mercoledì 11 ottobre 2017

Dipendenti Aci: irrisolte questioni occupazionali

Il decreto legislativo 98 emanato lo scorso 29 Maggio 2017 (''Razionalizzazione dei processi di gestione dei dati di circolazione e di proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, finalizzata al rilascio di un documento unico'') non dà alcuna risposta al grave problema occupazionale che vede coinvolti migliaia di lavoratori operanti in ACI e nelle società collegate, specialmente nella regione Friuli Venezia Giulia.
Il testo del provvedimento evidenzia diversi gravissimi difetti, essendo state omesse o rinviate a verifiche successive le condizioni che il Governo avrebbe dovuto rispettare in base all'apposita delega parlamentare. Prima di tutto, manca qualsiasi indicazione circa i modi e i livelli relativi alla realizzazione dei "consistenti risparmi" che la normativa dovrebbe realizzare a favore degli automobilisti, né si comprende il motivo dell'aggravio di attività a carico degli uffici del Ministero dei Trasporti, già in grave ritardo nel disbrigo delle proprie attuali attività d'istituto, e in dichiarata grave carenza di personale.
Secondo il mio parere, è fin troppo facile prevedere che il D. Lgs. 98 non potrà produrre alcun beneficio né a favore dei cittadini né del bilancio dello Stato. Per questo interroga il ministro «su quali siano gli adeguati correttivi che si intenda assumere per garantire il rispetto della delega parlamentare ricevuta dal Governo in tema di "consistente risparmio" per i cittadini e assenza di oneri a carico del bilancio dello Stato, e soprattutto per garantire i livelli occupazionali esistenti sia dei dipendenti Aci che di quelli delle società collegate.

mercoledì 4 ottobre 2017

Intervista a ''Il Punto''


​Questo è il link al quale potete rivedere, se vi fa piacere, la mia intervista a Telefriuli per la trasmissione ''Il Punto'' in cui parlo di commissione richiedenti asilo, polo intermodale, trasporti, collegamenti del territorio, Coni e molto altro.

martedì 2 maggio 2017

Commento sulle primarie

Due sono le cose che sottolineo di questo appuntamento con le primarie: primo, ovviamente, è la vittoria di Renzi, che si riconosce senza nessun dubbio. Il secondo è che, seppur con il calo rispetto ai precedenti appuntamenti, il Partito Democratico è l'unico ancora in grado di mobilitare quasi due milioni di persone nella realtà (che è molto più complesso di muoverne 5 milioni sul web).

Quindi, al di là del risultato del candidato che io sostenevo, voglio esprimere intanto le mie congratulazioni al vincitore, e poi il mio grazie ai tanti volontari che hanno reso possibile questo importante appuntamento con la democrazia. Adesso, all'interno del partito Democratico porteremo avanti comunque la nostra mozione e le nostre idee, nel segno di un soggetto progressista che porti all'unità di tutte le forze del centrosinistra. Dunque, ribadisco la mia lealtà al Pd (non di parla di fedeltà perché la fedeltà è solo a famiglia e amici).

Il solo lato negativo che vedo è la scarsa partecipazione dei giovani. Dobbiamo fare in modo di coinvolgerli di più, togliendoli ai 5Stelle che di democratico non hanno davvero nulla.

Insomma, andiamo avanti con il lavoro, e grazie a tutti, sia a chi sosteneva Orlando che a chi sosteneva gli altri candidati, per l'impegno dimostrato in questo importante momento della nostra storia.

