lunedì 9 luglio 2012

Punti nascita: alcune riflessioni

Prima di tutto, non spaventiamoci più del necessario: è impossibile che un'azienda sanitaria perda entrambi i Punti Nascita.. ciò infatti significherebbe di fatto chiuderla. Un Punto nascita sul territorio provinciale, quindi, ci deve necessariamente essere.


Il problema però va oltre una decisione politica che, criticabile nella forma (impensabile che decisioni di questo tipo vengano prese senza che nessuno ne sappia nulla!) si basa sui numeri, ovvero i parti che ormai da anni sono in calo sia a Gorizia che a Monfalcone

A questo punto, prima di lanciarsi in una guerra tra Monfalcone e Gorizia (che, come si è visto, causa più danni che altro), si deve capire che il solo modo per riuscire a sostenere un Punto Nascita è quello di garantirne la qualità, per far sì che sia scelto dai cittadini. Altrimenti, c'è il rischio che anche una sola struttura provinciale non sia in grado di garantire i numeri previsti, e che sempre più numerose diventino le ''fughe'' verso Trieste o verso Palmanova (come sta accadendo da tempo), anche per via del mancato coordinamento con i medici di base.

A questo punto, quindi, va fatto un ragionamento di tipo tecnico internamente alla struttura, e una riflessione generale sulla necessità di garantire sia una qualità sempre più alta al servizio che una collaborazione proficua anche con i medici di base e gli specialisti sul territorio. E in questo la parola spetta quindi all'azienda sanitaria e ai suoi medici, mentre la politica può solo smetterla con le guerre di campanile e prendere atto della situazione che si presenta.

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