20,53%, Puppato 4,6%, Tabacci 0,8%.


I dati (quasi definitivi) della provincia di Gorizia: Bersani 47,6%, Renzi 32%, Vendola 15,5%, Puppato 4,13%, Tabacci 0,6%.

I dati (provvisori) della provincia di Udine: Bersani 44,4%, Renzi 36%, Vendola 13,7%, Puppato 4,6%, Tabacci 1%.

I dati della provincia di Pordenone (provvisori): Renzi 44%, Bersani 40%, Vendola 12%, Puppato 3/4%, Tabacci 1%,


Nella provincia di Gorizia affluenza imponente ai seggi, con 2500 votanti circa.

Che dire? Grazie a tutti per l'organizzazione e la partecipazione a un momento così importante di democrazia interna al nostro partito.

venerdì 16 novembre 2012

Si avvicinano le primarie

Vi ricordo ancora gli appuntamenti in vista delle primarie del Pd.


Per quanto riguarda le province di Gorizia e Trieste, si ricorda che gli uffici elettorali sono aperti sabato 17 novembre a Gorizia dalle 9 alle 13 (nella sede del Pd di via D'Annunzio), a Monfalcone dalle 9 alle 13 (nella sede del Pd di via Verdi 48 e con banchetto in piazza della Repubblica), a Cormons dalle 9 alle 13 (nella sede del Pd di via Udine 5), a Grado dalle 9 alle 13, nella sala Biagio Marin di via Marchesini 49, a Romans d'Isonzo dalle 9 alle 12 (nella sede del Pd in via della Sedima 13), a Ronchi dei Legionari dalle 9.30 alle 12.30 (nella sede del Pd di via VII giugno 8), a Sagrado dalle 10.30 alle 12.30 (nella sede del Pd di via Dante 37), a San Canzian d’Isonzo dalle 9 alle 13 (nella Casa del popolo di Begliano in via Oberdan 16), a San Pier d'Isonzo dalle 9 alle 13 al gazebo di Piazza del Popolo e a Villesse domenica 18 novembre dalle 10 alle 12 in piazza San Rocco 6.

A Trieste la sede di via XXX Ottobre è aperta dal 12 al 16 novembre dalle 10 alle 12, il 16 novembre dalle 15 alle 19, dal 19 al 23 novembre dalle 10 alle 12 , dal 19 al 22 novembre dalle 15 alle 17 e il 23 novembre dalle 15 alle 19; la sede di via Martiri della Libertà sarà aperta il 16 novembre dalle 16 alle 20 e dal 19 al 23 novembre dalle 16 alle 20, nonchè il 24 novembre dalle 10 alle 12. La sede di san Giacomo (via della Guardia) sarà aperta il 21 novembre dalle 10 alle 13 e il 22 novembre dalle 17 alle 20; la sede di Opicina (Casa/Dom Brdina via di Prosecco 109 - Opicina)

dal 19 al 24 novembre dalle 16 alle 19; la sede di Duino il 20 novembre dalle 18 alle 20.

Che cosa si deve fare per iscriversi come elettore di centrosinistra? Possono iscriversi le elettrici ed elettori in possesso dei requisiti previsti dalle legge e coloro che compiono 18 anni entro il 25 novembre. Per farlo, basta presentarsi ai banchetti o agli uffici elettorali con un documento di identità e firmare l'appello ''Italia bene Comune'' e contemporaneamente segnarsi nell'Albo degli elettori, versando un contributo di 2 euro. In cambio si riceverà il certificato di elettore del centrosinistra.

Se si vuole l'iscrizione on line, basta collegarsi al sito ''www.primarieitaliabenecomune.it'', stampare il modulo e presentarsi all'ufficio elettorale per completare l'iscrizione e ricevere il certificato.

Il giorno delle primarie ci si dovrà presentare al seggio con il certificato, il documento d'identità e la tessera elettorale. I seggi saranno aperti dalle 8.00 alle 20.00.

Mi raccomando, vi aspettiamo domenica 25 novembre.

lunedì 12 novembre 2012

Primarie PD: inizia la settimana calda

Dopo la giornata di sabato, da questa settimana comincerà il vero calendario di appuntamenti in vista delle primarie del Pd.


Per quanto riguarda Monfalcone, l'Ufficio elettorale per la registrazione a elettore di centrosinistra sarà aperto nella sede del Pd mercoledì 14 novembre dalle 18 alle 20 e sabato 17 novembre dalle 9 alle 13. Contemporaneamente, in piazza della Repubblica saranno allestiti dei banchetti per la raccolta delle iscrizioni.

Che cosa si deve fare per iscriversi come elettore di centrosinistra? Possono iscriversi le elettrici ed elettori in possesso dei requisiti previsti dalle legge e coloro che compiono 18 anni entro il 25 novembre. Per farlo, basta presentarsi ai banchetti o agli uffici elettorali con un documento di identità e firmare l'appello ''Italia bene Comune'' e contemporaneamente segnarsi nell'Albo degli elettori, versando un contributo di 2 euro. In cambio si riceverà il certificato di elettore del centrosinistra.

Se si vuole l'iscrizione on line, basta collegarsi al sito ''www.primarieitaliabenecomune.it'', stampare il modulo e presentarsi all'ufficio elettorale per completare l'iscrizione e ricevere il certificato.

Il giorno delle primarie ci si dovrà presentare al seggio con il certificato, il documento d'identità e la tessera elettorale. I seggi saranno aperti dalle 8.00 alle 20.00.


mercoledì 7 novembre 2012

Il Pgt approvato in giunta deve tornare in discussione!

La Giunta regionale ha adottato il 31 ottobre la delibera riguardante l'adozione del Piano di Governo del Territorio (PGT), ma senza che nessuno abbia esaminato il documento nel suo aspetto finale. Quella esaminata in IV commissione del Consiglio regionale, infatti era solo una bozza ampiamente incompleta!


Non posso certo nascondere la contrarietà per l'adozione ultra rapida del Piano che in sede di parere del Consiglio delle Autonomie Locali e della IV Commissione era stato portato come bozza, mancante di parti fondamentali come il Documento Territoriale Strategico Regionale, la Carta dei valori e le norme tecniche di attuazione.Chiedo quindi all’assessore Riccardi di mantenere le promesse fatte in in occasione della discussione sulla bozza e quindi di riportare nella stessa commissione il PGT appena adottato per il parere definitivo, nonchè al Cal per un altro parere.».

Va da sé che una risposta negativa a tale richiesta configurerebbe un vulnus non da poco in una procedura già alquanto raffazzonata, a partire dalle prime inconcludenti mosse della riforma urbanistica dell’assessore Seganti seguite poi dal frettoloso iter imposto dell’assessore Riccardi. E faccio appello all’intera comunità regionale organizzata affinché faccia proprie queste mie preoccupazioni e richieda anch’essa a gran voce di essere protagonista nella riforma del Governo del Territorio.

venerdì 26 ottobre 2012

Osoppo: la zona industriale invade la Cimpello Sequals Gemona e la Regione che fa?

Il Comune di Osoppo prevede l'ampliamento della zona industriale proprio in corrispondenza del tracciato della viabilità strategica Cimpello-Sequals-Gemona, creando le condizioni di un serio conflitto con la previsione contenuta nel recente Piano regionale delle infrastrutture. E la Regione che fa? Sta a guardare. Questo il senso dell'interpellanza che i consiglieri regionali Giorgio Brandolin e Sandro della Mea (Partito Democratico) hanno presentato alla Giunta regionale, per capire come ci si sta muovendo nell'intricata vicenda della variante 11.


Ancora nel 2008, infatti, la Giunta regionale aveva deciso di sollevare delle riserve vincolanti sulla variante 7 del piano regolatore del Comune di Osoppo, che prevedeva l'ampliamento di 427.000 metri quadrati nella zona industriale di Rivoli. La variante non era poi entrata in vigore perchè la Giunta regionale non aveva mai deliberato la conferma di esecutività.

Nel dicembre del 2011, però, il Comune di Osoppo ha adottato la variante 11, che ripropone l'ampliamento della medesima zona industriale, senza però verificare il superamento delle riserve disposte dalla Giunta. Entro il termine di legge non sono però pervenute riserve vincolanti su tale variante da parte della Regione.