mercoledì 5 aprile 2017

Viceministro degli Interni Bubbico: su Pipistrel massima attenzione

Non è emerso, dalle indagini, alcun elemento che faccia pensare a motivazioni razziste, ma il Ministero dell'Interno tramite la Prefettura di Gorizia assicura la massima attenzione sul fatto: è questa la risposta che il Viceministro dell'Interno Filippo Bubbico ha dato all'interrogazione con la quale il deputato Giorgio Brandolin (PD) chiedeva lumi circa i fatti accaduti a fine 2016 al nuovo stabilimento della prestigiosa ditta di ultraleggeri Pipistrel Lsa Srl di Aidussina (Slo) nel compendio dello scalo aeroportuale Duca d'Aosta di Gorizia. La ditta, già in passato colpita da atti vandalici, aveva infatti registrato un nuovo danneggiamento alle vetrate, ma questa volta i responsabili dell'atto erano riusciti a mettere fuori uso anche il quadro elettrico e, cosa ben più grave, avevano lasciato un messaggio scritto in inchiostro rosso sul muro interno alla struttura appena realizzata: «Ivo go home», ovvero «Ivo (riferito a Boscarol, il patron dell'azienda slovena), vai a casa». Brandolin, nel testo dell'interrogazione, chiedeva «quali elementi disponga il Ministro sulla vicenda e quali iniziative di competenza intenda assumere a tutela dell'azienda in questione, anche in considerazione della possibilità che il fatto, già grave in quanto atto vandalico diretto verso una nuova realtà imprenditoriale molto importante per il territorio, non sia aggravato da una componente nazionalistica e razzista». Il viceministro Bubbico riporta come «l'attività di indagine svolta dalla squadra mobile della provincia di Gorizia non ha permesso, purtroppo finora di individuare i responsabili degli atti» e che «in ogni caso non è emerso alcun particolare tale da far ritenere che gli autori siano aderenti a ideologie di tipo nazionalistico o xenofobo, o che appartengano a gruppi aventi tale connotazione ed abbiano quindi in ossequio a tali convinzioni, perpetrato le azioni delittuose». «Considerata però la rilevanza delle azioni compiute in danno a questa pregevole attività imprenditoriale – continua il Viceministro – le attività di indagine in corso saranno sviluppate con la massima attenzione e celerità, proprio per offrire la massima certezza agli investitori stranieri di completa e totale agibilità nel nostro territorio», sottolineando la significativa attenzione che che verrà posta dalle forze di polizia e dalla Prefettura del territorio perché gli investimenti possano realizzarsi in un quadro di certezza e sicurezza. «Se ciò non accadesse – conclude il Viceministro – sarebbe un fatto gravissimo per il nostro paese». Brandolin, ringraziando il Viceministro, ha convenuto che «sarebbe stato molto grave vedere la prima e unica importante iniziativa slovena che viene a realizzarsi sul territorio goriziano trovarsi di fronte a una comunità che non l'ha accettata».

lunedì 20 marzo 2017

Il provvedimento anti povertà

Su you tube, un interessante link che illustra il provvedimento anti povertà appena approvato: 

 

mercoledì 22 febbraio 2017

Rfilessione sul perchè resto

Una riflessione riguardo la questione scissione nel Partito Democratico. Sì, ho deciso di restare nel Pd, perchè credo che la scissione sia un regalo fatto alla Lega e ai 5Stelle, e ho paura a lasciare in mano l'Italia a queste due forze politiche (ai 5Stelle in particolare vista la pessima prova di Roma). Questo però non significa che sosterrò Renzi come candidato segretario, anzi: ho molto apprezzato la replica di Epifani e ho molto criticato la relazione di Renzi. Ma questo non significa per forza abbandonare un progetto in cui credo molto. Quando sono stato eletto in Parlamento ho messo in chiaro che sarei entrato con la tessera del Pd e uscito con la stessa, oppure mi sarei dimesso. Quello che adesso spero è di entrare in una fase congressuale dove si possa parlare di temi veri e importanti, dove poter sostenere il mio candidato (spero che sarà Orlando), di poterlo eleggere a Segretario, e di poter continuare una storia che non merita di finire così.

