giovedì 29 settembre 2011

Terex: la Regione fa lo gnorri!

Una richiesta al ministero per una Cigs di 24 mesi, e il riassorbimento di almeno parte del personale attualmente in forza: queste le due strade che la Regione comunica essere state prese in considerazione sul futuro della Terex, l'azienda che ha tutte le intenzioni (come comunicato alla organizzazioni sindacali) di cessare l'attività in quel di Monfalcone.

Ma, per quanto sia stata sollecitata, nessuna risposta è stata fornita in merito alla creazione di un tavolo di lavoro specifico per la situazione, come da me richiesto ricordando che, in altre occasioni (come ad esempio per la crisi ultima nel distretto pordenonese del mobile) siano stati attivati strumenti di analisi e discussione quali il tavolo degli “attori” del sistema e istituzionali, Regione inclusa.
Questo risponde la Regione alla mia Interrogazione a risposta immediata sul futuro della Terex che rischia di mettere in crisi un centinaio di famiglie che si trovano, di punto in bianco, senza stipendio.

L'assessore al Commercio e al Lavoro infatti mi scrive: «sono in corso trattative tra le parti in vista di una possibile richiesta al Ministero del Lavoro di Cigs per cessazione di attività per 24 mesi, previa sottoscrizione di un apposito accordo governativo. Nell'ambito del piano di gestione delle eccedenze, necessario al fine della stipula di tale accordo, sono in corso contatti con alcune imprese del territorio in vista del possibile assorbimento di almeno parte del personale attualmente in forza al sito di Monfalcone della Terex».

Nella risposta si specifica che «in sede di tavolo regionale di concertazione l'Amministrazione regionale ha condiviso con le parti sociali l'estensione al 31 dicembre 2012 dell'efficacia dei Piani di gestione di tutte le situazioni di gravi difficoltà occupazionale dichiarate». Quanto all'indotto, spesso escluso dalla vigente normativa di Cigs, «l'amministrazione regionale ha appena condiviso con le parti sociali l'aumento delle ore di Cig in deroga utilizzabili nel 2011».

E per Monfalcone? La Regione parla di «piani regionali e provinciali di fronteggiamento della situazioni di crisi», «interventi a difesa del reddito dei lavoratori» come Cigs e Lsu, la riqualificazione professionale, e altri provvedimenti di cui già si sapeva e che sono comunque di valenza regionale.
La mia interrogazione era invece chiara: chiedevo di attivare un tavolo tra Regione, Comune, sindacati per analizzare specificatamente la situazione monfalconese. Quindi mi sono dichiarato per niente soddisfatto della risposta, e già da ora sono pronto a continuare la battaglia accanto a lavoratori e sindacati.

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