giovedì 30 dicembre 2010

Auguri di buon anno!

I miei migliori auguri per un Buon Natale e un Felice 2011!



La finanziaria regionale

Adesso che si sono calmate le acque, possiamo pensare con più tranquillità alla Finanziaria regionale 2010, che grazie agli emendamenti presentati riserva delle buone notizie anche per la Provincia di Gorizia, a cui andranno circa il 10 per cento dei fondi dei vari capitoli.

Tre sono stati gli interventi principali: il primo ha riguardato il capitolo dell'edilizia agevolata, ovvero fondi per i mutui e le case Ater: 90 milioni per i primi, altri 14 per le seconde; importi che come detto avranno ricadute per circa il 10% sul nostro territorio.
Lo stesso di può dire del discorso del credito d'imposta sull'Irap per le piccole e media imprese, che avranno dei vantaggi se decideranno di non licenziare; un fondo che potrà arrivare fino a 10 milioni di euro.

Infine, abbiamo combattuto sulle singole decisioni riguardanti i capitoli della cultura e dello sport, personalmente in quanto ritengo che il lavoro del volontariato sia uno dei cardini della nostra società.

Quello che invece abbiamo criticato, nel documento di fine anno, sono gli emendamenti per il pubblico impiego: in primo luogo perchè i nostri dipendenti hanno comunque una paga del 20% più alta rispetto ad altre zone d'Italia, ma in particolare, andando oltre la questione monetaria, perchè si è voluto fissare per legge quanto invece sarebbe stato necessario delegare alla contrattazione sindacale.

Sicuramente un nostro impegno è stato riservato alla situazione dell'Ospizio Marino di Grado: con un apposito documento abbiamo impegnato la giunta a far sì che si attivi presso i tre liquidatori perchè intraprendano le azioni necessarie affinchè l'Istituto barellai prosegua nella missione sociale a favore di tanti pazienti (specie disabili e anziani) e affinchè vengano salvaguardati i posti di lavoro qualificati e specialistici, al fine di dare garanzie ai lavoratori e serenità alle loro famiglie.

Un altro risultato è stato quello di salvare il Centro Studi e Restauro di Gorizia: abbiamo fatto presente che il Centro deve non solo portare a termine i lavori, ma anche prefinanziarli, e quindi corrispondere tutti gli stupendi e pagare tutte le spese senza ricevere e alcun importo in anticipo dalla Regione. Quindi il sistema di pagamento pensato dalla Regione, che prevedeva di saldare il previsto solo a completamento del programma, avrebbe implicato una fideiussione bancaria a garanzia con conseguenti rischi e oneri a carico della Cooperativa. Considerato questo, la giunta regionale (che inizialmente si era rifiutata, ed ha dovuto cambiare idea dopo il voto in Consiglio) si è impegnata a ridefinire i termini dell'attuale contratto venendo incontro a quanto segnalato.

Sempre nell'ambito culturale, un nostro ordine del giorno ha impegnato Tondo e la giunta a pensare a un maggior sostegno economico del festival E' Storia, che a causa dei tagli al budget rischiava di non vedere realizzata la sua settima edizione. Tondo si è impegnato a trovare non solo i finanziamenti necessari a mantenere il livello attuale di qualità, ma anche a farlo ulteriormente crescere.

Infine, un terzo ordine del giorno ha permesso di garantire, anche in futuro, l'attività didattica della scuola merletti di Gorizia, che si trova da tempo alle prese con un drammatico problema per quanto riguarda il personale (per via dei pensionamenti sono rimaste solo due insegnanti inquadrate in ruolo regionale). Il personale che viene assunto con contratti temporanei per garantire l'attività didattica non è sufficiente a garantire anche la presenza a mostre e manifestazioni del settore, con evidente danno all'ottima reputazione di cui gode la scuola in Italia e all'estero. Ecco quindi che la giunta si è impegnata a promuovere iniziative concrete per l'aggiornamento delle disposizioni normative che regolano la gestione della scuola.

Per ultimo, con un ordine del giorno su Savogna, la giunta si è impegnata a prevedere un intervento regionale pluriennale, in un'ottica di sviluppo dei valori ambientali, sociali e culturali, per la ricostruzione e riqualificazione urbanistica dell'area interessata ai lavori di realizzazione dell'autostrada Gorizia-Villesse, onde evitare che l'impatto di tale intervento diventi permanente.

venerdì 10 dicembre 2010

Sui movimento ''poco rassicuranti'' nella Sanità regionale

Ormai i buoi sono scappati dalla stalla. Nonostante i nostri interventi pare che il futuro dell'Azienda Sanitaria Isontina sia segnato, ovvero venga inglobata da Trieste e, da lì al suo ridimensionamento non passerà molto. Si dice ciò venga fatto per evitare i doppioni. E allora, se si vuole evitare i doppioni, che si faccia pure un'Azienda unica per tutta la Regione Fvg. Vediamo se si ha il coraggio.

È il mio intervento ''provocatorio'' sui movimenti che si stanno verificando in queste ore nel settore sanità: da una parte la presentazione di una proposta del Pdl di unificare le aziende sanitarie, che nel caso dell'Isontino farà passare Gorizia sotto Trieste, e dall'altra la notizia del potenziamento dei reparti di Chirurgia di Cattinara per servire anche Gorizia e Monfalcone. Tutto fa pensare che ormai il passaggio dell'Azienda Isontina sotto quella triestina sia cosa fatta. Un'ipotesi che era stata fortemente contestata sia sul territorio che in consiglio regionale dal gruppo del Partito Democratico. Credo che prima o dopo sarà questo il punto a cui arriveremo, e questo nonostante le nostre opposizioni, sul territorio o nelle sedi politiche.

Più volte nei mesi scorsi avevo avvisato che quello a cui si puntava, con il nuovo piano sanitario, fosse di unificare Gorizia a Trieste e, da lì in avanti, farla diventare una sede staccata dell'Azienda triestina, depauperandola della sua autonomia e dei reparti più importanti. Si sostiene che sia un'azione necessaria per evitare i doppioni e razionalizzare le spese.

Va bene, ma allora facciamolo fino in fondo: creiamo un'azienda unica regionale che gestisca tutto il territorio, senza distinzioni tra province. Vediamo se la maggioranza vuole arrivare a questo punto. Perchè altrimenti sorge il sospetto che non di razionalizzazione si tratta, quanto dell'egemonia di una provincia sull'altra.