venerdì 22 gennaio 2010

L'elettrodotto di Ronchi dei Legionari

La mozione che abbiamo firmato in Consiglio regionale come Gruppo Pd per l'elettrodotto di Redipuglia.

Coinvolgere il governo regionale sulla questione dell'elettrodotto di Redipuglia, e richiedere alla società Terna, entro sessanta giorni, la progettazione dell’interramento dell’elettrodotto su tutto il tracciato. Questo lo scopo della mozione firmata dal gruppo regionale del Pd (Brandolin, Moretton, Travanut, Lupieri, Baiutti, Brussa, Codega, Della Mea, Gabrovec, Gerolin, Iacop, Marsilio, Menis, Menosso, Pupulin, Tesini e Zvech) presenta al consiglio regionale. La mozione parte da un fatto preciso: la considerazione che «la crescita della rete elettrica italiana è di gran lunga inferiore a quella dei consumi di energia elettrica in confronto agli altri paesi dell’Unione Europea e che il Nord-Est d’Italia è considerato uno dei punti nevralgici con una criticità medio - alta per quanto riguarda i sovraccarichi di energia elettrica». La realizzazione di una nuova linea di interconnessione della rete nazionale con l’estero, nella fattispecie un elettrodotto a 380 kV tra Udine Ovest ed Okroglo in Slovenia, è stata prevista dal Programma di sviluppo della rete di trasmissione nazionale. «Rispetto al tracciato originalmente previsto, su richiesta della Regione, la società Terna spa ha progettato una linea diversa secondo la direttrice Slovenia – Redipuglia – Udine Ovest, richiesta accolta il 23 dicembre 2008 dal Ministero dello Sviluppo Economico in merito alla realizzazione dell’elettrodotto Redipuglia – Udine Ovest. «Visto che la Società Terna ha depositato la richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell'elettrodotto in data 3 dicembre 2009 che, quindi, il procedimento prevede il termine di sessanta giorni per la presentazione di osservazioni – spiega, a norme del gruppo, il consigliere Giorgio Brandolin – abbiamo deciso di impegnare la Regione in una seria analisi dell'impatto negativo che avrebbe una struttura aerea realizzata su piloni alti circa 60 metri sull'economia, l'ambiente, l'agricoltura e il turismo dei territori dei Comuni interessati». L'opera progettata infatti non considera fino ad ora ipotesi tecniche alternative, come la possibilità di interramento della linea elettrica e l’affiancamento al tracciato autostradale (come richiesto dai Sindaci dei Comuni interessati e dai Presidenti delle Province di Udine e di Gorizia). «Sicuramente – conclude Brandolin - l’interramento della nuova linea comporterebbe costi maggiori per la sua realizzazione rispetto ad un intervento in struttura aerea, ma anche disagi, problemi ambientali, costi sociali ed economici sicuramente inferiori per tutto il territorio interessato all’attraversamento della linea elettrica». Ecco quindi la mozione del Pd che impegna la Giunta regionale a garantire il più ampio coinvolgimento delle varie istituzioni, Comuni e Province di Udine e Gorizia, nonché richiedere alla società Terna entro il termine dei sessanta giorni previsto per la presentazione di osservazioni, la progettazione dell’interramento dell’elettrodotto su tutto il tracciato, così da garantire un impatto minore per l’ambiente, l’economia del territorio e per la salute della popolazione. Infine, si richiede alla Terna di mantenere l’impegno alla dismissione di linee elettriche esistenti non più necessarie a seguito della realizzazione del nuovo elettrodotto.

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