lunedì 28 ottobre 2013

Lavoratori frontalieri: una mozione per la tutela

Sono oltre 140.000 i lavoratori frontalieri in tutta Italia. Il Fvg, con i lavoratori che quotidianamente si spostano in Slovenia per lavoro, contribuisce in maniera significativa a questo numero. Si tratta di lavoratori che svolgono un'importante funzione di compensazione in un mercato del lavoro interno caratterizzato da un alto tasso di disoccupazione, specie nel settore manufatturiero. Il problema si presenta però quando le economie frontaliere risentono della crisi, e i lavoratori occupati oltreconfine sono i primi a perdere lavoro. Ecco perché abbiamo promosso una mozione che impegni il governo in tre azioni: promuovere un tavolo di confronto con sindacati e lavoratori delle zone di confine per predisporre l'impianto di uno statuto dei lavoratori e produrre accordi bilaterali che prevedano una disciplina del lavoro frontaliero e una regolazione del trattamento fiscale di questi lavoratori; confermare nella Legge di stabilità la franchigia di esenzione per i redditi di lavoro dipendente prodotti all'estero, sospendendo il pagamento dell'anticipo previsto per il 2014; e definire la questione dell'utilizzo della risorse esistenti nella gestione con contabilità separata Inps già destinati all'erogazione del trattamento speciale di disoccupazione, destinandole in favore dei lavoratori frontalieri.





sabato 26 ottobre 2013

Incontro con gli elettori: interessanti spunti di discussione

Un incontro che ha permesso di spiegare come si svolge il lavoro in aula, e ascoltare le domande dei cittadini su quello che servirebbe al territorio. Tra queste, la governance del Porto di Monfalcone, la città mandamento, la dismissione della ferrovia Ronchi-Fincantieri, il polo intermodale di Ronchi, i fondi per la Grande Guerra. Sono stati questi gli argomenti dell'incontro che ho avuto con gli elettori venerdì sera. L'incontro si è aperto con la descrizione della situazione attuale del governo Letta e dei provvedimenti finora adottati. Si è quindi parlato del Decreto ''Fare'', della legge di Stabilità, dei fondi sbloccati per le imprese (23 milioni di euro per ora) e per i Comuni sbloccati dal patto di stabilità (1 miliardo di euro).

Un incontro organizzato perchè mi ero ripromesso tre cose quando sono stato eletto. Non cambiare mai tessera di partito, rispettare il gruppo parlamentare, e infine cercare di fare ''antenna'' delle problematiche del nostro territorio.
Incontro con elettor




In questi mesi infatti molti sono stati gli incontri con le categorie economiche e sociali del territorio, da cui sono nate ad esempio le modifiche degli articoli della legge Fornero che penalizzavano familiari di disabili e donatori di sangue. E' poco? Può darsi, ma non dimentichiamo che il governo è stato finora in una situazione instabile, con una parte del parlamento che ha rifiutato ogni collaborazione. Mi auguro comunque che la situazione si sviluppi in positivo nei prossimi mesi, dando respiro fino al 2015 e permettendo anche l'applicazione di provvedimenti di ripresa, e non solo di austerity.

Infine, le risposte alle domande del pubblico. Per quanto riguarda la situazione del Porto, vi comunico che al momento è in esame in commissione al Senato una proposta di riforma della portualità.Per la città mandamento, sono assolutamente a favore e sono convinto che si debba procedere subito con una discussione nei consigli comunali e i referendum. Sulla ferrovia Ronchi-Fincantieri so che le trattative sono molto avanzate, e infine per il Polo intermodale si deve solo trovare la modalità di utilizzo dei fondi che ci sono, per cui dopo 20 anni che se ne parla forse siamo arrivati al momento decisivo». Stessa cosa per i fondi della Grande Guerra, disponbili ma bloccati, per i quali si dovrebbe arrivare a breve a una soluzione.







martedì 22 ottobre 2013

Venerdì 25 ottobre incontro con gli elettori: che cosa si è fatto, che cosa c'è da fare

Sono passati ormai molti mesi dalla formazione del Governo Letta. In questo periodo sono state superate molte prove e, nonostante la difficoltà, sono stati raggiunti risultati importanti. Per capire che cosa è stato fatto e che cosa si vuole ancora fare, vi invito all'incontro 


''La parola agli elettori: 
che cosa si è fatto, che cosa c'è da fare''




venerdì 25 ottobre 2013 
ore 18.30 


sala conferenze Marina di Lepanto
via Consiglio d'Europa (Monfalcone)