«Ecco perchè – affermano i consiglieri Brandolin e Della Mea – chiediamo i motivi per la mancata esecutività della variante 7, e quelli della mancata riserva sulla variante 11 (oppure la conferma della sua esecutività), e infine se la Giunta ritenga saggio e sensato confermare una variante urbanistica al Prg di un Comune quando le sue previsioni urbanistiche stridono in maniera oggettiva e più che evidente con uno degli atti di programmazione della viabilità più rilevanti, mettendo così in crisi la stessa scelta strategica infrastrutturale regionale».

giovedì 25 ottobre 2012

Traffico pesante: per la Regione è colpa dei Comuni!

Il traffico pesante sulle strade del mandamento? Secondo la Regione, è tutta colpa dei Comuni. Almeno così pare dalla risposta fornita dall'assessore Riccardi alla mia interrogazione, nella quale prima si afferma che il via vai di camion è positivo, poi si nega che il problema esista, e infine si sostiene che dovrebbero essere i sindaci a vietarlo!

Secondo quanto sostenuto da Riccardi nella risposta, infatti, il traffico pesante nelle città è un ''aspetto positivo'': «Occorre preliminarmente sottolineare che la segnalazione dell'intenso traffico di bramme siderurgiche è correlata ad un'attività del Porto di Monfalcone che si connota, in questo particolare momento economico, come un elemento positivo» scrive l'assessore, che continua: «Desta meraviglia che l'asserito intenso traffico su viabilità ordinaria incida sulla tenuta delle opere stradali, in quanto è nella responsabilità dei soggetti gestori delle arterie stradali garantire condizioni di sicurezza e stabilità delle infrastrutture e, in tal senso, non si hanno segnalazioni tali da ritenere che vi sia inadempienza da parte delle istituzioni deputate».



Nella risposta quindi Riccardi nega che il problema esista solo perché non ci sono segnalazioni di danni alla Regione, ma è proprio di questi giorni, guarda caso, il rifacimento di ampi tratti di via Colombo/via Boito a Monfalcone, ovvero la strada che esce dal Porto verso via Grado.

E la revisione del sistema di agevolazioni per chi sceglie la ferrovia, che penalizza il tratto Monfalcone-Porto Nogaro? Nessun accenno. Riccardi ricorda solo che l'Amministrazione regionale «ha da sempre privilegiato lo spostamento via ferrovia», ricordando i «130.000 euro a favore del Consorzio industriale dell'Aussa Corno per interventi di adeguamento strutturale della linea ferroviaria di collegamento tra il Porto di Monfalcone e Porto Nogaro».
 
C'è stato solo un debole impegno a verificare il regolamento contributivo, fatto a braccio senza esplicitarlo nella risposta ufficiale. Forse perchè ci si è resi conto che il solo adeguare l’infrastruttura non basta, evidentemente, a convincere le aziende a spostarsi su ferro.

Riccardi infine conclude ricordando che «il Consiglio regionale aveva autorizzato l'Amministrazione regionale a sostenere i traffici pesanti attraverso la rete autostradale quale viabilità alternativa al passaggio nei centri urbani. Le verifiche istruttorie del competente Servizio regionale hanno però evidenziato come con singole ordinanze degli Organi delle Autonomie Locali, sia stato inibito il passaggio dei mezzi pesanti all’interno del centro abitato da parte di convogli potenzialmente pericolosi, eliminando di fatto le criticità».

Scaricare sui sindaci la responsabilità di fermare il traffico pesante con una loro ordinanza, come suggerisce Riccardi, non mi sembra corretto. In primo luogo, perché la Regione ha la possibilità di intervenire, come detto sopra, e poi perché così facendo le aziende trasportistiche non vedrebbero risolti i problemi dei costi di passaggio, gomma o ferro che sia.

giovedì 18 ottobre 2012

I nostri dieci ''no'' al PGT

Perchè abbiamo detto ''no'' al Piano di Governo del Territorio? Perchè la giunta regionale pretendeva una sorta di "firma in bianco“ su una cambiale che non si sa chi riempirà di contenuti chiari, concreti e coerenti. Il progetto attuale, frutto del lavoro svolto dagli uffici con il supporto delle Università di Udine e Trieste, rappresenta solo una base di partenza analitica e di proposizione di argomenti. Con il parere negativo espresso alla fine della IV commissione, si è inteso evidenziare le molte incongruenze sulle modalità, sui tempi e sui contenuti del progetto.

Tutti i soggetti auditi finora hanno criticato il modo semplicistico di coinvolgimento (assemblee al posto delle conferenze di pianificazione). La Regione, poi, non considera nè “lo scenario di riferimento” (sviluppo euroregionale?), nè gli obiettivi e i tempi in cui raggiungerli. Anzi, nel documento si legge che la Regione non intende operare con la copianificazione per realizzare il passaggio delle decisioni assunte a livello statale ed europeo: parla di ''Sistemi territoriali locali'' senza precisare quali siano i criteri di riconoscimento, se la loro costituzione sia obbligatoria, nè entro quali limiti temporali dovranno essere operativi e con che funzioni. Non si specifica neppure chi approva l'accordo di pianificazione (i sindaci? La giunta o i consigli comunali dei comuni facenti parte dei sistemi?). Infine, nel progetto di PGT si afferma che “nell’area vasta si studiano le compensazioni”, ma non si chiarisce con quali fondi e con quali meccanismi. E sono solo alcuni dei punti critici....
In sintesi, il progetto di PGT risulta del tutto in contrasto con le Linee guida tuttora vigenti e approvate nel 2010, con tali e tanti punti di domanda e nodi irrisolti da aver portato la maggioranza del CAL ad esprimere pare negativo.

martedì 9 ottobre 2012

Disegno di legge sull'energia e carburanti: la Regione Ponzio Pilato

Chi sperava che il nuovo disegno di legge riguardante l’energia e la distribuzione dei carburanti, appena approvato in consiglio regionale, risolvesse i problemi del territorio su questi temi, è rimasto deluso: il documento infatti che non affronta le questioni strategiche in materia di energia, rinviando tutte le scelte importanti al futuribile Piano regionale dell’energia che non è dato sapere quando vedrà la luce. La maggioranza quindi si comporta come Ponzio Pilato: nel testo sui rigassificatori, ad esempio, ha abrogato dal testo inizialmente presentato la previsione che fosse la Regione a dare l'autorizzazione alla realizzazione di questi impianti, e quindi lasciando al Governo nazionale la decisione e rinunciando così a svolgere le proprie competenze. Una vera ‘’volontà di non scegliere’’.
Il Gruppo regionale del PD ha manifestato con forza la propria contrarietà anche sulla frammentazione delle competenze tra Comuni, Province e Regione e sugli eccessivi strumenti, piani e programmi che dovrebbero regolare la materia.
C’è da registrare però almeno un risultato positivo raggiunto dal gruppo del PD: grazie ad una nostra proposta, l’aula ha votato quasi all’unanimità, escluso la Lega Nord, un emendamento che elimina la possibilità del commissario ad acta per le amministrazioni comunali resesi inadempienti per il rilascio di autorizzazioni per nuovi impianti energetici, prevedendo invece un meccanismo di coinvolgimento attivo per il Consiglio regionale e il Consiglio delle autonomie locali per gli impianti ritenuti di pubblica utilità e quindi strategici dalla Giunta regionale. In questo modo si è evitato che la Giunta regionale decida sulla testa dei comuni e delle loro comunità senza che questi possano opporsi.
Questa piccola ma importante vittoria dimostra che è fattibile trovare una strada democratica e partecipativa per fare bene le cose, basta poi aver voglia di farle.
 

venerdì 5 ottobre 2012

Dopo la bocciatura del Cal, si ritiri la bozza di Piano del Territorio!

Facciamo appello a questa maggioranza di centrodestra affinchè blocchi questa bozza di Piano del Governo del territorio, bocciata dagli enti locali che sono i primi soggetti a doverla applicare.


Come volevasi dimostrare, infatti, l'arroganza e il voler fare le cose da solo e in tutta fretta dimostrati dall'assessore Riccardi sono state smascherati dalla volontà della maggioranza del Cal che ha bocciato la bozza di progetto del Pgt.

