domenica 3 ottobre 2010

Lo scandalo dell'Ospizio Marino

Massima fiducia nell'autorità giudiziaria, ma allo stesso tempo un pressante invito affinchè la Regione faccia quanto in suo potere per rimediare, quanto prima possibile, alla situazione grave dell'Ospizio Marino di Grado.

È questo il senso dell'interrogazione che ho presentato in consiglio regionale. Mai infatti ho voluto sostenere che la politica dovrebbe ostacolare l'autorità giudiziaria, anzi, la giustizia deve assolutamente fare il suo corso. Ma, fermi restando questi paletti, la Regione deve adoperarsi per risolvere, almeno temporaneamente, la situazione che si fa di ora in ora più drammatica. L'interrogazione si apre infatti manifestando «massima fiducia nei tre commissari liquidatori e nell’operato del Tribunale di Gorizia per l’accertamento delle varie responsabilità» ma anche premettendo che «la situazione di invivibilità che ha portato alla chiusura, per sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, dell’attività dell'“Ospizio Marino”, sembra in realtà solo il “casus belli” conseguente alle intricate vicende finanziarie che si sono giocate sotto il sole di Grado tra l’Ospizio stesso, la Clinica Sant’Eufemia e l’Hotel Rialto».

La situazione però è chiara: la «Fondazione ONLUS “Ospizio Marino di Grado” non è stata in grado di gestire le nuove attività (Clinica e Hotel), con conseguente commissariamento nell’ottobre 2009 da parte della Regione», e nemmeno i privati da ultimo coinvolti «hanno portato alcun beneficio alle attività nel loro complesso, ma anzi, con un gioco societario di “scatole cinesi”, appare che l’attività sia stata più finanziaria che medico-riabilitativa».

A rimetterci, finora, sono stati «oltre agli utenti (con i loro problemi), anche i lavoratori, che con professionalità mantengono alti gli standard di cura e riabilitazione per gli utenti stessi» visto anche che «con l’attività circoscritta al solo Ospizio marino (ora Istituto Barellai) non solo non c’erano problemi gestionali, ma si producevano utili».

Prendendo atto di tutto questo nonché «dell'avviso dei commissari liquidatori con l’invito a manifestare l’interesse a rilevare il Barellai con scadenza 08/10/2010 e delle ultime dichiarazioni del Presidente Tondo per rassicurare dipendenti e utenti che si concludono con un “non vi lasceremo soli”», chiedo all'assessore competente «se non ritenga che la Regione abbia tutto l’interesse a mantenere in ambito pubblico l’attività del solo Barellai, finanziando i lavori strettamente necessari alla riapertura da rimborsare in sede di bando di gara, contestualmente verificando la possibilità di manifestare, attraverso l’ASS n. 2 Isontina, l’interesse all’acquisto del Barellai entro il 08/10/2010 e la fattibilità, attraverso la predisposizione di un piano aziendale, di una gestione provvisoria da parte dell’ASS n. 2, coinvolgendo gli attuali operatori oggi in cassa integrazione».

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