venerdì 31 gennaio 2014

CariFvg a rischio: danni per tessuto economico e produttivo

La perdita di CariFvg porterebbe a pesanti ricadute sul tessuto produttivo e occupazionale del territorio regionale e isontino, già provato dalla profonda crisi economica. Per questo ho inviato un'apposita interrogazione al ministro dell'Economia e delle Finanze per capire quanto la notizia sia fondata e che iniziative intenda prendere per evitarlo.

L'ho fatto a seguito delle notizie, emerse sulla stampa, in merito al piano industriale ''taglia.-costi'' del neo amministratore del gruppo Intesa San Paolo Carlo Messina, che prevederebbe la creazione di un polo unico al Nord Est e porterebbe l'incorporazione in CariVeneto di CariVenezia e CariFvg (nata dalla fusione tra CariGorizia e CariUdine-Pordenone). Attualmente azionista unico di CariFvg spa è il Gruppo Intesa S.Paolo, che con una complicata operazione societaria, nei primi anni 2000, acquisì il ruolo di socio unico in CariFvg, mentre le fondazioni di riferimento (Gorizia e Udine-Pordenone), acquistarono partecipazioni azionarie nella società di controllo del San Paolo. I patrimoni bancari, però, sono stati creati dagli originari enti pubblici e appartengono alle popolazioni dei territori di riferimento.

Ecco perché la notizia della paventata sparizione di CariFvg spa non può che destare grande allarme per una ingiustificabile situazione di ulteriore danno al territorio. Comporterebbe infatti un impoverimento della struttura bancaria cui si fa riferimento sia in termini di forza lavoro che di presenza di dipendenza sul territorio con probabile decurtazione delle risorse creditizie che oggi CariFvg mette a disposizione del sistema produttivo locale regionale, con depauperamento della finanza locale».





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