lunedì 19 agosto 2013

Romoli e l'Imu: meglio parlare di ripresa e lavoro, no?

Ho letto l'intervista sul Piccolo in cui il sindaco di Gorizia Ettore Romoli parla dell'Imu. Non riesco a pensare che Romoli, sindaco di Gorizia, già assessore regionale, già parlamentare, non sappia che la discussione sull'Imu è una polemica strumentale che nasconde ben altri problemi della sua componente politica. Da parte mia posso rassicurarlo: in nessuno degli incontri che ho avuto, con i cittadini, con le aziende, con le varie categorie economiche, l'Imu è stata uno dei problemi fondamentali messi sul tavolo.

Il sindato di Gorizia Ettore Romoli


Quello che si richiede, invece, è creare nuovo lavoro, nuove opportunità di crescita, e limitare la burocrazia. Tutte cose che il Governo Letta sta cercando di concretizzare, anche con l'apposito decreto appena reso operativo. Se poi si vuole parlare di Imu, ricordo che Letta ha dichiarato chiaro e tondo che entro il 30 di questo mese se ne proporrà un superamento, che però non significa ''abolizione'': perché fermo restando che la casa è un bene su cui chi è in difficoltà non deve pagare tasse (e quindi i redditi più bassi ne saranno esentati), è anche vero che il nostro sistema di tassazione si basa sull'equità: se ci sono contribuenti per i quali pagare mille euro all'anno è un serio problema, ce ne sono altri per i quali questa cifra non rappresenta un ostacolo. Ritengo quindi che il superamento dell'imposta, rivedendo in un'unica soluzione tutte le tasse attualmente presenti, debba seguire questa ottica di equità, che preservi i cittadini più deboli ma richieda il dovuto a chi può darlo.

Dobbiamo quindi smascherare questo giochetto per cui l'Imu è il ricatto per la durata del governo: la verità è che ci sono altre motivazioni, di cui non voglio certo negare il peso politico, ma che c'entrano poco con la tassa sulla casa, e chi alimenta la polemica ''Imu sì Imu no'' si presta a tutto ciò. Poi, io ritengo personalmente che si dovrebbe andare a una revisione delle imposte (sempre in senso dell'equità sociale) lasciandole quanto più possibile in mano agli enti locali: poi saranno i sindaci a decidere, in piena autonomia, come distribuirle sul territorio.

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