venerdì 17 febbraio 2017

Monfalcone nell'Autorità portuale: interrogazione

Presenterò in questi giorni una richiesta precisa sul futuro di Monfalcone nel Comitato di Gestione dell'Autorità Mare Adriatico Orientale al ministro delle Infrastrutture. Nell'interrogazione chiedo al ministro se non ritenga possibile inserire nel Comitato di Gestione dell'Adriatico orientale anche un rappresentante del Comune di Monfalcone in deroga alla norma, preso atto che altre deroghe sono state usate per l'Autorità portuale della Sicilia Orientale. L'Autorità di sistema portuale ricopre infatti un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area, con funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo delle amministrazioni pubbliche. Secondo il decreto approvato nel 2005, a guidarla sarà il Comitato di Gestione, un board snello, ristretto a poche persone, con il ruolo di decisore pubblico istituzionale, mentre i rappresentanti degli operatori e delle imprese faranno parte degli «Organismi di partenariato della Risorsa mare» con funzioni consultive (potranno partecipare al processo decisionale, non potranno più votare atti amministrativi). Attualmente nel Comitato di gestione dell'Autorità Mare Adriatico Orientale vengono previsti un presidente dell'Autorità di sistema (l'attuale presidente dell'Autorità di Trieste Zeno D'Agostino) un rappresentante della Regione, uno del Comune di Trieste e uno dell'Autorità marittima (ovvero la capitaneria di Trieste, che potrà esprimersi solo su questioni di sua competenza), e nessun rappresentante per Monfalcone, sede di uno dei principali scali del Fvg. La questione è già stata sollevata dalla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani con un'apposita richiesta presentata al Ministero. Monfalcone, avendo le stesse peculiarità di porto a valenza nazionale, potrebbe ottenere un posto nel Comitato perchè sede di Autorità portuale, come già accaduto con lo scalo di Augusta (SR), per il quale il governo ha previsto un'eccezione. E cito gli ultimi dati dei traffici dello scalo monfalconese, che ha chiuso il 2016 con 4,650 milioni di tonnellate di merce transitati dalle sue banchine (il miglior risultato di sempre), e per il terzo anno consecutivo registra una crescita dei traffici, mentre aumentano del 4,6% gli sbarchi, che hanno sfiorato da soli i 4 milioni di tonnellate.

martedì 31 gennaio 2017

Cie: il ministro rispetti quanto dichiarato

Nel 2014, in risposta a una mia interrogazione rivolta all'allora ministro dell'Interno Alfano sulla possibile riapertura del Centro di identificazione ed espulsione di Gradisca, lo stesso ministro aveva messo per iscritto che “la riapertura del centro e l'ipotesi di una sua possibile destinazione all'accoglienza dei richiedenti asilo erano oggetto di un'attenta riflessione da parte del Ministero dell'interno, che non mancherà di confrontarsi con gli organi di governo locale'': ebbene, chiedo che nelle decisioni inerenti il futuro del Cara di Grasdisca si tenga conto di quanto il governo aveva già dichiarato. Lo ricordo in un'interrogazione presentata al ministro dell'Interno specificando che parlare di un'eventuale riapertura del Cie di Gradisca comporterebbe tutta una serie di problematiche conseguenti. Nel corso del tempo, il Cie aveva ospitato non solo gli stranieri irregolari del Friuli Venezia Giulia, ma anche quelli provenienti da tutto il Nord Italia, con conseguenti problemi di sovraffollamento e negli ultimi anni di attività era arrivato a contenere anche 500 persone, oltre il doppio della sua capienza, con ricadute drammatiche sia sul territorio che sulle condizioni di vita delle persone ospitate nel centro e degli operatori responsabili della gestione della struttura. Senza contare, che sul funzionamento dei C.I.E. è attualmente in corso una Commissione parlamentare di indagine, e che in caso di riapertura il Cie si troverebbe a dover convivere con l'attuale Cara che ospita a oggi più di 400 persone, causando non pochi problemi di gestione. Per questo ben quindici sindaci dell'Isontino (Linda Tomasinsig di Gradisca d’Isonzo, Riccardo Marchesan di  Staranzano, Davide Furlan di Romans d’Isonzo, Enrico Bullian di Turriaco, Alenka Florenin di Savogna d’Isonzo, Silvia Caruso di San Canzian d’Isonzo, Igor Godeas di Medea, Elisabetta Pian di Sagrado, Alessandro Fabbro di  Farra, Cristina Visintin di Mariano del Friuli, Claudio Deffendi di Villesse, Luciano Patat di Cormons, Dario Raugna di Grado, Bruno Razza di San Lorenzo Isontino, Daniele Sergon di Capriva del Friuli) nonché i consiglieri comunali Giuseppe Cingolani di Gorizia, Silvia Altran di Monfalcone e Franco Cristin di S. Pier d'Isonzo, hanno scritto una lettera al ministero facendo presente la loro contrarietà alla ipotizzata riapertura del Cie, tanto più che al momento non è dato sapere le modalità di funzionamento degli ipotizzati nuovi Cie, né è dato sapere la durata massima della permanenza e neppure le modalità con le quali verranno rimpatriati gli stranieri identificati come illegali e non aventi diritto di protezione. Chiedo quindi al ministro «se non ritenga necessario ridiscutere l'ipotesi di riapertura del C.I.E. di Gradisca, mantenendo l'attività del C.A.R.A. e sviluppando invece forme alternative di accoglienza diffusa, così da non concentrare l'intera pressione dell'immigrazione irregolare in un punto solo del territorio, ed evitare il ripetersi di situazioni critiche che già in passato si sono dimostrate di difficile gestione nella cittadina di Gradisca e nella provincia di Gorizia».

