mercoledì 19 marzo 2014

Chiusura Polfer Cervignano: interrogazione al Ministro Interni

Ho presentato in questi giorni al Ministero degli Interni un'interrogazione sulla chiusura del posto Polfer di Cervignano del Friuli. Nei giorni scorsi i giornali riportavano la notizia che il Ministero si appresterebbe a varare un piano di razionalizzazione delle Forze di Polizia in cui è prevista la soppressione di alcuni presidi territoriali, e tra questi  ci sarebbe chiusura del posto Polfer di Cervignano.

In particolare, da quanto si è appreso dalla circolare interna del Ministero degli Interni del 3.03.2014, il Ministero propone il taglio di un miliardo e 800 milioni di euro agli stipendi delle forze dell’ordine, la chiusura di undici commissariati, la soppressione di due compartimenti e 27 presidi della stradale e la cancellazione di 73 sezioni di polizia ferroviaria. Inoltre prospetta la chiusura di ben 73 sezioni provinciali della polizia postale, deputata a fronteggiare i reati telematici tra cui anche il cyberbullismo.

Questo piano di razionalizzazione non risparmia il nostro territorio. La ventilata chiusura del presidio Polfer di Cervignano  del Friuli ha suscitato grande allarme tra la cittadinanza già penalizzata dalla chiusura del commissariato di polizia. Inoltre, la stazione ferroviaria di Cervignano del Friuli è un nodo strategico per l’intera Bassa Friulana e  la Regione Friuli, e rimarrebbe senza alcun controllo da parte delle forze dell’ordine. Per garantire  la tutela dell’ordine pubblico rimarrebbero solo i pochi addetti di una stazione dei Carabinieri, con una microcriminalità in costante aumento.

Sarebbe invece opportuno potenziare il controllo con la possibilità di impiego del personale Polfer anche in compiti di pattugliamento nel territorio cittadino, in coordinamento con le altre forze di polizia. Da qui la richiesta di sapere dal governo se non sia possibile effettuare tagli alternativi senza intaccare importanti presidi di sicurezza che operano per la tutela del cittadino, con conseguente stralcio della ventilata soppressione del posto Polfer di Cervignano del Friuli, e nel caso in cui il taglio venga attuato, capire con quali criteri e modalità gli operatori della Polfer di Cervignano del Friuli verrebbero riassorbiti e riorganizzati nell’ambito delle Forze dell’Ordine.






venerdì 14 marzo 2014

La Svolta Buona: le slides


Qui sotto potete scaricare le slides presentate dal presidente del consiglio:

 La Svolta Buona

venerdì 7 marzo 2014

Seime in pericolo con la nuova legge reati ambientali? basta usare il buon senso...

Seime in pericolo? Basta usare un po' di buonsenso nell'applicare un decreto necessario a situazioni come quella della ''Terra dei Fuochi''. Mi auguro che basti questo per risolvere una vicenda che rischia di essere il solito ''teatrino all'Italiana''.

Il caso del nuovo provvedimento che aggiorna il codice penale aggiungendo tra gli altri il reati di disastro ambientale, e che potrebbe però causare problemi all'attività agricola o a feste tradizionali come le ''Seime'' se applicato rigidamente, sta tenendo banco in questi giorni. Il provvedimento infatti prevede quattro nuovi reati: impedimento del controllo, traffico e abbandono di materiale di alta readioattività, inquinamento ambientale (per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità anche agraria e l'ecosistema o lo stato del suolo, delle acque o dell'aria) e disastro ambientale (per chi altera gravemente o irreversibilmente l'ecosistema o compromette la pubblica incolumità). Per questi due reati è prevista una pena che può andare da 2 a 15 anni. Bruciare seime o residui agricoli potrebbe infatti essere considerato combustione di rifiuti e quindi sanzionato.

La legge doveva essere fatta per provvedere ad alcune gravi situazioni nazionali ma non deve e non può diventare un problema per le pratiche agricole o alcune tradizioni. Come in tutti i casi, ci vuole un po' di buon senso nella sua applicazione. Siamo comunque aperti a qualsiasi correttivo le associazioni agricole vogliano proporre per chiarire la questione.

 Qui sotto riporto una ''guida breve'' al provvedimento sui reati ambientali:

 Quattro nuovi reati:

 1. DISASTRO AMBIENTALE: punisce con il carcere da 5 a 15 anni chi altera gravemente o irreversibilmente l'ecosistema o compromette la pubblica incolumità.

 2. INQUINAMENTO AMBIENTALE: prevede la reclusione da 2 a 6 anni (e la multa da 10mila e 100mila euro) per chi deteriora in modo rilevante la biodiversità (anche agraria) o l'ecosistema o lo stato del suolo, delle acque o dell'aria. Se non vi è dolo ma colpa, le pene sono diminuite da un terzo alla metà. Scattano invece aumenti di pene per i due delitti se commessi in aree vincolate o a danno di specie protette.

3. TRAFFICO E ABBANDONO DI MATERIALE DI ALTA RADIOATTIVITA': colpisce con la pena del carcere da 2 a 6 anni (e multa da 10mila a 50mila euro) chi commercia e trasporta materiale radioattivo o chi se ne disfa abusivamente.

4. IMPEDIMENTO DEL CONTROLLO: chi nega o ostacola l'accesso o intralcia i controlli ambientali rischia la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

La riforma prevede inoltre:
• AGGRAVANTE ECOMAFIOSA. In presenza di associazioni ma!ose !nalizzate a commettere i delitti contro l'ambiente o a controllare concessioni e appalti in materia ambientale scattanole aggravanti - previste anche in caso di semplice associazione a delinquere e se vi è partecipazione di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.
• SCONTI PENA. Pene ridotte da metà a due terzi nel caso di ravvedimento operoso: ossia se l'imputato evita conseguenze ulteriori, aiuta i magistrati a individuare colpevoli o provvede alla boni!ca e al ripristino.
 • RADDOPPIO PRESCRIZIONE. Per i delitti ambientali i termini di prescrizione raddoppiano. Se poi si interrompe il processo per dar corso al ravvedimento operoso, la prescrizione è sospesa.
• OBBLIGO CONFISCA. In caso di condanna o patteggiamento della pena è sempre ordinata la con!sca dei beni che costituiscono il prodotto o il pro!tto del reato e delle cose servite a commetterlo o comunque di beni di valore equivalente nelladisponibilità (anche indiretta o per interposta persona) del condannato.
• CONDANNA AL RIPRISTINO. Il giudice, in caso di condanna o patteggiamento della pena, ordina il recupero e, dove tecnicamente possibile, il ripristino dello stato dei luoghi a carico del condannato.
• GIUSTIZIA RIPARATIVA. In assenza di danno o pericolo, nelle ipotesi contravvenzionali previste dal codice dell'ambiente si ricorre alla 'giustizia riparativa puntando alla regolarizzazione attraverso l'adempimento a speci!che prescrizioni. In caso di adempimento il reato si estingue.
• COORDINAMENTO INDAGINI. In presenza dei delitti contro l'ambiente ('reati spia'), il pm che indaga dovrà darne notizia al Procuratore nazionale antimafia.