Come PD regionale sosteniamo che questo importantissimo strumento che andrà a modificare dopo 35 anni il governo del territorio non può essere fatto a colpi di maggioranza e assemblee ''pseudopartcipate''. Deve invece essere un percorso che coinvolgerà non solo i Comuni ma anche le realtà organizzate come quelle imprenditoriali, i sindacati e le categorie interessate. Già in sede di audizioni tutte le categorie (imprenditori, professionisti, costruttori e ambientalisti, per citarne alcuni) hanno espresso la necessità di avere tempo e luoghi per discutere di questo fondamentale strumento. Lo dimostrano le memorie da essi presentate al Consiglio Regionale. Invitiamo quindi con forza la maggioranza di centrodestra a non seguire il vergognoso comportamento dell'assessore Riccardi, dimostrando invece il rispetto che meritano le istituzioni della nostra regione che, al di là di chi è al momento al governo, necessitano di uno strumento urbanistico partecipato e condiviso, e non creato in modo raffazzonato e con contenuti poco comprensibili.

venerdì 28 settembre 2012

Aeroporto e Save.. qualche dubbio.

Nella seduta di ieri del Consiglio regionale ho interrogato l’Assessore regionale ai trasporti Riccardi per cercare di far luce sulla vicenda del bando che la Regione ha emesso per cedere parte delle quote della società di gestione “Aeroporto FVG SpA”.


In data 15/09/2012, infatti, è scaduto il termine per la presentazione della Manifestazione di interesse della “Procedura ad evidenza pubblica per la ricerca di un socio tramite permuta di quote azionarie della società Aeroporto FVG SpA”, e due giorni dopo, il 17, l’assessore Riccardi già annunciava che SAVE, unico partecipante, sarà il nuovo partner della Regione per gestire l’aeroporto.

A parte i dubbi sul dichiarare già che SAVE entrerà, visto che la manifestazione di interesse è la prima fase della procedura, perchè è nelle successive fasi 2 e 3 che si entra nei dettagli delle caratteristiche dell’offerta, tra cui il piano industriale, e nel caso in cui l’offerta non corrisponda alle aspettative può non essere aggiudicata, ma è anche un altro aspetto a destare dubbi.

Requisito essenziale già per l’ammissione alla procedura è il possesso di “azioni proprie”, il cui acquisto e costituzione di “azioni proprie in portafoglio” richiede un iter procedurale lungo e complesso. Cosa che potrebbe aver escluso di fatto da principio eventuali altri partecipanti, visto che il bando dava solo un mese di tempo per presentare l’offerta.

E poi la Regione ha scelto di procedere alla cessione con la permuta di quote del pacchetto azionario, come si capisce dalla risposta di Riccardi, rinunciando all’incasso immediato del valore delle quote cedute, per entrare in SAVE con una quota che potrebbe essere attorno al 3% ed un posto in consiglio di amministrazione.

Riccardi ha scelto di eludere la domanda, invece di rispondere puntualmente, parlando anche giustamente del tentativo di individuare un partner strategico per creare un network aeroportuale sinergico con Ronchi dei Legionari, cosa condivisibile, ma non ha spiegato come mai la procedura scelta ha di fatto escluso potenziali concorrenti visto che nessuno, tranne SAVE, ha presentato un’offerta. Probabilmente anche perché era difficile avere in breve tempo i requisiti per partecipare alla gara.

Non ci resta, ora, che aspettare in concreto cosa propone SAVE, con la fase due, sperando che lo spirito “piratesco” che ha animato le scorribande dei veneziani nei secoli scorsi sia scomparso.

mercoledì 19 settembre 2012

Cento sindaci ed esperti a Palmanova chiedono la Road Map per il Pgt

Che fine ha fatto la Road Map della giunta regionale sul Piano di Governo del Territorio? Elaborata lo scorso febbraio proprio per raggiungere l’obiettivo di condivisione e il recepimento di tutte le peculiarità del territorio e della comunità regionali, è stata stravolta dall’accelerazione improvvisa dell’assessore Riccardi che, smentendo se stesso a distanza di pochi mesi, per arrivare ad una approvazione definitiva del PGT in periodo pre-elettorale, ha tagliato il processo di coinvolgimento riducendolo all’ascolto di un “pseudo” tavolo tecnico.

Di questo si è parlato nell'incontro svoltosi a Palmanova su invito del consigliere regionale PD Giorgio Brandolin e del responsabile forum territorio PD FVG Maurizio Ionico che ha riunito più di cento amministratori locali, operatori e tecnici pubblici, esperti e professionisti di urbanistica, per parlare della bozza di progetto di Piano del Governo del Territorio approvata il 2 agosto scorso dalla Giunta regionale.

Il Piano di Governo del Territorio è, per il PD, uno strumento importante per la tutela dei patrimoni ambientali del Friuli Venezia Giulia, utile a limitare lo spreco e il consumo incontrollato del suolo, e dovrebbe rappresentare, nelle migliori intenzioni, lo strumento di condivisione per il futuro del FVG superando così il PUR (Piano Urbanistico Regionale) del 1978.

Con la decisione della Regione di non rispettare la Road Map, non solo non vengono minimamente coinvolti, ad esempio, gli enti locali, ma viene completamente tagliata fuori la comunità regionale formata dal mondo delle imprese, delle categorie economiche e delle professioni, che si ritroverà un pacchetto preconfezionato senza possibilità di partecipazione e condivisione. È inaccettabile che gli interessi elettorali prevalgano sulle ragioni del confronto, attraverso l'adozione quanto prima possibile di un PGT purchessia. E la bozza adottata, aldilà di alcuni principi enunciati e alcune idee di massima sull’applicabilità del Piano, non fornisce agli interessati, soprattutto i Comuni che sono in prima linea poi per applicare il Piano, le “ricette” per raggiungere gli obiettivi, togliendo loro di fatto la possibilità di entrare nel merito dei problemi prima dell’approvazione definitiva del Piano.

C'è da chiedersi, poi, se il Piano ha valore e può funzionare anche in assenza di una nuova legge sull'urbanistica e di una sul riordino degli Enti Locali (basti pensare all'area vasta). Tutti gli interventi hanno ieri messo in evidenza, quindi, la necessità di fare le cose meglio e con più tempo per riflettere e raccogliere il contributo di tutti. Perciò, indipendentemente dai Tavoli Tecnici e dalla prossima assemblea di pianificazione del 24 settembre, il PD avvierà un approfondimento senza rinunciare, al di là delle procedure amministrative coercitive messe in campo dall’assessore Riccardi, a mettersi in relazione con l’intera comunità regionale, sentendo anche il mondo delle imprese, delle categorie economiche e delle professioni.

lunedì 3 settembre 2012

Villa Russiz: di chi la responsabilità?

La giunta regionale condivide l'operato di chi dirige Villa Russiz e di fatto, come dichiarato dall'ex direttrice della Casa famiglia, ha allontanato le religiose che la gestivano ''mettendo a rischio le competenze educative''? É questa la domanda contenuta nell'interrogazione a risposta immediata con la quale chiedo una presa di posizione sulla vicenda. Non si tratta di difendere le suore, bensì di chiedersi se un'ente come Villa Russiz, che dovrebbe essere orientato alla formazione e sostegno dei giovani in difficoltà, non avrà delle ripercussioni da questa vicenda.

La Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice - Don Bosco è l’ultima, in ordine di tempo, congregazione religiosa di suore ad occuparsi dell’attività educativa dei minori ospiti di Villa Russiz, e la convenzione in essere tra la Fondazione e la congregazione avrebbe termine il prossimo anno, ma abbiamo appreso che la Congregazione si appresta a lasciare già ora l’Istituto, giustificando l’anticipato abbandono con il clima di sfiducia che sarebbe venuto a crearsi con i componenti del Cda, dopo che, invece, lo scorso mese di luglio si era palesata una soluzione perlomeno temporanea per scongiurare questo evento.

L'odierno istituto "A. Cerruti" Villa Russiz è un Ente Pubblico retto da un Consiglio di Amministrazione di sette membri che viene nominato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che tra l’altro indica il Presidente, e da altri Enti Territoriali (Comune, Provincia, Camera di Commercio, Fondazione Carigo, Bcc), sovrintendente l'attività di assistenza ai minori e la gestione del patrimonio agricolo che consta tra l'altro di 35 ettari di vigneti Doc Collio.

La storia della presenza delle religiose a Villa Russiz è ormai centenaria e l’attività delle stesse si è anche aperta alla comunità locale con l’organizzazione di progetti diversi. Chiedo quindi al Presidente della Regione Renzo Tondo se sia a conoscenza del problema ed abbia individuato eventuali responsabilità in merito all’allontanamento delle religiose da Villa Russiz all’interno del Cda della Fondazione, e come intenda eventualmente intervenire nei confronti di chi ha permesso che ciò sia avvenuto.

giovedì 9 agosto 2012

Sindaci, cittadini e categorie contro il Piano del Territorio

Tutti i soggetti interessati devono essere coinvolti nella realizzazione del Piano del Governo del Territorio, il cui progetto preliminare è stato invece appena approvato dalla Giunta regionale all’insaputa di tutti. E non è cosa da poco: si tratta infatti dello strumento urbanistico che dovrà prefigurare il futuro assetto territoriale, ambientale e paesaggistico del Friuli Venezia Giulia.