Vi aspetto






mercoledì 16 ottobre 2013

Emendamento alla legge Fornero: salvaguardia per chi assiste familiari disabili

I lavoratori che con la riforma Fornero si trovavano penalizzati dal computo pensionistico per aver assistito familiari con disabilità gravi avranno un pensiero in meno: grazie all'emendamento passato oggi alla Camera all'interno del decreto Imu, è stata ampliata la platea dei soggetti che potranno accedere alla salvaguardia temporale all'applicazione della riforma pensionistica. «Di fatto, se prima i giorni per l'assistenza a familiari disabili non venivano conteggiati ai fini pensionistici, adesso non sarà più così – spiega Giorgio Brandolin, che assieme a Sandra Savino (Pdl) aveva firmato, alcuni giorni fa, un'interrogazione proprio per ovviare a questo problema - .Saranno così tutelate persone che si trovavano a essere colpite due volte: prima negli affetti familiari, poi dalla legge. Abbiamo colto l'opportunità di questo decreto per dare delle risposte concrete a tutta una fascia di cittadini che meritano un'attenzione particolare per la loro condizione». L'ampliamento riguarda anche i lavoratori in permesso giornaliero. L'emendamento prevede anche i fondi per la copertura degli oneri di spesa.







sabato 12 ottobre 2013

Per i diritti di chi assiste i disabili

Attivare delle disposizioni di legge per andare incontro concretamente al problema degli esodati creato dalla riforma Fornero; ampliare la salvaguardia ai lavoratori che assistono persone disabili (attualmente limitata solo all'assistenza ai figli, con l'esclusione quindi di parenti e congiunti); risolvere il problema del computo ai fini pensionistici dei giorni che il lavoratore dedica ad un'alta finalità sociale, come ad esempio la donazione del sangue. Questo il contenuto dell'interrogazione bipartisan presentata con Sandra Savino (Pdl) che chiede la disponibilità del Governo a recepire queste integrazioni nel Decreto Legge sull'Imu che comprende anche le disposizioni relative ai trattamenti pensionistici. Si tratta di cogliere l'opportunità di questo decreto, appena uscito dalla Commissione parlamentare, per dare delle risposte concrete a tutta una fascia di cittadini che meritano un'attenzione particolare per la loro condizione o per il tipo di impegno che sono chiamati a svolgere dal punto di vista sociale. In particolare abbiamo pensato a chi deve assistere un parente, che non sia un figlio, e al quale non viene riconosciuta alcuna misura di salvaguardia per il tempo sottratto al lavoro. Una visione restrittiva che va corretta. L'attenzione ai problemi sociali è e deve continuare a essere il primo obiettivo della nostra azione e anche in questo caso abbiamo ritenuto doveroso intervenire per correggere delle ''storture'' della normativa che andavano a colpire proprio chi si trova in maggiore difficoltà. Ora c'è la concreta speranza che prossima settimana il problema sia già risolto.





mercoledì 9 ottobre 2013

Imprenditoria locale: qualche riflessione...

Ho letto con attenzione l'appello dell'imprenditore goriziano tentato dallo spostamento in Slovenia della sua azienda, e quello che dice purtroppo è tutto vero.
 Il problema della tassazione in Italia
La questione della tassazione elevata in Italia non è però un problema solo delle aziende locali al confine, ma anche delle grandi realtà che si trovano a far fronte alla concorrenza di Cina, India e così via. E il problema non è solo la tassazione (che è comunque importante) ma anche il costo del lavoro e della burocrazia. E per questo accolgo l'appello lanciato dall'imprenditore per la detassazione degli utili reinvestiti. La attendiamo, assieme alla riduzione del cuneo fiscale, nel Documento di programmazione economico-finanziaria che sarà presentato dal Governo Letta la prossima settimana. Questo significa più soldi per le aziende e anche per i lavoratori. Inoltre, ritengo che la mossa vincente, per le piccole e medie imprese, sia quella dell'innovazione, che deve essere fatta anche mettendosi in rete tra loro. Se poi il Def non dovesse rispondere pienamente alle necessità, rimane un'altra via, che considero percorribile: una nuova legge di confine per la tutela di situazioni particolari come la nostra, che aggiorni quella precedente. È una strada che intendo percorrere coinvolgendo i miei colleghi parlamentari e chiedendo la collaborazione di tutti i soggetti interessati, imprenditori, artigiani e rappresentanti locali.








