domenica 3 febbraio 2013

Porto: necessaria l'Autorità unica regionale

Preoccupazioni per i criteri di assegnazione delle aree, per lo stop al dragaggio del canale, per la burocrazia che di fatto è il principale ostacolo allo sviluppo del porto, per il mancato piano regolatore. Questi i problemi che gli operatori portuali, e l'amministratore delegato della Compagnia portuale, Riccardo Scaramelli, mi hanno riportato nel corso dell'incontro avuto venerdì scorso.

Problemi che si supererebbero in un modo solo: realizzando un'unica Autorità portuale regionale per Trieste, Monfalcone e San Giorgio di Nogaro. Ma un'Autorità che non può arrivare dalla Regione, visto quello che è accaduto con la recente legge regionale, da noi contestata fin dall'inizio. Forse, però, un discorso analogo portato avanti dallo Stato potrebbe avere successo.

La proposta ha trovato il consenso unanime degli operatori, che hanno evidenziato come, ogni giorno, si trovino davanti a difficoltà legate alla presenza di molte autorità con competenze sulle aree portuali. "Purtroppo ci troviamo di fronte a problemi che già c'erano nel 2001, e che non si è saputo risolvere» hanno spiegato gli operatori.

Non solo: la mia proposta è andata oltre alla riproposizione di un'Autorità unica, e ha riguardato anche la revisione della legge sulle aree di confine, che potrebbe portare a considerare il porto di Monfalcone area speciale, su cui attuare una fiscalità di vantaggio. Semplificare le procedure e creare un gioco di squadra tra tutti coloro che hanno interesse nello sviluppo del Porto è l'unica soluzione a un periodo di crisi che altrimenti potrebbe avere conseguenze devastanti.

Nessun commento:

Posta un commento