Aprire un discorso sulla questione degli appalti, per il quale
ormai non si può più rimandare la tutela dell'indotto locale. Fare
attenzione ai carichi di lavoro, che sono la linfa del cantiere. E
poi, riprendere in mano il discorso del Tavolo tra Regione, Comune,
sindacati e Inail, i cui provvedimenti sono rimasti lettera morta,
soprattutto il presidio Inail all'interno del cantiere, annunciato ma
mai concretizzato. Queste le tre priorità sottolineate dalla Rsu
Fincantieri (Moreno Luxich per la Fiom, Andrea Holjar per la Uilm e
Michele Zoff per la Fim) nel corso dell'incontro in cui abbiamo
discusso della situazione del cantiere. Anche in questa occasione,
infatti, mi è sembrato importante avere un dialogo continuo con le
rappresentanze sindacali per capire come è la situazione.
A parte i
carichi di lavoro, credo che le urgenze siano due: lavorare sulla
sicurezza, attivando finalmente le decisioni del Tavolo (primo tra
tutte le presidio Inail) e soprattutto lavorare sugli appalti, dando
la priorità, nei bandi, alle aziende locali: questo attuale sistema
infatti non ha fatto altro che distruggere un tessuto locale di
eccellenza e professionalità che sarà difficile recuperare. Tanto
più in una realtà che fa 1.600 lavoratori diretti e oltre 3.000 in
appalto divisi in oltre 300 ditte, con tutte le difficoltà di
controllo e difesa della tutela dei lavoratori che è facile
immaginare.
Questo è un discorso che deve essere affrontato a
livello istituzionale, anche riprendendo i discorsi che sono stati
avviati negli scorsi anni e portandoli a compimento.
martedì 19 febbraio 2013
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