mercoledì 25 gennaio 2017

La Camera approva Odg per salvaguardare la Transalpina

Il Governo si impegnerà, compatibilmente con le risorse disponibili, attraverso l’utilizzo di tutte le normative europee in materia, a favorire l’operatività del Gect al fine di promuovere la Ferrovia Transalpina come ferrovia storica e in virtù del suo carattere tranfrontaliero, adoperandosi inoltre per arrivare ad accordi con le competenti autorità Slovene e Europee con l’unico obbiettivo di valorizzare la Ferrovia Transalpina e il suo carattere transfrontaliero e di strumento di unione tra i popoli.

E' questo l'oggetto dell'Ordine del giorno approvato ieri dalla Camera su iniziativa su mia iniziativa, per ottenere dal Governo un impegno a favore della storica ferrovia. Essendo la Transalpina una linea transfrontaliera, quindi non esclusivamente italiana, non era ovviamente possibile inserire apposite risorse direttamente nella legge, ma questo ordine del giorno comunque impegna il Governo a favorirne l'operatività, così da salvaguardare un importante tassello della storia europea. Sto anche organizzando una visita della Commissione trasporti della Camera sulla ferrovia storica Gemona-Sacile, nonché sulla stessa Transalpina, in modo che i componenti della commissione possano capirne direttamente l'importanza.

La Ferrovia Transalpina, inaugurata alla presenza dell'erede al trono austroungarico l'Arciduca Francesco Ferdinando il 19 luglio 1906, è una delle più antiche d'Europa, ed è nata con l'obiettivo di fornire un secondo collegamento ferroviario diretto tra Trieste e il centro Europa in alternativa alla già esistente Trieste-Vienna. Attualmente, la Ferrovia Transalpina è una linea secondaria non elettrificata a binario unico che congiunge Trieste, Gorizia/Nova Gorica, la Valle dell’Isonzo e le Alpi Giulie a Sesana e Jesenice in Slovenia, da cui si prosegue verso l’Austria, percorrendo ampi tratti di immenso interesse paesaggistico, e riveste un importantissimo ruolo simbolico, in quanto vero mezzo di unione tra lo Stato sloveno e quello italiano. Nel 2011 l’Unine Europea ha autorizzato e riconosciuto il Gruppo Europeo di Collaborazione Territoriale (GECT) Gorizia – Nova Gorica/San Peter Vertojba (Slo) - che tra i suoi obbiettivi pone proprio quello di valorizzare dal punto di vista turistico la Ferrovia Transalpina.

mercoledì 18 gennaio 2017

Pipistrel: due interrogazioni

Ho presentato in Parlamento due interrogazioni sul caso Pipistrel, incentrate sulla vicenda che ormai da anni sta tenendo banco a Gorizia, ovvero l'apertura del nuovo stabilimento di produzione di aerei ultraleggeri, oggetto tra l'altro di vari atti vandalici. Le due interrogazioni, rivolte una al ministro dell'Interno e una a quello delle Infrastrutture e Trasporti, intendono fare luce su entrambe le vicende, ovvero i ritardi per l'apertura della fabbrica e i danneggiamenti.

