Queste le mie
considerazioni alla fine dell'incontro con le Rsu dei lavoratori del
porto di Monfalcone, che hanno illustrato la situazione attuale.
Situazione migliorata grazie all'accordo trovato per gli esuberi, ma
comunque non certo rosea: non si deve dimenticare che l'eventuale
soluzione non riguarda i 21 lavoratori che, dal 2015, potrebbero
trovarsi senza lavoro.
Pensiamo di risolvere i
problemi del Porto con le stesse persone che non hanno saputo farlo
in 16 anni? È ridicolo. Chi, nella struttura regionale, ha la
responsabilità del Porto di Monfalcone? Con quale frequenza si è
riunito il Comitato Consultivo? Adesso bisogna dare una svolta e
ognuno deve prendersi le sue responsabilità. Chiedo quindi che si
dica ad esempio perché le opere di manutenzione, che hanno già un
progetto da 40.000 euro pagato dagli operatori e che permetterebbero
almeno di livellare il fondale, sono ferme in un cassetto. Ci
rendiamo conto che quando inizierà la manutenzione agli ormeggi
attualmente operativi senza aver prima liberato quelli già in
lavoro, il Porto di fatto si bloccherà? E chi ci andrà di mezzo?
Sempre i lavoratori.
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