sabato 10 settembre 2011

Commissario laguna: utile o strumentale?

Dalla Regione cronache, il Comunicato congiunto con Travanut:


Metodo effettivamente utile o strumento poco trasparente per quanto riguarda le consulenze? E' questo il dubbio che viene sollevato dai consiglieri regionale Travanut e Brandolin in merito alla gestione commissariale per l’emergenza socio-economica e ambientale della Laguna di Marano Lagnare e Grado. Una ''emergenza'' che, per i due consiglieri del Pd, deve cessare, visto che dei sei milioni di euro stanziati, ne rimangono per le opere effettive 250mila. Gli altri? Spesi in consulenze. E quando un vero dragaggio si è fatto, le varianti in corso d'opera sono state affidate con un semplice ''atto aggiuntivo'', suscitando più di qualche perplessità.
«La gestione commissariale per l’emergenza socio-economica e ambientale della Laguna di Marano Lagnare e Grado è operativa sin dal 2002 – affermano Brandolin e Travanut - dal mese di marzo 2009 al mese di luglio 2011 il Commissario di cui sopra ha speso la considerevole cifra di 6 milioni e 257 mila euro per studi, ricerche, progetti, analisi e rilievi per dare risposta all’emergenza della Laguna». Utili? Ci si chiede fino a che punto, visto che «una considerevole parte di quei fondi per studi, ricerche, eccetera, sono andati a finanziare il lavoro di un ristretto numero di società e professionisti, in alcuni casi nella completa assenza di evidenza pubblica per le procedure di assegnazione dei lavori e, spesso, attraverso il prolungamento e l’ampliamento dei contratti in essere».
Nello stesso periodo, spiegano i consiglieri, «è stata destinata ai lavori la risibile quota di 251.779 euro per il dragaggio, in punti diversi della laguna e in diversi momenti, di circa 25 mila metri cubi di fanghi».
E' vero che «nel gennaio 2008 è stata comunque esperita una gara di evidenza pubblica al fine di dragare 168 mila mc. di materiale per un valore di 4 milioni e 830 mila euro, e nel corso delle attività sono stati effettivamente dragati 57,6 mila metri cubi di fanghi», ma «il materiale dragato avrebbe dovuto essere depositato in siti appositamente individuati nei territori dei comuni di Grado e Lignano Sabbiadoro, peraltro non ancora idonei a tale funzione».
Che cosa è successo? «Nel frattempo, il Commissario ha predisposto una perizia suppletiva di variante per adattare un sito in località Fearul, nell’ambito della zona industriale Aussa Corno, per lo stoccaggio provvisorio del materiale che prevede una spesa aggiuntiva di 5,2 milioni di euro». E i lavori sarebbero stati affidati all’impresa incaricata del dragaggio con un semplice “atto aggiuntivo” al contratto originario, senza tenere conto che si tratta di lavori di ben altra natura rispetto a quelli affidati, lasciando così «parecchie perplessità sulle procedure adottate – affermano Brandolin e Travanut - considerato l’incremento del costo che ha avuto il lavoro in argomento, passando da 4 milioni 830 mila euro a 10 milioni di euro per il dragaggio e lo stoccaggio di 168 mila metri cubi di fanghi». E in tutto sono circa 3 milioni di mc i fanghi da dragare e da stoccare.
I due consiglieri quindi chiedono all'assessore competente una «valutazione dell’Amministrazione regionale sul prosieguo dei lavori, in considerazione dei costi che si dovranno sostenere per realizzare il progetto predisposto dal Commissario al fine di dare risposte efficaci all’emergenza della laguna di Gradi e Marano», e domandano «se non ritenga che sia opportuno, dopo quasi dieci anni, chiudere la gestione commissariale riaffidando le funzioni di manutenzione della Laguna alla competente Direzione regionale o, eventualmente, ad altro soggetto pubblico già oggi presente su quel territorio, tenuto conto che il Decreto legislativo 205/2010 non considera più come rifiuti i materiali di dragaggio derivanti da scavo e manutenzione delle vie d’acqua».

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