Ampliare anche al settore della nautica incentivi analoghi a quelli
utilizzati nelle detrazioni per le spese di riqualificazione
energetica degli edifici, per stimolare il rilancio di un settore
che, tra la crisi economica e le tariffe di ormeggio, sta pagando il
suo tributo alla congiuntura economica, con conseguente e drammatica
perdita di posti di lavoro: questo l'oggetto dell'Ordine del giorno,
approvato nell'ambito della legge di Stabilità, da me presentato su
stimolo e collaborazione di Ditenave.
Oltre al danno della
recessione europea e della crisi internazionale dei mercati, il
settore ha subito una riduzioni del fatturato del 70-80%, con un calo
del 26% di gettito per l’erario in quanto molte imbarcazioni si
sono spostate su porti esteri e la normativa Europea imporrà, a
breve, vincoli sempre più stringenti in materia di emissioni (SOx,
NOx, CO 2, rumore, ecc.) e di efficienza energetica.
Per stimolare il rientro
delle imbarcazioni che negli ultimi anni hanno privilegiato lo
stazionamento all’estero, sono quindi necessarie tariffe di
ormeggio competitive praticate da marina riqualificati sotto il
profilo energetico, e incentivi per imbarcazioni rispettose
dell’ambiente (sia in conseguenza di interventi di refitting in
chiave green che di demolizione-acquisto di una nuova imbarcazione in
linea con le nuove normative ambientali). E per incentivare entrambi
questi interventi la strada praticabile è un meccanismo analogo a
quello utilizzato per le detrazioni di riqualificazione energetica
degli edifici introdotto con la Finanziaria 2007. I marina, le
strutture di diporto, ma anche i proprietari di barche (qualora
stazionanti in Italia) potrebbero avere degli sgravi anche importanti
nel momento in cui decidessero di ammodernare le proprie strutture in
chiave di riqualificazione energetica. L’onere a carico della
finanza pubblica per gli incentivi verrebbe bilanciato da vantaggi
per l’erario derivanti dall’incremento del giro di affari dei
marina, delle ditte di assistenza alla nautica e dai cantieri
costruttori.
In particolare per quanto
attiene ai marina si può prevedere di incentivare interventi di
riqualificazione impiantistica per favorire forme di autosufficienza
energetica prodotta con fonti rinnovabili alternative a quelle
tradizionali. Ciò consentirebbe di vendere il surplus di energia
alla rete inserendo i marina nel modello previsto dal Piano
Energetico nazionale.
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