Proprio perchè assume questo valore profondo, il Pgt deve essere elaborato con il più ampio concorso della comunità regionale, delle sue istanze istutuzionali e amministrative, delle professionalità tecniche, delle rappresentanze degli interessi e dei beni comuni, delle singole competenze e autorità morali. Ma i primi passi non sono per nulla positivi, anzi: l'assessore Riccardi ha ritenuto di rigettare le "conferenze di pianificazione", condivise da tutti nelle Linee Guida al Piano volute tre anni fa, per limitare il confronto all'interno di “Assemblee” senza alcun regolamento di funzionamento e a fantomatici "tavoli tecnici".

L'idea del Pd è che si debba governare il territorio attraverso tre livelli non gerarchici fra loro: la Regione, i Comuni e una decina di sistemi territoriali. Le nostre principali proposte sono: ampio coinvolgimento della comunità reagionale, coerenza delle scelte con la visione della società e la coesione sociale, progresso con minor consumo di suolo e risorse, attenzione ai progetti-Paese ed europei.

Ora attendiamo alla prova dei fatti Tondo e la sua Giunta. Non si illuda Riccardi di avere fatto la riforma urbanistica il 2 di agosto nelle segrete stanze del “palazzo” utilizzando vergognose scorciatoie legislative. Lo talloneremo e li chiederemo conto di ''pseudoriforme'' approvate a pochi mesi della fine della Legislatura. Stimoleremo i Sindaci, le categorie, i cittadini a discutere e a non accettare supinamente e frettolosamente il documento approvato

mercoledì 1 agosto 2012

Porto: il governo impugna la legge regionale

E così, il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale sulla Portualità. E lo ha fatto proprio in merito all'articolo che, secondo noi, rendeva la legge inapplicabile. Lo dice lo stesso comunicato stampa del Consiglio pubblicato oggi sul sito ufficiale: «Il Consiglio dei Ministri ha esaminato ventotto leggi regionali e delle province autonome su proposta del Ministro per gli affari regionali. Nell’ambito di tali leggi, il Consiglio ha deliberato l’impugnativa dinanzi alla Corte Costituzionale della legge Regione Friuli Venezia Giulia n. 12 del 31 maggio 2012 recante “Disciplina della portualità di competenza regionale” in quanto contiene una norma che, prevedendo la possibilità per la Regione di stipulare convenzioni con i privati in deroga alla disciplina statale in materia d’uso dei beni pubblici».


Bene. È questa l'ennesima figuraccia del Fvg, causata stavolta dalla testardaggine dell'assessore Riccardi, che nonostante le riunioni, gli avvisi e le nostre avvertenze ha voluto proseguire una strada che tutti sapevamo essere errata (bastava leggere quanto scriveva Sergio Bartole sul Piccolo deloo scorso maggio). Adesso saranno contenti tutti quelli che nella Provincia di Gorizia, a cominciare dal leghista Razzini per finire con il presidente della Provincia Gherghetta, avevano applaudito questa norma. Una norma che, come si vede, non solo non porterà alcun vantaggio al porto, ma è stata solo un malriuscito spot elettorale.

Non è bello, in questi frangenti, dire ''noi l'avevamo detto''. E non perchè non sia la verità (sia come segreteria regionale che come gruppo consiliare avevamo più volte contestato proprio questo punto della legge), ma perchè questa vicenda andrà a significare altri problemi per lo scalo monfalconese, di cui certo non si sentiva il bisogno.

L'augurio che ci facciamo, a questo punto, è che la Giunta responsabile di questo pasticcio vada a casa, e che la Regione, e chi di dovere negli enti locali, si adoperino veramente per le azioni necessarie al nostro porto, ovvero l'escavo del canale di accesso e le opere retroportuali (in particolare il collegamento ferroviario). Basta con le pagliacciate, e pensiamo alle cose serie.

venerdì 27 luglio 2012

Traffico pesante nei Comuni del mandamento: che cosa farà la Regione?

Un'azione unitaria tra Province e Comuni interessati per fare pressing sulla Regione Fvg per arginare l'intenso traffico di mezzi pesanti che trasportano bramme siderurgiche negli abitati dei Comuni interessati dalla viabilità ordinaria tra il Porto di Monfalcone e la zona industriale di San Giorgio di Nogaro: questa è la mia proposta, contenuta anche nell'interpellanza presentata ieri in consiglio regionale per sapere che cosa intenda fare l'Assessore regionale per arginare e bloccare tale condotta impropria, che mette a repentaglio la sicurezza del traffico normale negli abitati interessati e la “tenuta” delle opere stradali.


Il traffico di mezzi pesanti, che occupa in maniera costante strade diverse (comunali, provinciali, regionali) impegnate da tante tipologie di traffico (locale, compreso il ciclo-pedonale, turistico e di scorrimento), incida pesantemente anche sulla “tenuta”, appunto, della sede stradale e delle opere connesse (incroci, rotonde, ponti, ecc) alcune di esse appena rifatte.

I punti di partenza e arrivo (Porto di Monfalcone e comune di San Giorgio di Nogaro) sono collegati comodamente da viabilità autostradale con relative bretelle di collegamento, e oltretutto in passato sono stati effettuati investimenti di milioni di euro per collegare i porti anche con la rete ferroviaria sia a Monfalcone che a San Giorgio di Nogaro!

Inoltre, i mezzi pesanti sono stati anche visti utilizzare l’autostrada A4, come giustamente dovrebbe essere, dato che il traffico pesante sulla viabilità locale dovrebbe essere, tra l’altro, anche vietato ai non autorizzati.

Per questo, in conclusione, chiedo che la Regione si muova per risolvere una situazione divenuta ormai insostenibile.

mercoledì 25 luglio 2012

Raccordo Schiavetti-Ronchi Sud: la regione Fvg condivide le nostre preoccupazioni


«Non condivido la linea di Rfi: non può essere un mero calcolo ricavi/costi, ma è necessaria anche una valutazione di generazione di traffico». Questa la risposta che l'assessore Riccardo Riccardi ha dato alla mia interrogazione sul futuro del raccordo Schiavetti allacciato a Ronchi Sud dopo gli annunci di dismissione da parte di Rfi. Una risposta che ho apprezzato, perchè condivide le mie preoccupazioni, e che adesso però vogliamo passi dalle parole ai fatti. Per questo continueremo a vigilare.

Nella mia interrogazione, avevo ricordato che per il raccordo sono stati spesi nel tempo svariati milioni di euro (parte con contributi regionali) sia per ammodernamenti sia per manutenzioni, e che la fornitura via rotaia è la principale previsione di approvvigionamento della costruenda centrale a biomasse in località Bistrigna (il principale attuale fruitore del raccordo, ovvero Mulini De Franceschi, rinuncia però all’utilizzo per gli alti costi imposti da Trenitalia). Esiste inoltre una volontà, supportata dagli enti locali, di prolungare il raccordo, per raggiungere altri insediamenti produttivi ancora non serviti (Ansaldo, Fincantieri). La dismissione, quindi, vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per la infrastrutturazione delle aree del Consorzio Industriale e sarebbe un altro duro colpo per la delicata situazione dell’economia del monfalconese.

La risposta fornitami dalla Giunta Regionale riconosce che Rfi non ha investito risorse proprie nel raccordo, e nonostante ciò ha richiesto un canone di 50.000 euro non sostenibile al confronto con la gomma.

Sul tema è in corso un confronto serrato, e la Regione Fvg sta da tempo tentando una mediazione con Rfi: nei giorni scorsi, ha comunicato l'assessore, c'è stato un confronto «dai toni duri», di cui si relazionerà ai raccordati il prossimo lunedì.

venerdì 20 luglio 2012

Elettrodotto: la Regione ha abbandonato i Comuni

«Che fine ha fatto il lavoro del consulente, pagato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, che aveva individuato alcune ipotesi alternative al tracciato dell'elettrodotto Redipuglia-Udine proposto da Terna, contraddistinto da un forte impatto ambientale? Che fine hanno fatto gli impegni assunti dal Presidente Tondo e dalla Lega in Consiglio Regionale solo un paio di mesi fa per individuare una soluzione progettuale condivisa?»