mercoledì 2 ottobre 2013

Sistema tracciabilità rifiuti: evitate burocrazie per le economie locali

Due scaglioni temporali per l'avvio del Sistri, (1 ottobre 2013 per gli enti che trasportano rifiuti pericolosi a livello professionale e 3 marzo 2014 per i produttori iniziali), ulteriori semplificazioni per quanto riguarda la tracciabilità, e un tavolo tecnico tra le associazioni di categoria e il Ministero per vagliare attentamente le modifiche proposte: questo quanto si è impegnato a fare il Ministro per l'Ambiente e la Tutela del Territorio in risposta a un'interrogazione, a firma anche mia, sulle richieste di chiarimento in merito al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi. Notizie che ho subito comunicato alle aziende della regione Fvg, preoccupate per l'avvio del nuovo sistema. Sistema che nessuno intende sia superfluo o da fermare, anzi: si tratta di porre l'Italia al passo con i più evoluti paesi europei, introducendo un modello moderno ed efficace ma senza vessare le imprese. Per questo motivo il Ministero ha anche sottolineato di voler destinare particolare attenzione al sistema sanzionatorio in fase di prima applicazione, distinguendo la punibilità a seconda che si tratti di illeciti colposi o dolosi (per esempio la voluta mancata iscrizione al Sistri). Al momento, è in fase di collaudo la conformità del sistema alle norme vigenti, mentre si stanno calendarizzando le riunioni del tavolo tecnico.

martedì 1 ottobre 2013

Chi lavora di meno e di più in Parlamento?

Da Giornalettismo.it :

Chi ha lavorato di meno in Parlamento? di Donato De Sena - 27/09/2013 - I dati di Openpolis rivelano: Berlusconi e Santanché tra gli scansafatiche di Senato e Camera. Tutte le classifiche di assenteisti e stakanovisti Silvio Berlusconi e i falchi del Pdl minacciano la caduta del governo Letta (per il rischio di decadenza del Cavaliere dalla carica di senatore) nello stesso momento in cui il leader del centrodestra detiene il record di assenteismo in Parlamento. E’ questo uno dei tanti paradossi della vicenda giudiziaria e politica che tiene sotto scacco il Paese nelle ultime settimane. A parlare chiaro sono i dati elaborati dalla piattaforma Openpolis e relativi alla legislatura in corso.

I SENATORI INATTIVI – Berlusconi, candidato premier e capo di partito, è primo nella classifica relativa all’inattività dei senatori e che prende in considerazione sia il tasso di presenze in aula che la mole di lavoro svolto. Il Cavaliere è risultato presente a Palazzo Madama in occasione di una sola delle 1.402 votazioni svolte al Senato fino ad oggi dal 15 marzo, data di insediamento degli eletti alle elezioni Politiche. Berlusconi è seguito in classifica dalla collega di partito Mariarosaria Rossi e dal coordinatore Pdl Denis Verdini (entrambi con un tasso di assenze del 99,93%, stessa cifra del leader azzurro). Si piazza al quarto posto il senatore Pd Marco Minniti, che fa registrare solo 29 presenze, seguito nell’ordine dall’avvocato del Cavaliere Niccolò Ghedini (una sola votazione), dall’ex Movimento 5 Stelle Fabiola Antinori (13,55% di presenze), dall’ex portavoce azzurro Paolo Bonaiuti (29,53%), da Claudio Zin (eletto nella circoscrizione estero nelle liste del Maie), Alfredo Messina (Pdl) e dal Democratico Renato Taurano. All’undicesimo posto spunta poi l’ex premier Mario Monti (13,55% di presenze). Al 14esimo, invece, compare l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, eletto nelle fila della Lega Nord ed iscritto oggi al gruppo Grandi Autonomie e Libertà.

I SENATORI ASSENTEISTI – Openpolis propone una classifica simile relativa esclusivamente al tasso di assenze dall’aula di Palazzo Madama. Nella top ten dei senatori meno presenti alle votazioni spuntano ancora Berlusconi, Ghedini, Rossi, Verdini (partecipanti solo al voto di fiducia al governo Letta). Minniti risulta poi quinto con 29 presenze su 1.402, seguito da Tremonti (156), Antinori (190) e Monti (190). Nei primi posti spuntano anche gli ex ministri dei governi Berlusconi Maurizio Sacconi (22,40% di presenze) e Altero Matteoli (23,61%). E’ undicesimo, infine, l’ex presidente del Senato Renato Schifani (27,82%). I

SENATORI STAKANOVISTI – Il record di presenze in Senato spetta a Federico Fornaro (Pd) e Andrea Mandelli (Pdl), che hanno partecipato finora al 100% delle votazioni (1.402 su 1.402). Si fermano ad un soffio Carlo Pegorer (Pd), Paola Pelino (Pdl) e Pasquale Sollo (Pd), che possono vantare una sola assenza. E’ sesto Riccardo Mazzoni (Pdl) con 1.400 presenze su 1.402, seguito dal Democratico Giuseppe Cucca (1.398) e da Lucio Barani (1.395), leader del Nuovo Psi eletto nelle liste del Pdl e iscritto al gruppo Gal. Al nono posto, infine, Openpolis segnala appaiati con 1.395 votazioni Franco Conte (Pdl), Mario Morgoni (Pd) e Pamela Orrù (Pd).

