Ci saranno state anche tutte le ragioni, non lo nego, ma il risultato è
che lo sport regionale rischia di perdere milioni di euro di
finanziamenti (e in tutta Italia quasi 50 milioni) che sarebbero
stati una boccata di ossigeno per l'impiantistica sportiva. La Corte
Costituzionale ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Regione
Veneto in merito alla norma che prevedeva l'erogazione di 18 + 30
milioni di euro per la manutenzione e il rinnovo dell'impiantistica
sportiva.
La motivazione della sentenza che blocca il finanziamento è che la
competenza sugli impianti è regionale, non statale, e quindi ''tali
misure possono divenire strumenti indiretti, ma pervasivi, di
ingerenza dello Stato nell’esercizio delle funzioni delle Regioni e
degli enti locali, nonché di sovrapposizione di politiche e di
indirizzi governati centralmente a quelli legittimamente decisi dalle
Regioni negli ambiti materiali di propria competenza''. Per
carità, ci saranno state anche tutte le ragioni per fare ricorso ma
il risultato è che adesso le regioni si troveranno bloccati anche
questi pochi fondi che potevano avere. E lo trovo veramente assurdo.
I fondi non erano destinati a realizzazioni di nuovi impianti, ma solo
a interventi di urgenza su costruzioni già esistenti: riparazioni,
miglioramenti, rinnovi. Insomma, interventi urgenti per far sì che
gli impianti fossero sicuri e a norma di legge. Invece, a causa di
quello che è accaduto, tutto è bloccato.
Ora
vedremo di recuperare i fondi in finanziaria, e dato che le oltre
9000 domande provenienti da tutte le regioni sono già state
protocollate, speriamo di riuscire a ottenere una distribuzione
secondo graduatoria. Che dire? Mi pare l'ennesima dimostrazione di
quanto bravi siamo a darci la zappa sui piedi.
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