sabato 23 marzo 2013

Fondazione Aquileia: la Regione è debole...

Leggete un po': la Regione dice una cosa tipo «io pago e io decido»! Ma un sindaco deve tutelare la sua comunità, e i beni culturali che sono la sua massima espressione. Quindi, o la Regione trova un accordo con il Comune, oppure si dimostra ancora una volta assolutamente debole...





Dal Messaggero Veneto di oggi:

UDINE. La Regione è pronta a uscire dalla Fondazione Aquileia se non saranno modificate, in tempi brevi, alcune parti dello statuto. Quei passaggi cioè che danno la possibilità al Comune di Aquileia (socio della Fondazione insieme a Regione, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Provincia di Udine e Arcidiocesi di Gorizia) di mettersi di traverso rispetto alla nomina del nuovo presidente.

Una situazione verificatasi per gli due nominativi proposti dalla Regione, e cioè Gianni Zonin e Paolo Maurensig, bocciati al presidente della Fondazione, nonché sindaco di Aquileia, Alviano Scarel. Zonin non è stato ritenuto idoneo per la sua scarsa esperienza in ambito culturale, il secondo per la poca esperienza in ambito amministrativo. L’assessore Elio De Anna, ieri in giunta, ha evidenziato la necessità di arrivare a una modifica dello statuto per non dover più sottostare al placet del Comune. Al posto della dicitura “d’intesa con il Comune”, la Regione chiederà di riportare la frase “sentito il Comune”.

«Se le cose restano così come sono oggi – precisa De Anna – il presidente attuale può restare in carica a vita, respingendo ogni successore. La Regione mette 2 milioni di euro ogni anno nella Fondazione e credo abbia il diritto di indicare una persona per la presidenza. Siamo pronti a uscire dalla Fondazione se il Consiglio direttivo non interverrà per cambiare lo statuto. Scarel non può essere il caput mundi della situazione».

Gli altri provvedimenti passati ieri in giunta sono stati presentati dall’assessore Riccardo Riccardi. Oltre al via libera alla variante numero 7 del Comune di Osoppo relativa all’ampliamento della zona industriale Cipaf, c’è stata l’assegnazione di 6 milioni di euro a favore dell'Autorità portuale di Trieste. Con un primo stanziamento di 5 milioni di euro il Porto di Trieste – anche attraverso società partecipate – potrà sviluppare nuovi programmi di promozione del trasporto intermodale da e per lo scalo marittimo giuliano (servizi diretti e/o oceanici) in alternativa alla modalità stradale.

Grazie a 1 milione di euro, invece, potranno essere attivati alcuni interventi di straordinaria manutenzione alle infrastrutture portuali. Un altro provvedimento approvato ieri, è stato quello relativo al nuovo Regolamento regionale, proposto dall’assessore Angela Brandi, per l’erogazione di contributi a sostegno di iniziative dirette a diffondere la cultura del rispetto tra i sessi e a garantire la piena realizzazione delle pari opportunità tra donna e uomo. Sulla traccia del Regolamento precedente, che viene abrogato, al fine di attuare politiche di pari opportunità, la Regione sostiene le iniziative proposte da associazioni femminili di volontariato e di promozione sociale per diffondere la cultura del rispetto tra i sessi.

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