sabato 30 marzo 2013

Buona Pasqua... per quello che si può...


Cari amici, il momento come sapete non è dei più facili, e lo sviluppo degli eventi non promette bene.... Comunque vadano le cose, volevo ringraziarvi ancora una volta della fiducia che mi avete dato con il vostro voto, nelle primarie prima e nelle politiche poi. Purtroppo se la situazione non si risolverà a breve (e positivamente) ci sarà assai poco che potrò fare. Attendendo, come voi, che qualcosa si muova, vi invio intanto i miei più cari auguri di una serena e lieta Pasqua assieme alle vostre famiglie.

 
 
 
Consolemose con el balòn, che almeno quel me dà soddisfazion (speremo!)

sabato 23 marzo 2013

Fondazione Aquileia: la Regione è debole...

Leggete un po': la Regione dice una cosa tipo «io pago e io decido»! Ma un sindaco deve tutelare la sua comunità, e i beni culturali che sono la sua massima espressione. Quindi, o la Regione trova un accordo con il Comune, oppure si dimostra ancora una volta assolutamente debole...





Dal Messaggero Veneto di oggi:

UDINE. La Regione è pronta a uscire dalla Fondazione Aquileia se non saranno modificate, in tempi brevi, alcune parti dello statuto. Quei passaggi cioè che danno la possibilità al Comune di Aquileia (socio della Fondazione insieme a Regione, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Udine e Arcidiocesi di Gorizia) di mettersi di traverso rispetto alla nomina del nuovo presidente.

Una situazione verificatasi per gli due nominativi proposti dalla Regione, e cioè Gianni Zonin e Paolo Maurensig, bocciati al presidente della Fondazione, nonché sindaco di Aquileia, Alviano Scarel. Zonin non è stato ritenuto idoneo per la sua scarsa esperienza in ambito culturale, il secondo per la poca esperienza in ambito amministrativo. L’assessore Elio De Anna, ieri in giunta, ha evidenziato la necessità di arrivare a una modifica dello statuto per non dover più sottostare al placet del Comune. Al posto della dicitura “d’intesa con il Comune”, la Regione chiederà di riportare la frase “sentito il Comune”.

«Se le cose restano così come sono oggi – precisa De Anna – il presidente attuale può restare in carica a vita, respingendo ogni successore. La Regione mette 2 milioni di euro ogni anno nella Fondazione e credo abbia il diritto di indicare una persona per la presidenza. Siamo pronti a uscire dalla Fondazione se il Consiglio direttivo non interverrà per cambiare lo statuto. Scarel non può essere il caput mundi della situazione».

Gli altri provvedimenti passati ieri in giunta sono stati presentati dall’assessore Riccardo Riccardi. Oltre al via libera alla variante numero 7 del Comune di Osoppo relativa all’ampliamento della zona industriale Cipaf, c’è stata l’assegnazione di 6 milioni di euro a favore dell'Autorità portuale di Trieste. Con un primo stanziamento di 5 milioni di euro il Porto di Trieste – anche attraverso società partecipate – potrà sviluppare nuovi programmi di promozione del trasporto intermodale da e per lo scalo marittimo giuliano (servizi diretti e/o oceanici) in alternativa alla modalità stradale.

Grazie a 1 milione di euro, invece, potranno essere attivati alcuni interventi di straordinaria manutenzione alle infrastrutture portuali. Un altro provvedimento approvato ieri, è stato quello relativo al nuovo Regolamento regionale, proposto dall’assessore Angela Brandi, per l’erogazione di contributi a sostegno di iniziative dirette a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e a garantire la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo. Sulla traccia del Regolamento precedente, che viene abrogato, al fine di attuare politiche di pari opportunità, la Regione sostiene le iniziative proposte da associazioni femminili di volontariato e di promozione sociale per diffondere la cultura del rispetto tra i sessi.

mercoledì 20 marzo 2013

Porto di Monfalcone: di chi la colpa?

Le ultime, allarmanti notizie sulla situazione del Porto di Monfalcone non sono un fulmine a ciel sereno. E le difficoltà dello scalo, tra progetti mai realizzati, speranze disilluse, lavori che non si sa perché non si sono mai realizzati, rimangono sempre le stesse. Lo avevo ribadito in aula, in decine di interrogazioni (a cui mai si è data piena risposta), me lo avevano riferito nei tanti incontri avuti lo scorso mese con gli operatori economici, sia i lavoratori che gli operatori del porto.

Perché  non si è mai provveduto a realizzare il progetto di manutenzione dei fondali (pagato, peraltro, dagli stessi operatori portuali)? Perché di dragaggio del canale di accesso si parla da ben 16 anni? Di chi è la colpa? Forse, di chi ha pensato di risolvere tutto con una legge completamente svuotata da ogni valore, e non ha saputo mai fare niente né per il porto di Monfalcone né per quello di Trieste. Ovvero, dell'assessore Riccardi, che adesso non può fare lo scaricabarile su chi sta sotto di lui.

In questi anni nella giunta Tondo ha saputo solo realizzare progetti già impostati da amministrazioni precedenti e rotonde stradali per il suo collegio elettorale. Adesso, che trovi la soluzione, con un cronoprogramma di pochi mesi che salvi lo scalo monfalconese, altrimenti condannato all'inattività.

giovedì 14 marzo 2013

Dimissioni dal Consiglio regionale

E così, dalle 24 di stanotte, non sarò più consigliere regionale. Oggi ho infatti consegnato le mie dimissioni, anche se non ero tenuto a farlo (la legge mi consentiva di rimanere in carica anche lì fino a fine aprile...!!). Non mi sembrava però giusto, essendo stato eletto al Parlamento (domani avverrà la nomina ufficiale), sommare le due cose, per rispetto verso chi mi ha eletto consigliere prima e parlamentare poi. Una bella esperienza che si è chiusa, adesso dedichiamoci con impegno al nuovo compito.

domenica 10 marzo 2013

Git di Grado: la Regione fermi la nomina del Cda

C'è un passo da fare per riportare la Git di Grado sulla giusta strada, garantendole una gestione oculata che faccia della società un valore aggiunto e non un eterno problema di Grado: è quello di evitare la nomina di un Cda a pochi giorni dalle elezioni regionali, come invece vorrebbe la giunta regionale. È un'assurdità che va assolutamente fermata, dal momento che con questo rinnovo si presenterebbe l'occasione di rivedere l'intera organizzazione del Consiglio di amministrazione, garantendo un maggior peso nel capitale sociale di soggetti privati. Una strada che la giunta regionale non pare intenzionata a percorrere, e che è invece è assolutamente necessario per non cadere nelle solite vecchie logiche di spartizione.
La strada giusta per garantire che la Git finalmente funzioni è ripensare il Cda, e non certo dare la colpa della malagestione ai lavoratori, visto che non sono stati certo loro in questi anni a prendere le decisioni fondamentali. Proprio per questo chiedo fortemente che la Regione rinunci a nominare il nuovo consiglio di amministrazione, lasciando che questo avvenga solo quando si sarà ripensata la forma da dare a questo organismo.