mercoledì 16 aprile 2014

Il futuro dei collegamenti ferroviari regionali nelle risposte del Ministero

Mantenere inalterato il progetto di Alta Velocità in quanto asse strategico, ma puntare nel breve periodo sul un progetto di velocizzazione dell'attuale asse Venezia-Trieste (che oltretutto costerebbe 1.800 milioni di euro a fronte dei 7.474 previsti per l'AV): questo è quanto emerso nell'incontro dello scorso 26 marzo tra il commissario straordinario per la Tav e Rfi secondo quanto riferito dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in risposta a un'interrogazione degli onorevoli Mognato e Tullo in commissione.
Il Ministero spiega che si è preso atto delle determinazioni delle due Regioni Veneto e Fvg (che con atti formali hanno richiesto la modifica del tracciato) e si è stabilito di abbandonare il vecchio progetto del 2010 e di sbloccare la progettazione del nuovo tracciato che ha già il consenso per il tratto veneto (si stanno invece attendendo le osservazioni del Fvg). Rfi quindi sta lavorando per la velocizzazione della linea fino a 200 chilometri orari.
Il Ministero ha quindi risposto a una questione, sollevata dagli onorevoli Piepoli e Gigli, sul potenziamento del nodo ferroviario di Udine. In questo caso, il Ministero ha informato che entro giugno 2015 saranno completati i lavori da 10 milioni di euro progettati allo scopo di spostare il traffico merci dal tratto urbano Udine Centrale alla circonvallazione esterna, che prevedono una serie di interventi tra i quali l'inserimento di due scambi tra le linee Ud-Go e il raccordo Ud-Bivio centrale per consentire l'instradamento dei merci verso Tarvisio, e la realizzazione di un nuovo binario su Bivio Cividale. La seconda fase, finanziata per 50 milioni di euro con la legge di stabilità 2014, prevede invece il raddoppio della tratta tra Udine centrale, Udine parco e Bivio Cividale con la realizzazione di due linee indipendenti a doppio binario verso Tarvisio e Trieste.
Infine, il Ministero ha evidenziato che è in fase di avvio un negoziato con l'Austria per far riconoscere la sezione Palmanova-Udine quale sezione transfrontaliera del Corridoio Baltico-Adriatico, azione che comporterebbe un aumento della percentuale di sostegno comunitario fino a un massimo del 40% dei costi di realizzazione.







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