lunedì 31 ottobre 2011

Il mistero della variante 56

Chi sta bloccando i lavori della variante alla SR56 sul territorio comunale di Gorizia? Chi è che frena l’attuazione di questa importante ed atteso svincolo stradale già finanziato da anni? Sono queste le domande che ho posto all’assessore regionale alle infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici Riccardo Riccardi con una interrogazione urgente. La risposta di Riccardi non ha chiarito nulla: pare infatti che nessuno sappia niente di questo iter, anche se dalle parole dell'assessore regionale si intuisce che a non aver adempiuto ai suo obblighi sia il Comune di Gorizia.

E’ una situazione che ormai rasenta il paradossale. E’ dal 2006 che esiste un progetto ed un accordo tra Regione, Provincia e i Comuni di Gorizia e Mossa per attuare la variante alla SR56. Un tratto importantissimo per la vivibilità della gente di Mossa e Lucinico e per una prospettiva di sviluppo della destra Isonzo.
Le ragioni per attuare questo svincolo stradale erano, e sono, almeno tre, una più importante dell’altra:

1. Alleggerire la portata del traffico che letteralmente soffoca le comunità di Lucinico e Mossa.

2. Creare una direttrice per il flusso pesante sulla Udine-Gorizia indirizzata verso la rete autostradale e la rete stradale slovena, escludendo gli abitati.

3. Porre in essere una struttura per il collegamento tra la Zona Industriale di Gorizia (ormai satura), e quella di Mossa, in una prospettiva di ampliamento operativo del Consorzio Zona Industriale e Artigianale goriziano e, nondimeno, di area adeguata ad un'auspicabile attività logistica di retro-porto.

La Giunta Regionale (con DGR 919 del 05/05/2006) ha assegnato al Comune di Mossa 1.600.000 euro e al Comune di Gorizia 1.800.000 euro, mentre la Provincia di Gorizia parallelamente si era impegnata per la costruzione di una rotonda in Comune di Mossa (opera già realizzata). Successivamente la giunta regionale ha stornato il finanziamento di 1.800.000 euro a favore del Comune di Gorizia a fronte di un riconoscimento finanziario pari a 3.250.000 euro per maggiori oneri previsti nel tratto di competenza di detto Comune.

«I lavori in argomento – ha spiegato Riccardi – sono stati assegnati al Comune di Gorizia con atto di delegazione amministrativa l'11.08.1999, ma il finanziamento previsto non copriva tutti gli oneri per la realizzazione delle opere, quindi con successiva delibera la Giunta ha assegnato uno stanziamento integrativo di 3.250.000 euro».

Al momento quindi la rotonda è fatta, il Comune di Mossa ha esperito la gara di appalto per i lavori di sua competenza, mentre quello di Gorizia è ancora al progetto definitivo, come si legge sul sito web ufficiale del Comune stesso. Manca ancora l’approvazione del progetto esecutivo e tutta la procedura d’appalto e assegnazione lavori. Se tutto va bene se ne riparla a fine 2012, ma saranno tempi certi? Non credo. Tanto è vero che ho invitato Riccardi a convocare, per la la prossima settimana, una riunione con il Comune per definire tempi e fondi.

È del tutto evidente che l’anello debole di questa storia infinita è il Comune di Gorizia. Probabilmente il sindaco Romoli, che è anche assessore ai lavori pubblici, non ritiene prioritaria quest’opera, al pari di altre, la quale invece ha una rilevante valenza sia per il vivere quotidiano della gente, sia per le prospettive di sviluppo economico. Questo in dispregio di quanto aveva più volte affermato al consiglio di quartiere di Lucinico. Voglio capire, inoltre, perché la Regione, che è l’ente finanziatore, non si è adoperata tempestivamente per sollecitare il Comune capoluogo a stare al passo con gli altri soggetti attuatori.

Tra l’altro, con questo andazzo c’è il notevole rischio di un ulteriore incremento dei costi di realizzo dell’opera. Spero veramente che ci sia un sussulto di responsabilità perché c’è l’assoluta necessità di questa struttura, la cui vicenda è ormai vergognosamente simile a una telenovela senza fine.

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