mercoledì 12 ottobre 2011

Razzini fuori tempo massimo

Come al solito Razzini arriva a bocce ferme, per prendersi i meriti di una campagna di denunce mai fatta. Non mi ricordo infatti della sua presenza un anno fa, quando le mie denunce sulle situazioni poco chiare nell'indotto Fincantieri mi avevano attirato gli strali di molti, con il risultato di creare un enorme fraintendimento sulle mie parole.

Quella volta, infatti, non volevo affatto criticare gli operai e i tecnici e le imprese che lavorano con onestà e competenza, bensì far presente che anche nel Cantiere ci sono situazioni a cui fare attenzione, e che rischiavano di compromettere il buon nome di tanti lavoratori coscienziosi. Le mie parole furono completamente travisate, ma non ho certo visto Razzini precipitarsi a denunciare le situazioni negative che egli ritiene siano la regola dentro Fincantieri. Come mai solo adesso che la cosa è venuta alla luce impugna la spada del difensore dell'onestà?

Ritengo invece che adesso sia venuto il momento di fermarsi a riflettere, senza essere precipitosi e buttar via il bambino con l'acqua sporca. È vero che le situazioni difficili in Fincantieri ci sono, e infatti erano state oggetto della mia denuncia. Ma da qui a dire che tutti i lavoratori e gli imprenditori sono disonesti ce ne corre. Il cantiere è e deve rimanere una risorsa per la città e la provincia, e lo stesso dev'essere per le i tanti tecnici e operai e imprenditori che mettono la loro professionalità al servizio dell'economia dell'Isontino. Da questo punto, io ritengo, si debba partire per pensare a iniziative quali il Tavolo permanente valorizzando le relazioni sindacali tra azienda e Rsu.

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