martedì 5 luglio 2011

Il Pgt? Nel caos!

Il Piano di Governo del Territorio, che doveva essere una necessità urgente, è ancora al palo, ma per l'assessore Riccardi va ''tutto bene'', si tratta solo di ''diverso metodo organizzativo''. E' questa la risposta (insoddisfacente) alla mia interrogazione sulla questione della predisposizione del nuovo Pgt.

Dopo aver abrogato nel 2008 la riforma avviata dalla giunta precedente di centrosinistra ed aver reintrodotto la vigenza del vecchio PURG del 1978, il centrodestra, con l’Assessore all’urbanistica Seganti, aveva approvato la LR 22/2009 “Procedure per l’avvio della riforma della pianificazione territoriale regionale” con la dichiarata intenzione di procedere entro un paio d’anni alla riforma del settore, tanto che si era proceduto con un appalto per la redazione dei documenti necessari.

Sono trascorsi quasi due anni dalla annunciata riforma, ma non si vede ancora nessun risultato concreto. Nel frattempo la Giunta regionale ha subito un rimpasto e la Seganti ha ceduto le deleghe della pianificazione e dell’urbanistica a Riccardi. La gara è stata esperita con l’apertura delle buste offerta e condizioni, ma non è dato sapere a che punto è giunta la valutazione della commissione. Anzi, nel maggio del 2011 si è saputo che l'indizione della gara non ha rispettato la tempistica prevista, e che addirittura si è dato il via a redazione di un nuovo strumento urbanistico. Insomma, il caos.

Non si tratta, attenzione, di un problema per gli addetti ai lavori: mancando una programmazione generale dell’utilizzo del territorio, ci sarà sempre il rischio che nelle scelte fondamentali per la vita delle comunità, prevalgano interessi del momento e imposizioni avventate calate dall’alto. Facendo prevalere i piani di settore (ad esempio quello delle attività estrattive o quello dei trasporti) al Piano di Governo del Territorio, accadrà che per esempio la scelta se realizzare o meno una strada non dipenderà da una scelta strategica per il benessere collettivo generale, ma da esigenze miopi ed improvvisate che risponderanno a logiche territoriali o a interessi locali.

Come replica Riccardi a questo? Affermando che il nuovo Pgt era necessario perché «lo sviluppo della comunità non poteva trovare riferimento in una previsione formulata in tempi lontani» e che, in considerazione e dell'ormai imminente approvazione del Piano delle Infrastrutture e della Logistica, si svilupperanno «i documenti per il nuovo Pgt in tempi compatibili con le esigenze», lavoro che comprenderà «l'intero arco temporale della legislatura». Per questo Riccardi non condivide «né la valutazione di fallimento della politica di governo», né la «sussistenza di visioni contrapposte nella medesima giunta», in quanto «diverso è solo il metodo organizzativo».
E' evidente che ci troviamo di fronte a due visioni contrapposte della medesima Giunta, in cui quella di Riccardi cancella quella precedente della Seganti e fa ripartire quasi da zero l’iter della riforma, salvo dichiarare che per la predisposizione del nuovo PGT verranno utilizzati tutti i documenti prodotti finora e quindi anche il prezioso lavoro della giunta precedente.

Nessun commento:

Posta un commento