mercoledì 25 luglio 2012

Raccordo Schiavetti-Ronchi Sud: la regione Fvg condivide le nostre preoccupazioni


«Non condivido la linea di Rfi: non può essere un mero calcolo ricavi/costi, ma è necessaria anche una valutazione di generazione di traffico». Questa la risposta che l'assessore Riccardo Riccardi ha dato alla mia interrogazione sul futuro del raccordo Schiavetti allacciato a Ronchi Sud dopo gli annunci di dismissione da parte di Rfi. Una risposta che ho apprezzato, perchè condivide le mie preoccupazioni, e che adesso però vogliamo passi dalle parole ai fatti. Per questo continueremo a vigilare.

Nella mia interrogazione, avevo ricordato che per il raccordo sono stati spesi nel tempo svariati milioni di euro (parte con contributi regionali) sia per ammodernamenti sia per manutenzioni, e che la fornitura via rotaia è la principale previsione di approvvigionamento della costruenda centrale a biomasse in località Bistrigna (il principale attuale fruitore del raccordo, ovvero Mulini De Franceschi, rinuncia però all’utilizzo per gli alti costi imposti da Trenitalia). Esiste inoltre una volontà, supportata dagli enti locali, di prolungare il raccordo, per raggiungere altri insediamenti produttivi ancora non serviti (Ansaldo, Fincantieri). La dismissione, quindi, vanificherebbe tutti gli sforzi compiuti per la infrastrutturazione delle aree del Consorzio Industriale e sarebbe un altro duro colpo per la delicata situazione dell’economia del monfalconese.

La risposta fornitami dalla Giunta Regionale riconosce che Rfi non ha investito risorse proprie nel raccordo, e nonostante ciò ha richiesto un canone di 50.000 euro non sostenibile al confronto con la gomma.

Sul tema è in corso un confronto serrato, e la Regione Fvg sta da tempo tentando una mediazione con Rfi: nei giorni scorsi, ha comunicato l'assessore, c'è stato un confronto «dai toni duri», di cui si relazionerà ai raccordati il prossimo lunedì.

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