Il mio intervento sul Messaggero Veneto, dopo che Razzini minacciava il ''no'' al Piano sanitario perchè "svilente per la sanità isontina"...
Il consigliere Razzini si è svegliato, ma si è svegliato tardi». Così il consigliere del Pd Giorgio Brandolin commenta l'intervento del vice capogruppo della Lega Nord Federico Razzini sul piano sanitario regionale, che minaccia importanti tagli e depauperamenti in particolare per l'area Isontina. Se Razzini dice infatti ''no'' al piano, minacciando un ''voto di coscienza'' alla votazione in Consiglio regionale, il consigliere del Pd replic: «Forse era il caso di svegliarsi un po' prima, e non certo alla vigilia dell'approvazione». Una critica che però non rimane fine a se stessa, in quanto è seguita anche da una proposta costruttiva. «Dire che si voterà contro il provvedimento in consiglio è una dichiarazione che lascia il tempo che trova – spiega Brandolin –. Quello che invece sarebbe utile, e che invito il consigliere leghista a fare, è creare un fronte comune tra maggioranza e opposizione, ma anche operatori medici e sanitari dell'Isontino, per difendere con un'azione forte e chiara la nostra sanità locale». Il piano di ristrutturazione previsto dalla Regione, spiega Brandolin, ha in realtà radici antiche. «Tanto è vero che un primo nucleo si trova già nel piano elaborato dall'allora assessore leghista Piero Fasola – continua il consigliere del Pd - .Per cui ora trovo alquanto intempestivo che Razzini si sgoli contro questo provvedimento. Quello che dovremo fare è creare un fronte comune, e intendo anche tra Gorizia e Monfalcone, per difendere la sanità isontina in toto, per evitare che alla fine 'il terzo goda'', ovvero il centro decisionale e la ''testa pensante'' vengano spostate a Trieste».
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