Nella prima interrogazione, rivolta al ministro delle Infrastutture, ripercorro la vicenda della Pipistrel, iniziata ancora nel lontano 2005 con il primo annuncio da parte della proprietà dell'azienda di voler aprire una sede a Merna, a cui fa seguito nel 2014 l'avvio dei cantieri per la realizzazione della sede-magazzino all'aeroporto Duca d'Aosta. Al momento tutto è fermo in attesa del via libera dell'Enac. Chiedo quindi al Ministro “i motivi per i quali da settembre 2016 l'Enac non ha ancora ottemperato all'obbligo di affidare in via definitiva la gestione dell'aeroporto Duca d'Aosta ala Società Consortile, atto che consentirebbe l'immediato avvio dell'operatività alla Pipistrel dando così una vera svolta all'economia della provincia isontina messa a dura prova dalla crisi.''



La seconda interrogazione, al Ministro degli Interni, riguarda una questione se possibile ancora più spinosa, ovvero gli atti di vandalismo di cui l'azienda è stata fatta oggetto: subito dopo l'inizio dei primi lavori, la Pipistrel ha subìto il primo atto vandalico, con il danneggiamento di una cisterna e dell'impianto elettrico (notizia che l'azienda decide però di tenere riservata), nel dicembre del 2014 un altro atto vandalico con la rottura a sassate di una decina di finestre, nel marzo del 2016 è la volta di quaranta vetrate mandate in frantumi per un danno che si aggira attorno ai 50mila euro. Infine nel dicembre 2016 si verifica un nuovo danneggiamento alle vetrate, ma questa volta i responsabili dell'atto riescono a mettere fuori uso anche il quadro elettrico e, cosa ben più grave, lasciano un messaggio scritto in inchiostro rosso sul muro interno alla struttura appena realizzata: "Ivo go home", ovvero "Ivo (riferito a Boscarol, il patron dell'azienda slovena) vai a casa". Vorrei quindi sapere dal ministro se non ritenga che “il fatto, già grave in quanto atto vandalico diretto verso una nuova realtà imprenditoriale molto importante per il territorio, non sia aggravato da una componente nazionalistica e razzista vista la provenienza slovena dell'azienda e del titolare, elemento particolarmente preoccupante in una zona come quella goriziana che dovrebbe fare della collaborazione transfrontaliera il suo punto di forza”.

domenica 8 gennaio 2017

Attenzione continua sui Cie

Sto seguendo con grande preoccupazione la vicenda dei Cie e della loro riproposizione (ancora non si sa in che forma) da parte del nei ministro Minniti. Avevo già fatto presente al precedente ministro Alfano i problemi legati alla presenza del Cie a Gradisca, e da parte sua avevo ottenuto garanzie circa la chiusura definitiva del Centro, da utilizzare solo come Cara. Il discorso dell'eventuale riapertura del Cie di Gradisca è “ in forma ancora troppo nebulosa”.
I problemi della riapertura del Cie a Gradisca, secondo me, sono due. Il primo è il limite di tempo che si prevede per la permanenza. Perfetto, se non fosse per la difficoltà di rimpatrio che spesso impedisce di rispettarlo. E, se i tempi si allungano, torneremo ai problemi di sovraffollamento già sperimentati in passato. Il secondo è che è al momento al lavoro una Commissione di indagine, con poteri giudiziari, proprio sul passato funzionamento dei Cie, e dunque prima di riproporli si dovrebbe almeno attenderne le conclusioni.
In ogni caso da lunedì porterò il problema all'attenzione del ministro, nonché al Comitato per l'attuazione e il controllo degli accordi di Schengen che si riunirà mercoledì.