mercoledì 24 settembre 2014

Riforma lavoro: no a battaglie ideologiche

Su quello che sta succedendo in merito alla riforma del lavoro: non dimentichiamoci che il testo vero e proprio non è ancora pronto: deve ancora passare in Camera e Senato, per cui quello di cui si parla sono solo le intenzioni. Sono stufo quindi delle battaglie ideologiche fatte sul niente! I contenuti infatti sono ancora tutti da vedere, e quindi gli scontri di questi giorni li vedo solo come strumentali, da una parte e dall'altra.
Quello che è sicuro è che il primo obiettivo che dobbiamo avere è di tornare competitivi, perché se l'Italia non è attrattiva non avrà nuovi investimenti, quindi niente nuove imprese e niente nuovi posti di lavoro.

venerdì 12 settembre 2014

Cie Gradisca: no ripertura, sistemazione eccezionale come Cda

La conferma, se ce ne fosse bisogno, che il Cie di Gradisca non riaprirà i battenti come Centro di identificazione ed espulsione è arrivata dal sottosegretario all'Interno Domenico Manzione che, rispondendo alla mia interrogazione sul pagamento degli stipendi ai lavoratori del consorzio che si occupa della gestione del centro, ha voluto rassicurare anche sulle ipotesi di riapertura del Cie. Il funzionamento del Cie è temporaneamente sospeso a partire dal mese di novembre scorso, per lavori di ripristino. «Attualmente – ha spiegato il sottosegretario – sono in fase di completamento i lavori necessari per ripristinare l'agibilità della struttura, al fine di un suo eventuale riutilizzo, in via eccezionale, come Centro di accoglienza (Cda) per far fronte agli sbarchi di profughi sul territorio nazionale». Come era stato più volte annunciato, quindi, arriva la conferma che il Cie non riaprirà e il Cara non sarà ampliato: i lavori attualmente in corso sono solo di riparazione in vista di una eventuale apertura (solo in casi eccezionali) come Cda a supporto dell'attuale Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) che già ora ha anche funzioni di Cda, e che attualmente ospita ben 16 persone in più rispetto alla capienza teorica di 138 posti. Lo scorso luglio il Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen e di controllo e vigilanza in materia di immigrazione aveva ascoltato la relazione del sindaco di Gradisca, Linda Tomasinsig, che aveva esposto un'elaborata relazione sulla situazione del centro, spiegando quali sono le pressioni a cui il territorio deve rispondere. Nel corso dell'audizione si era ribadito quanto il Ministro dell'Interno aveva messo per iscritto, ovvero che il Cie non riaprirà e sul Cara non si prenderanno decisioni non condivise da Comune e Regione; e questo viene ora ulteriormente confermato.





mercoledì 10 settembre 2014

Lavoratori Cara Gradisca: assicurazioni su pagamento stipendi

Dopo l'anticipo dell'80% degli stipendi da luglio a dicembre 2013, è arrivato negli scorsi mesi sempre dalla Prefettura la corresponsione di un'ingente somma da utilizzare per il pagamento del personale e dei prestatori d'opera che permettono il funzionamento del Cie di Gradisca. È questa la buona notizia riferita dal sottosegretario all'Interno, Domenico Manzione, all'interrogazione da me presentata in merito alla grave situazione economica di lavoratori dell'ex Cie di Gradisca. Il centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e il Centro Cie di Gradisca erano gestiti dal consorzio Connecting People di Trapani. Il funzionamento del Cie è stato, come si sa, sospeso, ma è sempre attivo il Cara.

L'ente gestore, avevo fatto presente, versa in una situazione di difficoltà economica, e ha presentato istanza per essere ammesso alla sezione fallimentare del Tribuinale di Trapani, per poter proseguire la sua attività. Nella mia interrogazione avevo proposto una soluzione: siccome le mensilità arretrate da giugno a dicembre 2013 erano state pagate, seppure all’80%, direttamente dalla Prefettura senza che il denaro passasse attraverso l’ente gestore, chiedo al ministro se non sia il caso che la Prefettura si sostituisca in maniera continuativa e definitiva a Connecting People e provveda direttamente al pagamento degli stipendi per evitare che si perpetui questa drammatica situazione sia per gli operatori che i rifugiati.

La risposta è stata che la Prefettura di Gorizia «ha provveduto a corrispondere, in due tempi, l'80% delle retribuzioni previste da luglio a dicembre 2013, comprese le tredicesime» e che «inoltre, nei mesi giugno e luglio scorsi, ha corrisposto un'ingente somma all'ente gestore, quale corrispettivo dei servizi resi», somma che, è stato ampiamente assicurato, verrà utilizzata per il «pronto pagamento di alcune mensilità in favore del personale e dei prestatori d'opera». Il Sottosegretario ha inoltre voluto assicurare che «la vicenda è seguita con la massima attenzione dalla Prefettura, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori che prestano servizio al centro, e allo stesso tempo, garantire adeguati standard di accoglienza».