Queste le domande che ho posto, assieme al Segretario Provinciale del PD udinese Andrea Simone Lerussi, dopo la comunicazione dell'avvio delle procedure per l'approvazione definitiva del progetto proposto da Terna nella costruzione dell'elettodotto Redipuglia-Udine e le sollecitazioni delle imprese.

Con la decisione di procedere con il progetto, la Giunta Regionale e la Lega, dopo quattro anni di inerzia e di impegni al dialogo e alla valutazione delle ipotesi alternative, hanno preso in giro il territorio e le istituzioni locali. La Giunta ha quindi preso in giro il territorio e le istituzioni locali rinunciando al governo della Regione limitandosi a fare il passacarte.

Non si discute la necessità di rafforzare la rete per trasferire elettricità e a gestire i picchi o le cadute energetiche, ma ciò deve e può essere fatto con la partecipazione e condivisione delle amministrazioni locali. La Regione, paralizzata per 4 anni, ha dapprima garantito che l’opera non sarebbe stata fatta (!) e, successivamente, si è svegliata dimenticandosi del proprio ruolo e del dovere di valutare correttamente i progetti che le competono.

Va poi ricordato che la Giunta, oltre a non avere formulato il Piano Energetico Regionale, non ha affrontato le modalità di coinvolgimento delle due centrali che producono energia, a Monfalcone e a Torviscosa, al fine della fornitura di elettricità alle imprese nell'ambito delle liberalizzazione del mercato.
Per il PD la soluzione doveva e poteva essere presa due anni fa, senza sprecare tempo come colpevolmente ha fatto la Giunta Regionale, dando il via libera a un tracciato che utilizzasse corridoi o dorsali esistenti e l'interramento della linea a doppia terna laddove le circostanze lo richiedevano.

lunedì 9 luglio 2012

Punti nascita: alcune riflessioni

Prima di tutto, non spaventiamoci più del necessario: è impossibile che un'azienda sanitaria perda entrambi i Punti Nascita.. ciò infatti significherebbe di fatto chiuderla. Un Punto nascita sul territorio provinciale, quindi, ci deve necessariamente essere.


Il problema però va oltre una decisione politica che, criticabile nella forma (impensabile che decisioni di questo tipo vengano prese senza che nessuno ne sappia nulla!) si basa sui numeri, ovvero i parti che ormai da anni sono in calo sia a Gorizia che a Monfalcone

A questo punto, prima di lanciarsi in una guerra tra Monfalcone e Gorizia (che, come si è visto, causa più danni che altro), si deve capire che il solo modo per riuscire a sostenere un Punto Nascita è quello di garantirne la qualità, per far sì che sia scelto dai cittadini. Altrimenti, c'è il rischio che anche una sola struttura provinciale non sia in grado di garantire i numeri previsti, e che sempre più numerose diventino le ''fughe'' verso Trieste o verso Palmanova (come sta accadendo da tempo), anche per via del mancato coordinamento con i medici di base.

A questo punto, quindi, va fatto un ragionamento di tipo tecnico internamente alla struttura, e una riflessione generale sulla necessità di garantire sia una qualità sempre più alta al servizio che una collaborazione proficua anche con i medici di base e gli specialisti sul territorio. E in questo la parola spetta quindi all'azienda sanitaria e ai suoi medici, mentre la politica può solo smetterla con le guerre di campanile e prendere atto della situazione che si presenta.

Abolite con un blitz le conferenze di pianificazione: Comuni esclusi dalla gestione del territorio!

Ancora una volta l'Assessore Riccardo Riccardi ha compiuto una scorrettezza istituzionale: con la Legge di Assestamento di Bilancio 2012 è riuscito a demolire l'impostazione condivisa sull'elaborazione del nuovo strumento regionale di governo del territorio (PGT), che garantiva la più ampia partecipazione dei Comuni e dei soggetti che operano alla scala locale.


Nottetempo, l'Assessore ha imposto un emendamento per la soppressione delle Conferenze di copianificazione, introducendo invece le assemblee di pianificazione che sono la solita passerella dell’Assessore con i sindaci ridotti a spettatori. E questo nonostante la Giunta regionale, adottando lo scorso 25 marzo lo specifico Regolamento attuativo, avesse affermato testualmente, "la pianificazione territoriale non sarà più "gestita a cascata", con competenze discendenti dalla Regione (…) sarà la Conferenza di copianificazione a determinare le scelte sul territorio".

Invece, dopo che il Consiglio delle Autonomie e Anci avevano chiesto ed ottenuto dalla Regione delle modifiche con particolare riferimento alla fase di coinvolgimento degli enti locali, si è fatto quello che si è voluto, di fatto sacrificando l'utilità del provvedimento alla necessità di avere qualche risultato, sia pur solo formale, da mostrare a fine legislatura.

Le Conferenze di copianificazione rappresentano uno strumento di coinvolgimento e confronto fra una pluralità di attori locali e la Regione, e sono necessarie per l'approfondimento sia degli obiettivi da raggiungere, cioè per riflettere sulfuturo del Friuli Venezia Giulia, sia dei contenuti concreti del nuovo PGT.

Riccardi, con la scusa di fare presto dopo aver perso la bellezza di tre anni a fare niente, cancellando le Conferenze dimostra come il centrodestra abbia fatto perdere cinque anni alla comunità regionale, nel campo della gestione del territorio come in altri campi. Senza contare, poi, la scorrettezza istituzionale di discutere di pianificazione e di governo del territorio nell'ambito di un provvedimento che si occupa di Bilancio e soldi.

lunedì 2 luglio 2012

Pisus: che fine hanno fatto i fondi?

Lo avevo chiesto ancora in febbraio, e non mi è stato risposto nulla. Insisto ancora: che fine ha fatto il Pisus? I tanti Comuni che ancora stanno attendendo notizie sul bando per dare il via ai tanti interventi, quando potranno sapere qualcosa di concreto?


Ricordo che il 1 dicembre 2011 è scaduto il termine per la presentazione delle domande relative al bando, che vede uno rigido scadenziario per i termini e la durata delle iniziative previste: il 31 dicembre 2014 è imposta la conclusione degli interventi previsti e pagamento di tutte le spese da rendicontare da parte dei beneficiari, pena l’inammissibilità delle stesse; entro il il 31 marzo 2015 ci dovrà essere la rendicontazione delle spese sostenute  per la realizzazione del PISUS. I fondi disponibili, si sa, sono solo 18.850.000 euro. Prevedibili le difficoltà dei Comuni a rispettare i termini previsti.

Dalla mia precedente richiesta di febbraio sono infatti decorsi inutilmente altri quattro mesi in cui nulla è dato di sapere in merito all'iter in corso, nè si sa qualcosa sulla graduatoria e su un eventuale aumento dei fondi previsti. Il rischio, sempre più incombente, è che i beneficiari non riescano a rispettare i termini previsti per concludere, pagare e rendicontare le iniziative.

Con l'interrogazione presentata oggi in consiglio regionale chiedo quindi ancora una volta se, alla luce del silenzio sull'argomento, non si ritenga necessaria una comunicazione ufficiale in merito alla attuale disponibilità di risorse sia finanziarie che umane poste a garanzia della riuscita del programma, rendendo disponibile la graduatoria dei Pisus ammissibili a finanziamento.

martedì 19 giugno 2012

Imu: applausi per la Lega Nord!

Applausi per la Lega Nord, che è riuscita a far pagare l'Imu entro la scadenza a oltre il 70% degli italiani (compresi i suoi sindaci, consiglieri e amministratori). In pratica, l'invito alla disobbedienza fiscale (''Le multe le pagheremo noi!'') lanciato dalla Lega Nord e in particolare dal consigliere regionale Razzini è caduto nel vuoto. Evidentemente, i cittadini hanno pensato che «fidarsi è bene e non fidarsi è meglio».... e come dare loro torto?


Ancora una volta la Lega ha dimostrato l'inconsistenza della sua demagogia. Farebbe bene, quindi, viste le vicende di alcuni suoi esponenti nazionali e regionali, a non dare lezioni di moralità. La gente è evidentemente più intelligente di quanto loro ritengano, e certe cose se le ricorda.

lunedì 28 maggio 2012

Disinteresse sul Porto? Tutto del centrodestra!

