mercoledì 1 luglio 2015

Fincantieri: interrogazione su blocco stabilimento

Presentata oggi da me e dal vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Andrea Martella un'interrogazione al Ministero per lo Sviluppo economico sulla questione del sequestro di alcune aree dello stabilimento Fincantieri di Monfalcone, destinate alla cernita e allo stoccaggio di rifiuti e prodotti da scarti di lavorazione a opera dei carabinieri del Noe di Udine in esecuzione di una ordinanza del tribunale di Gorizia. Il provvedimento sarebbe scattato a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione che ha dato ragione alla richiesta iniziale del pubblico ministero che, precedentemente , era stata rigettata dal giudice per le indagini preliminari. Come conseguenza, il Gruppo Fincantieri ha comunicato, in ottemperanza al provvedimento del Tribunale, di voler disporre a partire dal 30 giugno la sospensione dell'attività lavorativa di tutto il personale coinvolto nel ciclo produttivo del cantiere di Monfalcone, assicurando solo la manutenzione degli impianti e annunciando la volontà immediata di assumere tutte le opportune iniziative in sede giudiziaria al fine di ottenere la revoca della misura. Ricordiamo che nel cantiere di Monfalcone lavorano circa cinquemila persone tra dipendenti diretti della Fincantieri e operai delle società in appalto. Al cantiere sono poi in costruzione alcune importanti navi, grazie anche alla ripresa degli ordinativi, che sono tornati a livello pre-crisi del 2007. Quindi vi è forte preoccupazione tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali che chiedono di non mettere a repentaglio il futuro dell’impianto. La vicenda quindi pone nuovamente alla ribalta la necessità di ricercare un giusto equilibrio tra lavoro e tutela dell’ambiente: per questo si chiede di conoscere se e quali iniziative il Governo intenda assumere, nel più assoluto rispetto dell’autonomia dell’azione della magistratura, al fine di scongiurare che il blocco dell’attività industriale nel sito di Monfalcone determini conseguenze irreparabili alla capacità competitiva dei cantieri navali friulani e tutelando i cinquemila lavoratori e le loro famiglie.

In più, in aula ho sollecitato anche un intervento ispettivo del Ministero della Giustizia per chiarire la vicenda.