lunedì 28 maggio 2012

Disinteresse sul Porto? Tutto del centrodestra!

Come gruppo consiliare,abbiamo lavorato a fondo alla nuova legge sul Porto: ci siamo impegnati nellecommissioni e nelle audizioni, abbiamo incontrato i lavoratori, le imprese e gli operatori degli scali, ci siamo fatti portatori delle loro esigenze. Quando però ci siamotrovati di fronte a un netto rifiuto alla discussione, specialmente su duepunti per noi pregiudiziali, non abbiamo potuto soprassedere. Ecco il perchè del nostro ''no'' alla nuova legge.


Non è, come afferma ilconsigliere Razzini, un ''tradimento'' del territorio, anzi. Avevamo chiestodue cose a questa giunta: primo, che ci fosse un confronto con il Governo perevitare future conflittualità tra la legge regionale e nazionale (cosa fattasolo in parte). Secondo, e importantissimo (anche perchè su richiesta deisindaci di Monfalcone e San Giorgio di Nogaro) prevedere la partecipazione, enon solo la consultazione, degli enti locali nella progettazione delle opereinfrastrutturali attrraverso lo strumento dell'intesa. Qui da Riccardi è arrivato un secco no, e anche Razzini non ha voluto sostenere la richiesta: di conseguenza, ha votato contro gli interessi del Comune in cui è consigliere comunale.

Con i nostri emendamenti, votati all'unanimità, abbiamo inserito due importanti modifiche. La prima all'articolo 1, dove viene ribadita la necessità di coordinare lo sviluppo dell'intero sistema portuale regionale, Monfalcone, Porto nogaro e Trieste (ovviamente dopo la modifica della legge nazionale, ed ecco l'importanza di un confronto con lo Stato). La seconda, all'articolo 13, dove per evitare speculazioni e monopoli sulle strutture portuali, abbiamo inserito un comma (votato all'unanimità) che nel progetto di finanza salvaguardia imprese, lavoratori ed operatori degli scali. Razzini e il centrodestra non hanno proposto alcuna modifica sostanziale, a dimostrazione non solo di una mancata analisi approfondita del tema, ma anche della sudditanza all'autoritarismo dell'assessore regionale.

Adesso, che dire? Speriamo. Speriamo che la legge favorisca e non ostacoli le due opere di cui lo scalo di Monfalcone ha bisogno, ovvero il piano regolatore e l'escavo del canale (che sicuramente, però, questa legge non accelererà). Noi il nostro lavorol'abbiamo fatto, speriamo di non dover adesso fare quelli che dicono «Ve l'avevamo detto».

martedì 8 maggio 2012

Riflessioni sul post-elezioni

Come consigliere regionale, mi sento in dovere di rimarcare un voto popolare, verso il quale ribadisco come sempre un grande rispetto, che ha certificato la sconfitta del Pdl e in particolare della Lega nell'Italia del nord, dove evidentemente gli elettori si sono stancati di essere presi per il naso. Esprimo grande soddisfazione per i risultati raggiunti sul nostro territorio, in particolare a Duino e Lignano, ma anche nelle province di Udine e Pordenone dove la vittoria è stata ampia. Anche il voto regionale, con la sola eccezione di Gorizia, ha visto la debacle del centro destra e soprattutto del Terzo Polo (evidentemente la gente è stufa di chi non sta nè di qua nè di là).


Adesso, però, è venuto il momento di riflettere su alcuni punti. Il primo è quello dell'astensionismo, che è stato comunque alto. Qui dovremmo fare una riflessione sulla capacità di suscitare partecipazione ed entusiasmo. In questo non mi sottraggo, anzi: sono sempre andato dove c'era bisogno, ma adesso si deve fare sempre di più con assemblee, incontri e così via senza lasciare che le grandi decisioni passino solo tramite i ''caminetti''.

Il secondo punto riguarda i rapporti con il Terzo Polo: una discussione è sempre possibile, certo, ma a patto che si passi oltre l'ambiguità dimostrata finora, e si decida dove stare, se da una parte o dall'altra.

Il secondo punto è quello di superare le frizioni che si sono create in alcune parti della sinistra, e che sul territorio hanno pesato. Dobbiamo recuperare un percorso da fare tutti assieme per trovarci pronti ai prossimi appuntamenti.

E quando parlo di appuntamenti, non parlo solo delle prossime regionali, anzi: dobbiamo essere pronti a discutere dei grandi temi che il nostro territorio ci pone, a cominciare con quelli del lavoro e delle infrastrutture. E anche in questo mi metto a completa disposizione.

mercoledì 2 maggio 2012

Sulla casa ennesimo scivolone del centrodestra!

Dopo il fallimento del tanto declamato “piano casa”, che a tre anni di distanza dall’approvazione ben pochi risultati ha prodotto, adesso dobbiamo assistere anche al blocco del mercato immobiliare residenziale, che secondo gli ultimi dati vede una richiesta di mutui calata di due terzi rispetto al 2011. Le motivazioni? Per la maggioranza, la crisi economica. Per noi, le dissennate azioni in campo abitativo della giunta Tondo.



Potevamo anche essere minimamente d’accordo nel favorire i cittadini più deboli, ma trovo sia assurdo l’aver negato totalmente la possibilità di usufruire di nuovo di contributo in caso di cambio casa (magari perché la famiglia si è allargata) e l’aver connesso la domanda di contributo alla contrazione di mutuo per almeno il 50% dell’importo, per non parlare delle politiche sulla residenzialità dei beneficiari che la Lega impone alla maggioranza!


Risultato? I soldi che vengono risparmiati nel capitolo dei mutui agevolati dovranno essere messi in quello degli aiuti per locazioni o per l’edilizia popolare, e proprio nel momento in cui le Ater sono nel marasma totale per la riforma annunciata dal Presidente Tondo...


Fin troppo facile per l’assessore Riccardi imputare alla crisi economica questa situazione. Troppo facile perché la crisi non è nata ieri, ma si trascina da qualche anno, e gli effetti non si sono visti fino a quando, guarda caso, Riccardi e il centrodestra hanno voluto cambiare il regolamento imponendo paletti rigidissimi che hanno di fatto scoraggiato soprattutto i giovani a fare uno dei passi fondamentali per la loro autonomia, e le famiglie a trovare una sistemazione migliore per il loro progetto di vita.