Come gruppo consiliare,abbiamo lavorato a fondo alla nuova legge sul Porto: ci siamo impegnati nellecommissioni e nelle audizioni, abbiamo incontrato i lavoratori, le imprese e gli operatori degli scali, ci siamo fatti portatori delle loro esigenze. Quando però ci siamotrovati di fronte a un netto rifiuto alla discussione, specialmente su duepunti per noi pregiudiziali, non abbiamo potuto soprassedere. Ecco il perchè del nostro ''no'' alla nuova legge.


Non è, come afferma ilconsigliere Razzini, un ''tradimento'' del territorio, anzi. Avevamo chiestodue cose a questa giunta: primo, che ci fosse un confronto con il Governo perevitare future conflittualità tra la legge regionale e nazionale (cosa fattasolo in parte). Secondo, e importantissimo (anche perchè su richiesta deisindaci di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro) prevedere la partecipazione, enon solo la consultazione, degli enti locali nella progettazione delle opereinfrastrutturali attrraverso lo strumento dell'intesa. Qui da Riccardi è arrivato un secco no, e anche Razzini non ha voluto sostenere la richiesta: di conseguenza, ha votato contro gli interessi del Comune in cui è consigliere comunale.

Con i nostri emendamenti, votati all'unanimità, abbiamo inserito due importanti modifiche. La prima all'articolo 1, dove viene ribadita la necessità di coordinare lo sviluppo dell'intero sistema portuale regionale, Monfalcone, Porto nogaro e Trieste (ovviamente dopo la modifica della legge nazionale, ed ecco l'importanza di un confronto con lo Stato). La seconda, all'articolo 13, dove per evitare speculazioni e monopoli sulle strutture portuali, abbiamo inserito un comma (votato all'unanimità) che nel progetto di finanza salvaguardia imprese, lavoratori ed operatori degli scali. Razzini e il centrodestra non hanno proposto alcuna modifica sostanziale, a dimostrazione non solo di una mancata analisi approfondita del tema, ma anche della sudditanza all'autoritarismo dell'assessore regionale.

Adesso, che dire? Speriamo. Speriamo che la legge favorisca e non ostacoli le due opere di cui lo scalo di Monfalcone ha bisogno, ovvero il piano regolatore e l'escavo del canale (che sicuramente, però, questa legge non accelererà). Noi il nostro lavorol'abbiamo fatto, speriamo di non dover adesso fare quelli che dicono «Ve l'avevamo detto».

martedì 8 maggio 2012

Riflessioni sul post-elezioni

Come consigliere regionale, mi sento in dovere di rimarcare un voto popolare, verso il quale ribadisco come sempre un grande rispetto, che ha certificato la sconfitta del Pdl e in particolare della Lega nell'Italia del nord, dove evidentemente gli elettori si sono stancati di essere presi per il naso. Esprimo grande soddisfazione per i risultati raggiunti sul nostro territorio, in particolare a Duino e Lignano, ma anche nelle province di Udine e Pordenone dove la vittoria è stata ampia. Anche il voto regionale, con la sola eccezione di Gorizia, ha visto la debacle del centro destra e soprattutto del Terzo Polo (evidentemente la gente è stufa di chi non sta nè di qua nè di là).


Adesso, però, è venuto il momento di riflettere su alcuni punti. Il primo è quello dell'astensionismo, che è stato comunque alto. Qui dovremmo fare una riflessione sulla capacità di suscitare partecipazione ed entusiasmo. In questo non mi sottraggo, anzi: sono sempre andato dove c'era bisogno, ma adesso si deve fare sempre di più con assemblee, incontri e così via senza lasciare che le grandi decisioni passino solo tramite i ''caminetti''.

Il secondo punto riguarda i rapporti con il Terzo Polo: una discussione è sempre possibile, certo, ma a patto che si passi oltre l'ambiguità dimostrata finora, e si decida dove stare, se da una parte o dall'altra.

Il secondo punto è quello di superare le frizioni che si sono create in alcune parti della sinistra, e che sul territorio hanno pesato. Dobbiamo recuperare un percorso da fare tutti assieme per trovarci pronti ai prossimi appuntamenti.

E quando parlo di appuntamenti, non parlo solo delle prossime regionali, anzi: dobbiamo essere pronti a discutere dei grandi temi che il nostro territorio ci pone, a cominciare con quelli del lavoro e delle infrastrutture. E anche in questo mi metto a completa disposizione.

mercoledì 2 maggio 2012

Sulla casa ennesimo scivolone del centrodestra!

Dopo il fallimento del tanto declamato “piano casa”, che a tre anni di distanza dall’approvazione ben pochi risultati ha prodotto, adesso dobbiamo assistere anche al blocco del mercato immobiliare residenziale, che secondo gli ultimi dati vede una richiesta di mutui calata di due terzi rispetto al 2011. Le motivazioni? Per la maggioranza, la crisi economica. Per noi, le dissennate azioni in campo abitativo della giunta Tondo.



Potevamo anche essere minimamente d’accordo nel favorire i cittadini più deboli, ma trovo sia assurdo l’aver negato totalmente la possibilità di usufruire di nuovo di contributo in caso di cambio casa (magari perché la famiglia si è allargata) e l’aver connesso la domanda di contributo alla contrazione di mutuo per almeno il 50% dell’importo, per non parlare delle politiche sulla residenzialità dei beneficiari che la Lega impone alla maggioranza!


Risultato? I soldi che vengono risparmiati nel capitolo dei mutui agevolati dovranno essere messi in quello degli aiuti per locazioni o per l’edilizia popolare, e proprio nel momento in cui le Ater sono nel marasma totale per la riforma annunciata dal Presidente Tondo...


Fin troppo facile per l’assessore Riccardi imputare alla crisi economica questa situazione. Troppo facile perché la crisi non è nata ieri, ma si trascina da qualche anno, e gli effetti non si sono visti fino a quando, guarda caso, Riccardi e il centrodestra hanno voluto cambiare il regolamento imponendo paletti rigidissimi che hanno di fatto scoraggiato soprattutto i giovani a fare uno dei passi fondamentali per la loro autonomia, e le famiglie a trovare una sistemazione migliore per il loro progetto di vita.

sabato 21 aprile 2012

Palasport: chiudere i rubinetti al Comune di Cividale!

''Chiudere i rubinetti'' al Comune di Cividale dopo le spese faraoniche che si profilano per il completamento del Complesso multifunzionale per lo sport e lo spettacolo, che è costato finora quasi sei milioni di euro e prevede di costarne quasi altrettanti. È quanto ho chiesto alla giunta regionale.

Ripercorrendo la storia dell'edificio, ricordo che la Saicam Spa ha realizzato, tra il 2000 e il 2002, un complesso multifunzionale per lo sport e lo spettacolo a Cividale del Friuli, su commissione del Comune di Cividale, per un importo di 5.800.000 euro, e una durata lavori di 844 giorni.

Apprendo dalla stampa che parte del complesso non sarebbe comunque ultimato, poichè negli immobili antistanti, parte integrante del ''blocco palazzetto'', mancano impiantistica e varie finiture edili, tanto che ne è stato ipotizzato un utilizzo come'Casa delle associazioni. Inoltre, la situazione finanziaria della società ha portato alla sua uscita dalla gestione dell'impianto, e il Comune ha deciso di subentrare aper continuare l'attività. Per farlo, dovrebbe versare 4 milioni di euro alla Saicam Spa per acquisire in via definitiva l'immobile.

Ricordo anche che la Regione ha concesso a tale fine un contributo straordinario di quattro milioni di euro (200mila all'anno per 20 anni) e ha assegnato un fondo di 80mila euro per coprire le spese di gestione del complesso. Non solo: il Comune di Cividale intende chiedere per il completamento un altro contributo da 1,5 milioni di euro!

Allora mi domando: non è forse arrivato il momento di chiudere i rubinetti al Comune di Cividale, che oltre ad aver voluto più di dieci anni fa un'opera faraonica che non è in grado di far funzionare, chiede finanziamenti continui senza ritorni di alcun rilievo nè per l'amministrazione comunale nè per i cittadini?

giovedì 19 aprile 2012

la Cantina Produttori Cormons messa a rischio dall'inerzia della Regione


Non bastano l'impegno, non bastano gli investimenti per milioni di euro fatti dai Produttori di Cormons: l'inerzia della regione mette a rischio una realtà importante per il nostro territorio come la Cantina produttori di Cormons. Lo denuncio in un'interrogazione a cui ho avuto risposta oggi.

