giovedì 19 aprile 2012

la Cantina Produttori Cormons messa a rischio dall'inerzia della Regione


Non bastano l'impegno, non bastano gli investimenti per milioni di euro fatti dai Produttori di Cormons: l'inerzia della regione mette a rischio una realtà importante per il nostro territorio come la Cantina produttori di Cormons. Lo denuncio in un'interrogazione a cui ho avuto risposta oggi.

Perchè? Perchè il ddl  Disposizioni per la cessione dei beni trasferiti alla Regione con decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 255 …" posto come odg all'aula a febbraio del 2012, da allora è scomparso dall'agenda di discussioni. La motivazione è il timore di una possibile procedura di infrazione europea. «Si stanno svolgendo gli opportuni approfondimenti per evitare che il testo normativo, così come licenziato dalla II commissione consiliare, possa provocare l'avvio di una procedura di infrazione» è la risposta fornita dalla giunta regionale.

Il ddl è infatti urgente per una struttura come la Cantina Produttori di Cormons, che ha visto oltre 17 milioni di euro di investimenti da parte dei produttori, a fronte di solo un milione e 200mila euro di fondi statali per la sua realizzazione. Senza l'approvazione del ddl, è di fatto impossibile l'accesso ai fondi di sostegno. E non si tratta di pochi spiccioli: la disciplina comunitaria in materia di aiuti di stato per il settore agricolo, per gli investimenti connessi alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, prevede percentuali di sostegno importanti.

Si ricorda che l'impianto è in in gestione alla Cantina Produttori di Cormons, ma l’ultima proroga è scaduta il 14 di aprile. L’affidamento è a titolo gratuito, ma la Cantina deve provvedere alla manutenzione, ordinaria e straordinaria. Migliorie e ampliamenti sarebbero invece a carico dello Stato: essendo quest'ultimo senza fondi, a provvedervi è stata la stessa Cantina, preventivamente autorizzata.

E invece di sostenere queste attività che cosa fa la Giunta? Affermando di temere una possibile procedura d'infrazione europea, invece di inviare il documento a Bruxelles per un parere che avrebbe fugato ogni dubbio in pochi mesi, ha richiesto un parere alla Direzione Finanze e adesso all'Avvocatura, con il risultato di impantanare la discussione di un provvedimento così importante per una delle principali realtà produttive della nostra regione.



Nessun commento:

Posta un commento