Leggendo oggi le
preoccupazioni del presidente dell'Aeroporto Fvg Sergio Dressi sul
futuro dello scalo regionale, ho preso atto che sono le stesse da me
evidenziate qualche mese fa in un apposito intervento a cui
l'assessore Riccardi aveva dato immediata risposta, consistente per
ironia ma molto meno dal punto di vista delle rassicurazioni. Adesso,
come avvenuto più volte, l'allarme lanciato nei mesi passati si fa
concreta minaccia, tanto che è lo stesso presidente a dirsi
''preoccupato''. Sarebbe quindi un bene per tutti bloccare la vicenda
Save e dedicarsi unicamente al polo intermodale, come riconosce anche
Dressi (mentre l'assessore Riccardi fa finta di non capire...). La
costruzione del Polo infatti è il vero futuro dello scalo.
Di seguito vi riporto il
mio intervento: dello scorso 27 settembre:
BRANDOLIN: Riccardi
evasivo nella vicenda della cessione di quote dell’Aeroporto.
Nella odierna seduta del
Consiglio regionale ho interrogato l’Assessore regionale ai
trasporti Riccardi per cercare di far luce sulla vicenda del bando
che la Regione ha emesso per cedere parte delle quote della società
di gestione “Aeroporto FVG SpA”.
In data 15/09/2012,
infatti, è scaduto il termine per la presentazione della
Manifestazione di interesse della “Procedura ad evidenza pubblica
per la ricerca di un socio tramite permuta di quote azionarie della
società Aeroporto FVG SpA”, e due giorni dopo, il 17, l’assessore
Riccardi già annunciava che SAVE, unico partecipante, sarà il nuovo
partner della Regione per gestire l’aeroporto.
A parte i dubbi sul
dichiarare già che SAVE entrerà, visto che la manifestazione di
interesse è la prima fase della procedura, perchè è nelle
successive fasi 2 e 3 che si entra nei dettagli delle caratteristiche
dell’offerta, tra cui il piano industriale, e nel caso in cui
l’offerta non corrisponda alle aspettative può non essere
aggiudicata, ma è anche un altro aspetto a destare dubbi.
Requisito essenziale già
per l’ammissione alla procedura è il possesso di “azioni
proprie”, il cui acquisto e costituzione di “azioni proprie in
portafoglio” richiede un iter procedurale lungo e complesso. Cosa
che potrebbe aver escluso di fatto da principio eventuali altri
partecipanti, visto che il bando dava solo un mese di tempo per
presentare l’offerta.
E poi la Regione ha
scelto di procedere alla cessione con la permuta di quote del
pacchetto azionario, come si capisce dalla risposta di Riccardi,
rinunciando all’incasso immediato del valore delle quote cedute,
per entrare in SAVE con una quota che potrebbe essere attorno al 3%
ed un posto in consiglio di amministrazione.
Riccardi ha scelto di
eludere la domanda, invece di rispondere puntualmente, parlando anche
giustamente del tentativo di individuare un partner strategico per
creare un network aeroportuale sinergico con Ronchi dei Legionari,
cosa condivisibile, ma non ha spiegato come mai la procedura scelta
ha di fatto escluso potenziali concorrenti visto che nessuno, tranne
SAVE, ha presentato un’offerta. Probabilmente anche perché era
difficile avere in breve tempo i requisiti per partecipare alla gara.
Non ci resta, ora, che
aspettare in concreto cosa propone SAVE, con la fase due, sperando
che lo spirito “piratesco” che ha animato le scorribande dei
veneziani nei secoli scorsi sia scomparso.
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