Perchè? Perchè il ddl  Disposizioni per la cessione dei beni trasferiti alla Regione con decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 255 …" posto come odg all'aula a febbraio del 2012, da allora è scomparso dall'agenda di discussioni. La motivazione è il timore di una possibile procedura di infrazione europea. «Si stanno svolgendo gli opportuni approfondimenti per evitare che il testo normativo, così come licenziato dalla II commissione consiliare, possa provocare l'avvio di una procedura di infrazione» è la risposta fornita dalla giunta regionale.

Il ddl è infatti urgente per una struttura come la Cantina Produttori di Cormons, che ha visto oltre 17 milioni di euro di investimenti da parte dei produttori, a fronte di solo un milione e 200mila euro di fondi statali per la sua realizzazione. Senza l'approvazione del ddl, è di fatto impossibile l'accesso ai fondi di sostegno. E non si tratta di pochi spiccioli: la disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato per il settore agricolo, per gli investimenti connessi alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, prevede percentuali di sostegno importanti.

Si ricorda che l'impianto è in in gestione alla Cantina Produttori di Cormons, ma l’ultima proroga è scaduta il 14 di aprile. L’affidamento è a titolo gratuito, ma la Cantina deve provvedere alla manutenzione, ordinaria e straordinaria. Migliorie e ampliamenti sarebbero invece a carico dello Stato: essendo quest'ultimo senza fondi, a provvedervi è stata la stessa Cantina, preventivamente autorizzata.

E invece di sostenere queste attività che cosa fa la Giunta? Affermando di temere una possibile procedura d'infrazione europea, invece di inviare il documento a Bruxelles per un parere che avrebbe fugato ogni dubbio in pochi mesi, ha richiesto un parere alla Direzione Finanze e adesso all'Avvocatura, con il risultato di impantanare la discussione di un provvedimento così importante per una delle principali realtà produttive della nostra regione.



giovedì 29 marzo 2012

La Lega ci dica: sugli affitti, anche Romoli è comunista?

La Lega ci dica: anche il sindaco di Gorizia è comunista? Anche lui vuole sovvertire l'ordine istituzionale non applicando (come si legge nel documento allegato) le normative regionali di residenza per i contruibuti sugli affitti? Dai Comuni di centrosinistra a quelli di centrodestra, piccoli (San Pier per esempio) e grandi (Gorizia), tutti in pratica stanno disattendendo le leggi create da questo centrodestra nazionale.

E allora, come abbiamo già detto, la Lega Nord deve vergognarsi di una legge che ha messo in difficoltà più i cittadini italiani e i Comuni che altro, ed è una conseguenza della demagogia che li porta a fare leggi antieuropee e contro la Costituzione. Mi domando: quando in giunta a Gorizia è passato il bando, dov'era l'assessore della Lega adesso pronta a correre assieme a Romoli? Dove erano gli assessori della Lega nei comuni di destra che si sono mossi allo stesso modo?

Ma c'è di più da chiedersi: dove erano Udc e Pdl regionali all'approvazione di questa legge in Consiglio regionale che poi, nei Comuni da loro stessi retti, disapprovano? Attendiamo le risposte....

lunedì 26 marzo 2012

Fondi regionali: si dia anche a Monfalcone ciò che è promesso a Gorizia

Tondo garantisce a Gorizia gli stanziamenti previsti per la viabilità, cinque milioni di euro. Bene, benissimo. Ma lo sfido a fare altrettanto per Monfalcone, e trovar fuori quel milione di euro che servirà per ridare a tutti i monfalconesi la loro ''casa'', ovvero il Municipio di piazza della Repubblica, che attende proprio l'impegno della Regione per vedere avviati i lavori di restauro. La viabilità è importante, ma è importante anche per una città avere un ''simbolo'', e questo non può essere altro che il Municipio... senza contare che per il cittadino è sicuro più semplice trovare tutto in un luogo che non correre da un ufficio all'altro in giro per la città. Quindi sfido Tondo, e con lui l'assessore Riccardi e il monfalconese Razzini a fare per Monfalcone quello che si è fatto per Gorizia, evitando di scatenare una ''guerra tra poveri'' per chi riceve più sostegno.

giovedì 1 marzo 2012

Sismica: persi i fondi 2010, timori per il 2011

Anche se l'assessore regionale Riccardi sostiene che «attualmente non vi sono documenti che attestino la messa in mora della Regione con conseguente perdita dei fondi assegnati» per la microzonazione sismica, è evidente che non c'è alcuna certezza nè sul recupero dei fondi 2010 (che ormai diamo per persi), nè per quelli 2011 e seguenti. E il problema del rischio di perdere fondi non è limitato solo alla microzonazione sismica, ma anche social housing e edilizia sovvenzionata (Ate), ovvero altre decine di milioni di euro!




Ricordo che, nel caso specifico della mia interrogazione, si parla di 170.480,33 euro da destinare a studi di microzonazione sismica almeno di livello 1 e 1.449.082,77 euro per interventi su edifici pubblici e privati, in attuazione del “Piano nazionale per la prevenzione sismica”, sui quali, allo stato attuale dalla Regione Friuli non sono state attivate azioni di impegno. Riccardi infatti afferma che «è in fase istruttoria il procedimento amministrativo», e fa allusioni a un presunto contrasto tra strutture regionali evitando di riconoscere una sua incapacità a portare a casa soldi e risultati, con conseguente svilimento della Regione di fronte a istituzioni e mondo scientifico. Il risultato è che la Regione, che era all’avanguardia soprattutto su questi temi, ora sta perdendo posizioni, e mette a rischio i fondi per il 2011, ovvero oltre 4 milioni di euro.

martedì 28 febbraio 2012

Welfare ''padano'': i Comuni hanno ragione!

La Lega accusa le amministrazione di centrosinistra di aver boicottato la legge sul welfare? Ma se è grazie alle sue leggi antistoriche e antieuropee che centinaia di famiglie in tutta la regione hanno rischiato il blocco delle graduatorie per l'assegnazione delle case Ater, andate per le lunghe proprio a causa dei problemi sorti nell'applicazione delle normative razziste volute dalla Lega Nord.



Bisogna sapere che non sono i sindaci a non voler applicare la legge, bensì è la legge che di fatto mette a rischio ricorso centinaia di amministrazioni, che non sanno più che criteri seguire per non incorrere in sanzioni.


Il fatto è che per inseguire le loro fobie, i leghisti non hanno favorito i cittadini del Friuli Venezia Giulia, ma anzi hanno rischiato di bloccare centinaia di procedimenti amministrativi anche per i ''nostri'' abitanti. Il caso delle graduatorie dell'Ater è solo l'ultimo della serie. Quindi per favore che la smettano di accusare a vanvera e si vergognino, come è una vergogna questa legge sul welfare da loro voluta.

giovedì 16 febbraio 2012

L’ennesima sfilata di Riccardi


Ecco il testo del Comunicato inviato assieme ai colleghi di IV commissione Gianfranco Moretton, Sergio Lupieri, Mauro Travanut:

L’assessore Riccardi chiama a raccolta gli amministratori locali e i soggetti interessati per discutere del piano di Governo del Territorio. Lo fa, dividendo il territorio in due parti (e perciò dimenticando che la nostra è una Regione unita), senza un ordine del giorno, senza documentazione, dopo ben tre anni dall’approvazione delle legge 22/2009 e delle linee guida che avevano avviato la nuova riforma urbanistica regionale.

Erano state previste Conferenze di copianificazione per coinvolgere gli enti locali nella stesura del nuovo Piano, ma ancora non si è fatto nulla. L’incontro di venerdì 17 febbraio viene spacciato per l’inizio di quel percorso, ed invece sarà semplicemente la solita comparsata a vantaggio dell’immagine personale dell’Assessore.

Il PD denuncia questo modo di procedere e ripropone ancora una volta:
1. l'applicazione della legge e delle linee guida per arrivare ad una visione strategica, integrata ed europea della Regione;
2. il coinvolgimento nelle decisioni e scelte dei Comuni attraverso l'utilizzo dello strumento dell’”intesa”, in modo da esaltare la specialità della nostra Regione e la condivisione;
3. l'elaborazione del Piano di Governo del Territorio che tenga contro dei mutamenti geoeconomici e delle trasformazioni territoriali e si prefigga di raggiungere gli obiettivi di eccellenza nei vari campi; un Piano che sia al tempo stesso agile e semplice accompagnato dalla Carta dei valori, delle qualità e unicità dei luoghi, costruita assieme ad amministratori, parti sociali e organizzazioni presenti sul territorio.

