Ancora una volta il governo nazionale “amico” presenta ricorso alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità di una norma appena approvata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia con i voti della sola maggioranza di centrodestra. C’era da aspettarselo!
Del resto, durante la discussione sia in IV Commissione che in Aula, il gruppo del PD aveva messo in guardia i saccenti legislatori di maggioranza sul dubbio che alcune parti della Legge di manutenzione 2010 corressero qualche rischio di illegittimità. Bisogna ricordare che tutto l’iter della norma è stato a dir poco farraginoso e superficiale, e questo alla fine è il bel risultato di una politica annunciata e mai praticata.
Sulle parti di norma oggetto di riscorso già in passato il governo aveva sollevato dubbi e presentato ricorsi che la Corte aveva accolto. Pertanto, anziché modificare le normative sulla base della sentenze della Corte costituzionale e quindi chiudere le questioni aperte ormai da troppo tempo, la maggioranza ha preferito giocare col fuoco e sfidare una volta in più i fini giuristi romani. Le materie oggetto di ricorso riguardano tanto per cambiare la disciplina della caccia, le concessioni idrauliche e la valutazione di impatto ambientale.
In particolare, per quanto riguarda la materia della caccia, è stata giustamente contestata la disposizione vergognosa, voluta dalla Lega Nord, che prevede la registrazione sul tesserino a fine giornata degli esemplari abbattuti e che quindi non consente il necessario controllo durante l’azione di caccia. Appare incredibile perciò come questa maggioranza continui a produrre leggi raffazzonate, inconcludenti e che portano danno all’intera comunità regionale.
giovedì 3 febbraio 2011
E un'altra legge viene rimandata al mittente...
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