mercoledì 14 luglio 2010

Consorzio Universitario: dove sono le categorie produttive??


Più che discutere sui vertici del Consorzio Universitario, più che polemizzare su chi ha sbagliato e dove (ferma restando la speranza che si possa ovviare all'errore), è urgente ripensare il ruolo del Consorzio, e soprattutto l'interesse del mondo economico e produttivo goriziano nella presenza dell'Università a Gorizia.
E' questo il mio pensiero sulla vicenda della perdita dei fondi europei che ha messo in subbuglio politico goriziano. E lo dico non tanto come consigliere regionale, quanto come ex-Presidente della Provincia, riprendendo un concetto che più volte avevo già espresso: tralasciando la polemica attuale, non sarebbe forse il caso di cogliere l'occasione per un ripensamento sul ruolo del Consorizio Universitario? Ovvero, capire se vogliamo che diventi un semplice passacarte e raccoglitore di contributi, oppure se vogliamo che sia un punto cardine dello sviluppo, anche economico, del territorio. In questo caso, però, ci si aspetterebbe che facciano la loro parte anche i soggetti che più dovrebbero essere interessati: imprenditori e categorie economiche in primis. Ci si chiede infatti dove sono, in questo momento. Perchè non intervengono? Non si può sempre attendere che sia la politica a sistemare tutto.
Questo lo dico pure mettendomi assolutamente a disposizione, come consigliere regionale, per capire in che modo intervenire per rimediare alla vicenda dei milioni persi.
Ma è anche vero che ci sono state alcune vicende, prima tra tutte la chiusura del corso di laurea in Viticultura ed Enologia a Cormons, che avrebbero dovuto mettere in allarme prima tra tutti il mondo economico locale. Così non è stato, e a questo punto ci si chiede: agli industriali, imprenditori e categorie economiche, interessa veramente avere l'Università a Gorizia? Allora che si attivino. Esiste un Patto per Gorizia: perchè non si fa sentire?

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