Per questi motivi il PD denuncia ancora una volta il tempo perso, l’annullamento della gara per la predisposizione del PGT e la presumibile volontà del centrodestra, ancora non dichiarata, di voler nuovamente modificare le norme da loro già ampiamente stravolte, e che hanno completamente bloccato le gestione unitaria e condivisa del territorio, con tutte le conseguenze di inefficace burocrazia che cittadini ed imprese ben conoscono.

martedì 7 febbraio 2012

Pisus: a rischio i finanziamenti per i Comuni

C'è il rischio, concreto, che i Comuni non riescano a rispettare i termini per rendicontare le iniziative, e quindi perdano i fondi del Pisus: e tutto perchè la Regione Fvg è fortemente in ritardo nell'elaborazione della graduatoria dei progetti. E' la denuncia che ho fatto in un'interrogazione all'assessore per chiedere lumi sull'iter del procedimento, e domandare anche se non sia possibile, vista la quantità di domande di partecipazione, ampliare il fondo previsto (pari attualmente a 18.850.000,00 euro).


Premesso che il 1 dicembre 2011 è scaduto il termine per la presentazione delle domande relative al bando della misura POR FESR asse 4, attività 4.1.a., con riferimento al sostegno alla realizzazione dei Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile (PISUS), cui tempi di redazione già hanno subito un notevole ritardo e vista il rigido scadenziario dei termini e durata delle azioni del bando (31 dicembre 2014: conclusione degli interventi previsti e pagamento di tutte le spese da rendicontare da parte dei beneficiari, pena l’inammissibilità delle stesse; 31 marzo 2015: rendicontazione delle spese sostenute per la realizzazione del PISUS; 30 giugno 2015: approvazione della relazione finale e della rendicontazione del Comune da parte della Struttura responsabile dell’Azione, cioè la Direzione centrale attività produttive), ci si chiede se si ritengano compatibili i termini individuati per stilare la graduatoria definitiva con quelli assai stretti per concludere, pagare e rendicontare le iniziative, con il forte rischio che i beneficiari non riescano a rispettarli.

Al momento infatti, quasi quotidianamente si legge sulla stampa che i Comuni interessati pongono estrema fiducia nel finanziamento delle proprie iniziative e confidano in una rapida valutazione delle domande, e si tratta di un numero elevato di amministrazioni locali, dal momento che dalla stampa risulta che praticamente tutti i Comuni interessati dal bando abbiano partecipato.

Chiedo dunque quando sarà resa disponibile la graduatoria dei Pisus ammissibili a finanziamento, atteso che il bando prevede 150 giorni (più deroghe per richieste di integrazioni e numero di domande presentate), e se l'assessore non ritenga utile, data la grande quantità di domande pervenute, rimpinguare la dotazione del fondo in modo da soddisfare quante più domande possibile.

giovedì 2 febbraio 2012

Microzonazione sismica: il Fvg rischiava di perdere i fondi!

Completamente insoddisfatto per le  “non risposte“ dell’assessore Riccardi: così ho commentato l’elusività dell’assessore, il quale sui fondi destinati già nel 2009 dalla Protezione civile nazionale sia per gli studi di microzonazione sismica che per interventi su edifici pubblici e privati ha risposto oggi che “gli uffici regionali stanno istruendo lo specifico procedimento amministrativo che porterà all’erogazione dei contributi…”.

Come a dire che se non veniva sollevato il problema, il rischio di veder sparire il finanziamento sarebbe stato più che concreto!

In più, il finanziamento è pluriennale e i fondi già stanziati ma mai richiesti dal FVG ammontano per il 2010 a 170.480,33 euro per gli studi di microzonazione e 1.449.082,77 euro per gli edifici, mentre per il 2011 sono previsti 351.707,76 euro più 4.572.200,86 euro.

L’assessore Riccardi è responsabile, quindi, non solo di un tentativo di scaricare sugli uffici una sua negligenza su queste tematiche, perché non ha voluto dire quale sia la linea della Giunta regionale sull'attività di prevenzione sismica (nel 2008, per la riorganizzazione fatta dal centrodestra, sono passate dal Servizio Geologico ai Lavori Pubblici alcune funzioni in materia di sismica e quindi serve chiarezza nel determinare quale sia la struttura regionale preposta a trattare tale argomento), ma anche della figuraccia fatta dalla nostra Regione in occasione del 30° Congresso nazionale di Geofisica tenutosi a Trieste nel novembre scorso, durante il quale il dott. Mauro Dolce della Protezione civile nazionale ha confermato che il FVG è l’unica Regione in Italia a non aver ancora richiesto i finanziamenti già assegnati.  

A darmi manforte è intervenuto anche il collega Iacop, che ha ricordato come oltre a non aver richiesto i fondi già assegnatigli, la nostra Regione non ha fatto alcunché sul fronte del recepimento normativo, laddove tutte le altre Regioni in un modo o nell’altro sono già intervenute.

Ho quindi amaramente ricordato che il Friuli Venezia Giulia è sempre stata una delle Regioni più avanzate in questo settore, anche per la reazione, l’esperienza e la sensibilità sviluppata dopo il terremoto del 1976, con strutture regionali, università e organizzazioni scientifiche che hanno lavorato duramente per il controllo e la prevenzione sismica, ed ora con colpevole leggerezza la Giunta regionale riesce anche a dimenticarsi di chiedere soldi già assegnategli!. 


lunedì 30 gennaio 2012

Che fine hanno fatto i fondi per la microzonazione sismica?

Un esempio di come questo centrodestra regionale riesce a sprecare soldi anche quando sono in ballo argomenti difficili come il terremoto. Questo vuole essere la mia interrogazione sui fondi per la microzonazione sismica.


Nello specifico, con l'Iri chiedo se la Regione FVG ha richiesto i finanziamenti già assegnati (che oltretutto riguardano anche fondi per adeguamenti strutturali di edifici pubblici e privati), dal momento che potrebbe essere compromessa l'erogazione anche dei futuri finanziamenti», finanziamenti che la Protezione Civile Nazionale aveva stanziato nel 2012 con l'Ordinanza DPC 3907/10.Si trattava di quattro milioni di Euro per iniziare l'attività di microzonazione sismica del territorio in favore delle Regioni, dei quali 170.480,33 erano stati attribuiti al Fvg per l'anno 2010, con stanziamenti successivi a cadenza annuale. Nel 2008, a causa di una riorganizzazione, sono passate dal Servizio Geologico ai Lavori Pubblici alcune funzioni in materia di sismica e quindi serve chiarezza nel determinare quale sia la struttura regionale preposta a trattare tale argomento.
 
Proprio in questo momento, in cui recenti eventi sismici hanno scosso il nord Italia, fortunatamente senza interessare la nostra regione, sarebbe importante conoscere la linea della Giunta regionale sull'attività di prevenzione sismica e tener conto della necessità di intraprendere anche nella nostra regione l'applicazione della microzonazione sismica quale attività di prevenzione rispetto al rischio sismico, che in FVG è elevato.

domenica 22 gennaio 2012

Fincantieri: la Regione intervenga a sostegno di Monfalcone

Lo stabilimento Fincantieri di Monfalcone ha una sua specialità importante, come ricordato dall'europarlamentare Serracchiani con un appello che io condivido pienamente, ma che a quanto pare non ha trovato ricontro nella giunta regionale. Monfalcone in questi anni ha saputo costruire una sua specialità, come d'altra parte è stato riconosciuto dallo stesso AD Bono, che ha parlato di Monfalcone come ''indispensabile''.

Ritengo quindi che la Regione, come anche tutte le forze politiche locali, provinciali e regionali, dovrebbe adoperarsi per difendere con forza la peculiarità della cantieristica locale. E' inutile adesso rischiare una guerra tra poveri (ovvero le varie sedi di Fincantieri in Italia), che come si è visto in molti altri casi non ha risolto ma anzi peggiorato le cose.

Monfalcone è uno stabilimento importante, specializzato nella produzione di navi passeggeri, e non può perdere le sue peculiarità, casomai aggiungerne altre nell'ottica di una diversificazione della produzione. Chiedo quindi che, come prima cosa a livello regionale, venga accolto l'appello di Serracchiani, per evitare che il silenzio venga letto come ''debolezza''.