mercoledì 26 novembre 2014

Sanzione Evergreen: possiamo permettercela?

Possiamo permettere ad un organo (Guardia di Finanza) separato dallo Stato di mettere in  discussione l’applicazione di una legge dello Stato dopo dieci anni dalla sua emanazione?. E' questa la domanda che ho rivolto oggi al Governo in riferimento alla vicenda Evegreen.
Come si sa, alcune settimane fa la Guardia di Finanza ha fatto un'ispezione presso Italia Marittima di Trieste, la più importante società italiana nel settore del trasporto contenitori (Gruppo Evergreen) e ha irrogato una sanzione di circa 60 milioni di euro. La sanzione, se confermata, annullerebbe del tutto l’efficacia della Tonnage Tax, che fu introdotta circa dieci anni fa per consentire alla marineria di non subire un'indebita concorrenza fiscale da parte del naviglio che batte bandiera di altri Stati comunitari nei quali la Tonnage Tax  vige da molto tempo. Tutte le navi armate da Italia Marittima (5 di proprietà, 7 a noleggio a scafi nudo e 3 in leasing) sono iscritte al Registro internazionale e navigano quindi con bandiera italiana. L’iscrizione al Registro internazionale comporta l’accesso al regime di tassazione forfettaria della tonnage tax ai fini Ires, la totale detassazione del reddito ai fini Irap, la detassazione Ires ed Irap anche delle plusvalenze relative alla cessione di navi di proprietà, lo sgravio integrale degli oneri contributivi relativi ai marittimi imbarcati a bordo delle navi e l’integrale detassazione dell'Irpef dovuta dai marittimi imbarcati a bordo delle navi. 
Il Gruppo Evergreen impiega in Italia circa 450 dipendenti tra personale marittimo e di terra, attualmente opera con una flotta di 13 navi armate (di proprietà, in leasing o a noleggio a scafo nudo), tutte iscritte al Registro internazionale e battenti bandiera italiana, oltre 26 navi in noleggio time charter: totale 39 navi. Le navi sono impiegate su tutte le principali rotte del traffico mondiale (Europa, Estremo Oriente, Nord e Sud America, Sud Africa Occidentale), e la totalità del fatturato deriva dall’attività di trasporto internazionale di merci. La società Italia Marittima fa parte del gruppo Evergreen, con sede a Taiwan, il quarto operatore del settore a livello mondiale. L’Evergreen rilevò la società (allora Lloyd Triestino) dal gruppo Finmare nel 1998. Grazie agli investimenti effettuati dal gruppo Evergreen, Italia Marittima S.p.A. ha visto il fatturato e gli utili crescere in modo regolare per un decennio fino alla crisi economica del 2009. Va notato che il Gruppo Evergreen, malgrado i risultati negativi degli ultimi anni, non ha proceduto ad alcun processo di ristrutturazione mantenendo inalterati i livelli occupazionali ed è intenzionato a investire nella società attribuendole un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei traffici da e per il Mediterraneo. Adesso, però, la compagnia marittima ha comunicato ai sindacati che nel caso in cui la sanzione sarà confermata trasferirà la sede legale e le sue attività in altro Paese comunitario, con gravi conseguenze per Trieste e per la Regione Friuli. Possiamo permettercelo?

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