I SENATORI PIÙ ATTIVI – Nella classifica Openpolis dei senatori più attivi conquista la vetta la capogruppo di Sel Loredana De Petris, seguita dal ministro della Giustizia dell’ultimo governo Berlusconi Nitto Palma, dalla leghista Erika Stefano, e dai Democratici Stefano Esposito e Salvatore Tomaselli. E’ poi sesta Patrizia Bisinella (Lega Nord). Dopo di lei, nell’ordine, Filippo Bubbico (Pd), Salvatore Sciascia (Pdl), Domenico De Siano (Pdl) e Giovanni Mauro (Gal).

 I DEPUTATI INATTIVI – Spuntano i falchi del Pdl anche ai primi posti della classifica dei deputati meno impegnati. Openpolis segnala al primo posto la presidente della Camera Laura Boldrini (che per prassi non partecipa alle votazioni dell’aula). Il tasso di inattività, dunque, premia l’editore di Libero e re delle cliniche romane Antonio Angelucci (eletto nelle liste del Pdl e partecipante a due sole votazioni su complessive 1.348). Seguono i pidiellini Piero Longo e Rocco Crimi. Poi Guido Galperti (Pd), Daniela Santanchè (Pdl), Marco Martinelli (Pdl), Alberto Bombassei (Scelta Civica), Carmelo Lo Monte (Centro Democratico) e Francantonio Genovese (Pd).

 I DEPUTATI ASSENTEISTI – La Santanchè si fa notare anche nella top ten degli assenteisti. Angelucci batte tutti con 1.346 assenze su 1.348 votazioni, insieme all’onorevole di Scelta Civica Stefano Quintarelli, che ha però avuto un grave incidente il 29 aprile e da allora è stato ricoverato in vari ospedali da dove è uscito a metà settembre (aggiungiamo questo edit per segnalare questa informazione prima non presente nell’articolo e ci scusiamo con l’interessato). Sono 21 invece le presenze di Longo. Mentre Galperti si ferma a quota 59. La pitonessa del Pdl a 107, stesso dato fatto registrare dall’ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. Martinelli viene segnalato a 121 votazioni. Crimi a 237. Bombassei a 268. Umberto Marroni (Pd) a 299. Ai primi posti nella classifica dei deputati meno presenti a Montecitorio compaiono, infine, anche Umberto Bossi (12esimo) e Pier Luigi Bersani (15esimo).

 I DEPUTATI STAKANOVISTI – Alla Camera dei deputati il record di presenza spetta a ben 5 onorevoli. Marco Carra (Pd), Cinzia Maria Fontana (Pd), Giuseppe Guerini (Pd), Tino Iannuzzi (Pd), Achille Totaro (Fratelli d’Italia) e Mario Tullo (Pd) hanno preso parte al 100% delle votazioni in aula. Piergiorgio Carrescia (Pd) e Luigi Lacquaniti (Sel) hanno fatto registrare una sola assenza. Sono due invece le votazioni saltate da parte di Simone Baldelli (Pdl), Giorgio Brandolin (Pd), Vittoria D’Incecco (Pd), Daniele Marantelli (Pd) e Giovanni Mottola (Pdl).

 I DEPUTATI PIÙ ATTIVI – Dulcis in fundo l’indice di attività di Montecitorio. I dati di Openpolis premiano Marco Causi (Pd), seguito in ordine sparso da Francesco Sisto (Pdl), Donatella Ferranti (Pd), Massimiliano Fedriga (Lega Nord), Giulio Marcon (Sel). Tra i primi dieci spuntano 5 deputati del Movimento 5 Stelle: Danilo Toninelli, Claudia Mannino, Davide Crippa, Andrea Colletti e Laura Castelli. NOTA – Il sito Openpolis spiega che per assenza si intendono i casi di non partecipazione al voto in aula, sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui il deputato o senatore è presente ma non vota.


Aggiungo: risulto assente perchè per due volte il sistema di voto automatico non ha funzionato...